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IMPRESE ITALIANE NEL MONDO - PIANO D'AZIONE ITALO/TEDESCO - 2° FORUM MINISTERIALE MIMIT-BMWE - DICHIARAZIONE CONGIUNTA MIN.URSO (MIMIT) E MIN.REICHE (BMWE)

(2025-12-10)

Piano d’Azione Italo – Tedesco - 2° Forum Ministeriale MIMIT-BMWE Dichiarazione Congiunta dei Ministri Adolfo Urso e Katherina Reiche

1. Noi, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy e il Ministro Federale per gli Affari Economici e l’Energia, ricono-scendo il lavoro congiunto svolto dall’entrata in vigore del Piano d’Azione italo-tedesco nel 2023 e in vista del Vertice Intergovernativo del prossimo mese di gennaio, ci siamo riuniti a Roma per fare il punto sui risultati finora raggiunti e per rafforzare ulteriormente la nostra collaborazione nelle aree della cooperazione economica e industriale.

2. Sulla base del Forum ministeriale dello scorso anno a Berlino, riaffermiamo la nostra volontà di lavorare per un’Europa più sovrana, resiliente e prospera, e di contribuire come forze trainanti a plasmare un’agenda ambiziosa per Competitività, Semplificazione, Mercato Unico e Industria, guidata da responsabilità, pragmatismo e da un impegno condiviso.

3. In tempi di sfide geopolitiche e geo-economiche, di diminuzione della competitività dell’UE e di trasformazione delle nostre industrie, in cui la nostra sicurezza e prosperità sono in pericolo, sosteniamo la necessità di decisioni tempestive e coraggiose a livello UE per (i) proteggere, promuovere e sostenere le nostre industrie, (ii) semplificare radicalmente la legislazione e (iii) costruire partenariati strategici con paesi affini per garantire resilienza, sicurezza degli approvvigionamenti e aprire nuovi mercati per elevare il valore del “Made in EU”.

4. Prendendo atto dell’agenda politica proposta dalla Commissione Europea, inviamo congiuntamente chiari messaggi alle Istituzioni dell’UE sulla necessità di condizioni abilitanti per rendere l’Europa più competitiva e un luogo attraente per investire e innovare (sezione I), sulle iniziative cruciali di policy attese a breve (sezione II) e anche in vista del programma di lavoro della CE del 2026 (sezione III). Inoltre, un rafforzamento delle nostre relazioni bilaterali e il pieno coinvolgimento dei nostri ecosistemi industriali e dell’innovazione (sezione IV) porteranno a una crescita più rapida e alla prosperità dei nostri due Paesi e dell’Europa nel suo complesso.

5. Il MIMIT e il BMWE sottolineano il ruolo di prezzi accessibili dell’energia per la competitività europea. A tal fine, l’architettura energetica dell’UE al 2040 dovrà favorire gli investimenti, evitare incertezze regolatorie, concepire e attuare misure volte a ridurre i prezzi e i costi dell’energia, diminuire la dipendenza dalle importazioni, accrescere la competitività dell’industria europea e conseguire gli obiettivi energetici e climatici dell’UE.

SEZIONE I –RENDERE L’EUROPA PIÙ COMPETITIVA E UN LUOGO ATTRAENTE PER INVESTIRE E INNOVARE

6. Rafforzare la competitività dell’UE è e rimane la massima priorità per MIMIT e BMWE. Sollecitiamo riforme strutturali, un’agenda di semplificazione completa, moderazione normativa, un’attuazione delle iniziative UE priva di oneri burocratici e favorevole alle imprese e alle PMI, nonché il miglioramento delle condizioni di contesto per garantire un ambiente economico innovativo.

7. Condividendo pienamente i messaggi chiave dei Rapporti Draghi e Letta, MIMIT e BMWE riaffermano l’importanza di colmare il divario di innovazione tra Europa e altre aree del mondo, di realizzare una semplificazione approfondita di tutte le procedure amministrative e autorizzative, di integrare pienamente il Mercato unico e di destinare risorse sufficienti per aiutare le nostre imprese a orientarsi nelle transizioni digitale, verde, demografica e geopolitica. Abbiamo urgente bisogno di riforme sagge, ambiziose e mirate a livello UE, sempre ispirate da un approccio flessibile.

8. Semplificazione e Innovazione
L’UE dovrebbe impegnarsi collettivamente e con decisione a una radicale semplificazione di tutte le norme e delle procedure amministrative che limitano la competitività.

In linea con la lettera congiunta di 21 Stati membri al Presidente del Consiglio dell’UE, firmata da Italia e Germania in vista del Consiglio europeo di ottobre:
- Ricordiamo la necessità di promuovere una nuova mentalità di moderazione normativa e regolamentare per evitare qualsiasi iper-regolamentazione. Parallelamente, occorre evitare la creazione di nuovi oneri amministrativi a livello UE.
-Invitiamo il Parlamento europeo e il Consiglio ad accelerare i processi di negoziazione e adozione di tutte le iniziative di semplificazione esistenti e future (pacchetti Omnibus), così come per altre normative come il Regolamento sulla deforestazione (EUDR).

9. Mercato Unico
Una stretta cooperazione congiunta sull’attuazione della Strategia della Tabella di marcia del Mercato Unico fino al 2028 contribuirà a ridurre le barriere ancora esistenti, in particolare alla libera circolazione di beni e servizi. Il dialogo in corso tra i nostri Paesi sull’e-commerce mira a garantire una concorrenza leale e a rafforzare l’applicazione delle norme, soprattutto nei confronti dei fornitori provenienti da Paesi terzi.

