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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ITALIA/MAROCCO - IL VESUVIO SIMBOLO DI ENERGIA E CAPACITA' DI RIGENERAZIONE APRE LE PORTE A TANGERI A 29 OPERE PROVENIENTI DALLE COLLEZIONI DEL MUSEO MADRE DI NAPOLI.
(2025-12-08)
L’Ambasciata d’Italia nel Regno del Marocco e l’Istituto Italiano di Cultura di Rabat, di concerto con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e sotto l’egida del Comitato Nazionale Neapolis 2500, aprono le porte a Palazzo delle istituzioni italiane a Tangeri alla mostra “Arte dal Vulcano“
La mostra - visitabile fino all’11 gennaio 2026 - racconta la vitalità e la continuità della tradizione artistica napoletana e campana, con opere dal dopoguerra ad oggi. Il titolo evocativo richiama il Vesuvio come simbolo di energia, creatività e capacità di rigenerazione, caratteristiche che hanno da sempre contraddistinto la produzione artistica della città di Napoli.
La curatela scientifica è affidata ad Angela Tecce, Presidente della Fondazione Donnaregina per le Arti contemporanee – Museo Madre e a Claudia Borrelli, Funzionaria Responsabile della collezione del Museo del Novecento a Napoli a Castel Sant’Elmo che hanno concepito un percorso espositivo capace di valorizzare la pluralità di linguaggi e visioni del territorio campano, offrendo al pubblico internazionale uno sguardo aggiornato sulla scena artistica napoletana.
Il percorso espositivo comprende 29 opere tra dipinti, sculture, fotografie ed installazioni, provenienti dalle collezioni pubbliche napoletane Madre – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina e Museo del Novecento a Castel Sant’Elmo, firmate da alcuni degli artisti contemporanei più rappresentativi: Marisa Albanese, Carlo Alfano, Antonio Biasiucci, Paolo Bini, Tomaso Binga, Diego Cibelli, Alessandra Cianelli, Francesco Clemente, Giulio Delvè, Maria Adele Del Vecchio, Sergio Fermariello, Eugenio Giliberti, Mimmo Jodice, Nino Longobardi, Luigi Mainolfi, Domenico Antonio Mancini, Giuseppe Maraniello, Raffaela Mariniello, Umberto Manzo, Raffaela Naldi Rossano, Mimmo Paladino, Giulia Piscitelli, Paolo Puddu, Luciano Romano, Rosy Rox, Marinella Senatore, Lorenzo Scotto di Luzio ed Ernesto Tatafiore.
L’inaugurazione è stata accompagnata da un momento musicale che intreccia arte e tradizione: la voce di Emilia Zamuner e la chitarra di Alessandro Morlando accompagnando brani del classico napoletano, grazie alla collaborazione con il CIDIM – Comitato Nazionale Italiano Musica ed al sostegno del Ministero della Cultura.
L’esposizione si inserisce nel contesto simbolico del Bicentenario delle Relazioni Diplomatiche tra Italia e Marocco, rafforzando il legame culturale profondo tra i due Paesi. “Arte dal Vulcano” rappresenta così un’importante occasione di diplomazia culturale, promuovendo all’estero la conoscenza del patrimonio creativo italiano e dei musei che lo custodiscono.
La scelta del Palazzo delle Istituzioni Italiane di Tangeri, gioiello di architettura moresca, conferisce all’esposizione un valore simbolico particolare: un luogo di incontro dove la memoria di Napoli, con la sua energia inesauribile, dialoga con la vitalità cosmopolita di Tangeri, città custode di mille suggestioni e tradizioni mediterranee.
L' Ambasciatore d’Italia nel Regno del Marocco nell'occasione ha affermato: « Con “Arte dal Vulcano” celebriamo non solo i 2500 anni della fondazione di Napoli, ma anche la straordinaria vitalità della sua scena artistica contempo-ranea, capace di rinnovarsi senza mai perdere il legame con radici millenarie. È un omaggio alla creatività italiana che nasce da una terra forte, intensa e aperta al mondo. Presentare questa mostra a Tangeri, nel cuore delle celebrazioni per il Bicentenario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Marocco, significa valorizzare un dialogo culturale profondo, fondato su una storia condivisa, sul Mediterraneo e su uno sguardo comune verso il futuro ».
La Direttrice Carmela Callea dell’Istituto Italiano di Cultura di Rabat ha dichiarato: «L’Istituto Italiano di Cultura di Rabat è particolarmente felice di poter realizzare nell’ambito delle celebrazioni per i 2500 anni della fondazione di Neapolis, questa mostra dedicata all’attuale produzione artistica che dimostra come l’arte italiana pur mantenendo il dialogo con la sua tradizione continua ad evolversi. La mostra si propone come momento di riflessione sull’arte campana e napoletana che possiede una energia dinamica tale da poter interagire con forme di arte oltre i confini geografici e temporali». (08/12/2025-ITL/ITNET)
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