TALIANI.ITALIANI ALL'ESTERO - 80° UNGA - PREMIER MELONI "NECESSARIA, URGENTE, RIFORMA NAZIONI UNITE...NON IDEOLOGICA, MA PRAGMATICA E REALISTA...CHE SERVA A RAPPRESENTARE TUTTI, NON ALCUNI DI PIU'."
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dal 23 al 24 settembre a New York ha partecipato all'80ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Al termine della seconda giornata ha tenuto un intervento al dibattito di Alto Livello.
A margine dei lavori, il Presidente ha avuto incontri bilaterali con l’Emiro del Qatar, S.A. Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, il Presidente della Repubblica Araba Siriana, Ahmed Al Sharaa, il Presidente del Paraguay, Santiago Peña Palacios, il Presidente della Corea del Sud, Lee Jae-myung, e il Capo del Governo provvisorio del Bangladesh, Muhammad Yunus.
L'INTERVENTO DELLA PREMIER MELONI : "Viviamo una fase storica accelerata, complessa, ricca di opportunità ma anche, forse soprattutto, densa di pericoli. Sospesi tra guerra e pace. Secondo il Global Peace Index 2024, nel mondo sono in corso 56 conflitti armati, il numero più elevato dalla Seconda Guerra Mondiale.
Viviamo cioè in un mondo profondamente diverso da quello in cui sono nate le Nazioni Unite, quando nel 1945, 51 Nazioni, che oggi sono diventate la quasi totalità, decisero di unirsi per fondare un’organizzazione internazionale che avesse come scopo principale quello di evitare la guerra.
La domanda che dobbiamo farci, ottant’anni dopo, e guardandoci attorno, è: ci siamo riusciti? La risposta la conoscete tutti, perché è nella cronaca, ed è impietosa.
Pace, dialogo, diplomazia sembrano non riuscire più a convincere e a vincere. L’uso della forza prevale in troppe occasioni. E lo scenario che ci troviamo di fronte è quello che Papa Francesco descrisse con rara efficacia: una “terza guerra mondiale” combattuta “a pezzi”.
Ovviamente, tra i principali conflitti in corso, c’è la guerra d’aggressione su larga scala della Federazione Russa contro l’Ucraina..... ....Questa ferita profonda inferta al diritto internazionale, come era prevedibile, ha scatenato effetti destabilizzanti molto oltre i confini nei quali si consuma quella guerra. Il conflitto in Ucraina ha riacceso, e fatto detonare, diversi altri focolai di crisi. Mentre le Nazioni Unite si sono ulteriormente disunite. Non è un caso, che Hamas abbia approfittato dell’indebolirsi di questa architettura per sferrare – il 7 ottobre del 2023 – il suo attacco contro Israele. La ferocia e la brutalità di quell’attacco - la caccia ai civili inermi - hanno spinto Israele ad una reazione, in principio, legittima. Perché ogni Stato e ogni popolo ha il diritto di difendersi.
Ma la reazione a una aggressione deve sempre rispettare il principio di proporzionalità....non ci accodiamo a chi scarica su Israele tutta la responsabilità di quello che accade a Gaza. Perché è Hamas ad aver scatenato la guerra. È Hamas che potrebbe far cessare le sofferenze dei palestinesi, liberando subito tutti gli ostaggi. È Hamas che sembra voler prosperare sulla sofferenza del popolo che dice di rappresentare.
La pace si costruisce con pazienza, con coraggio, con ragionevolezza.
I bambini di Gaza, come quelli che l’Italia sta orgogliosamente accogliendo e curando nei propri ospedali, chiedono risposte che possano migliorare la loro condizione, e su quello siamo impegnati. L’Italia c’è e ci sarà per chiunque sia disposto a lavorare a un piano serio per il rilascio degli ostaggi, un cessate il fuoco permanente, l’esclusione di Hamas da ogni dinamica di governo in Palestina, il graduale ritiro di Israele da Gaza, l’impegno della comunità internazionale nella gestione della fase successiva al cessate il fuoco, fino alla realizzazione della prospettiva dei due Stati. Consideriamo, in questo senso, molto interessanti le proposte che il Presidente degli Stati Uniti ha discusso in queste ore con i Paesi arabi e siamo pronti ovviamente a dare una mano. Riteniamo, allo stesso tempo, che il riconoscimento della Palestina debba avere due precondizioni irrinunciabili: il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e la rinuncia da parte di Hamas ad avere qualsiasi ruolo nel governo della Palestina. Perché chi ha scatenato il conflitto non può essere premiato.
E torniamo, così, al punto di partenza: le regole. La forza del diritto. In Ucraina, in Medio Oriente, in ogni scenario nel quale la guerra domina e la ragione sembra persa.
Non si scappa, colleghi, dalla domanda più importante, che è la ragione per la quale siamo tutti qui insieme oggi: l’architettura delle Nazioni Unite che abbiamo costruito 80 anni fa, è all’altezza delle sfide che la nostra epoca ci impone oggi?
Non lo è. E multilateralismo, dialogo e diplomazia, senza istituzioni che funzionano come dovrebbero sono solo parole vuote. Dobbiamo riconoscere i nostri limiti. Dobbiamo riconoscere che è necessaria, e urgente, una riforma profonda delle Nazioni Unite. Una riforma non ideologica, ma pragmatica e realista. Che rispetti la sovranità delle Nazioni e apra a soluzioni condivise. Abbiamo bisogno di un’istituzione agile, efficiente, in grado di rispondere velocemente alle crisi. Trasparente nella missione, trasparente nei costi. Capace di ridurre al minimo la burocrazia, gli sprechi, le duplicazioni.
Il Palazzo di Vetro deve essere anche una Casa di Vetro.
La riforma che ha in mente l’Italia, a partire dal Consiglio di Sicurezza, deve rispettare i principi di eguaglianza, democraticità, rappresentatività e responsabilità. Non servono nuove gerarchie e non servono nuovi seggi permanenti, semplicemente perché non risolverebbero la paralisi decisionale che ha minato la credibilità di questa istituzione.
Siamo aperti a discutere la riforma senza alcun pregiudizio, anche in forza delle proposte già avanzate dal Gruppo Uniting for Consensus, ma vogliamo una riforma che serva a rappresentare meglio tutti, non a rappresentare di più alcuni.
E per essere efficaci, non sono solo le istituzioni che dobbiamo riformare. Perché siamo di fronte a un cambio d’epoca, e questo impone una revisione profonda di tutti gli strumenti che abbiamo per regolare i rapporti tra le Nazioni e difendere i diritti delle persone, comprese le Convenzioni Internazionali. ....https://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=82914 .(VEDI: .(24/09/2025-ITL/ITNET)