Come proposto nel Rapporto Letta, sottolineiamo la necessità di potenziare l’innovazione attraverso un 28° regime ambizioso e flessibile, aperto a tutte le imprese europee, per superare la frammentazione, i costi transfrontalieri e l’incertezza per coloro che operano in più Paesi dell’UE, favorendo investimenti, mobilità dei talenti e crescita nel mercato unico. L’ecosistema imprenditoriale innovativo europeo attende con impazienza l’introduzione del 28° regime, che riteniamo essenziale per competere nell’attuale corsa tecnologica globale.

10. Finanziare la transizione – Fondo europeo per la competitività
MIMIT e BMWE accolgono l’attenzione del Quadro finanziario pluriennale 2028-34 sulla competitività, la resilienza e la prontezza alla difesa, nonché la creazione di un Fondo europeo per la competitività (ECF) come strumento cruciale per incentivare gli investimenti e ridurre i rischi dell’innovazione nei principali ecosistemi industriali. Sottolineiamo congiuntamente la necessità di preservare il livello di ambizione della proposta ECF. MIMIT e BMWE affermano che l’ECF deve dare priorità a progetti che offrano un autentico valore aggiunto europeo e impatti misurabili su competitività, produttività, innovazione e resilienza. Entrambe le parti evidenziano l’urgenza di creare un migliore collegamento tra i ricavi ETS e il sostegno alle industrie ad alta intensità energetica, così come la necessità di misure di supporto dedicate a livello UE per il settore automobilistico e di un focus separato e specifico sull’industria europea delle batterie. Sottolineiamo inoltre che il coinvolgimento degli Stati membri nella governance del Fondo è essenziale per orientarne le priorità strategiche.

SEZIONE II – AUTOMOTIVE, INDUSTRIE AD ALTA INTENSITÀ ENERGETICA, ACCELERAZIONE INDUSTRIALE

11. MIMIT e BMWE sono stati le forze trainanti nel sostenere la necessità di stabilire a livello UE le giuste condizioni abilitanti per la decarbonizzazione dell’economia, con un focus specifico sulla riduzione dei prezzi dell’energia, sulla revisione complessiva delle attuali normative automobilistiche e sulla progettazione di un ambizioso Industrial Acceleration Act.

12. Automotive
L’industria automobilistica e quella dei componenti per autoveicoli stanno subendo in maniera significativa gli effetti delle politiche dell’UE. Si rendono necessarie risposte tempestive. MIMIT e BMWE collaborano attivamente per rafforzare la competitività e l’autonomia strategica dell’industria automobilistica, raggiungendo al contempo una rapida decarbonizzazione del settore del trasporto su strada. A questo proposito, ribadiamo i messaggi chiave dei due contributi congiunti presentati ad agosto e ottobre di quest’anno, sulle flotte aziendali e, più ampiamente, sulla prossima revisione della normativa sulle emissioni di CO2 per le nuove autovetture e i veicoli commerciali leggeri. Tali messaggi sono stati recentemente richiamati e sottolineati nelle lettere indirizzate dalla Presidente Meloni e dal Cancelliere Merz.

Chiediamo una revisione del quadro normativo esistente basata sui principi di flessibilità e piena neutralità tecnologica, con l’obiettivo di evitare sanzioni sproporzionate e di breve termine, tenendo conto di tutte le soluzioni attualmente disponibili e di quelle che potranno essere sviluppate in futuro.

Richiediamo che gli obiettivi previsti dal regolamento sulle flotte in materia di CO2 siano rivisti alla luce delle mutate condizioni di mercato e che, nel rispetto della suddetta neutralità tecnologica, veicoli non esclusivamente elettrici quali ibridi plug- in, extended-range e motori a combustione interna ad alta efficienza, alimentati con carburanti a basse o zero emissioni possano essere commercializzati oltre il 2035, compensando eventuali emissioni residue.

Auspichiamo, come richiesto da diversi altri Stati membri, che il settore delle flotte aziendali non venga gravato da ulteriori oneri derivanti da obiettivi vincolanti che comporterebbero duplicazioni regolatorie e un incremento dei costi per imprese e consumatori.

Riteniamo inoltre necessario favorire la rapida espansione delle infrastrutture di ricarica e di rifornimento a idrogeno, promuovere una filiera sovrana delle batterie e compiere passi decisivi verso un’economia circolare. MIMIT e BMWE sollecitano politiche pubbliche a sostegno della transizione, basate su chiarezza e semplificazione normativa, stabilità e sostegno agli investimenti. L’Europa dovrebbe diventare il mercato di riferimento per la guida autonoma.

Per raggiungere tale obiettivo, occorre creare le condizioni affinché la guida autonoma entri a far parte delle opera-zioni ordinarie. Solo in questo modo l’Europa potrà consolidare il proprio ruolo di leadership nella decarbonizzazione del settore dei trasporti, coniugando innovazione digitale, sostenibilità e competitività industriale. Riteniamo assolutamente necessario estendere le considerazioni sopra delineate, unitamente alla prevista revisione della normativa pertinente, anche ai veicoli pesanti.

13. Industrie ad alta intensità energetica
Uno strumento di policy chiave per la competitività delle Industrie Energivore e un CBAM efficace. Mentre ne accogliamo la semplificazione, la Commissione deve ancora adottare misure per contrastare i rischi di carbon leakage sia a valle (i) sia a monte (ii), pratiche di elusione come il resources shuffling (iii), garantire condizioni di equità per gli esportatori, in modalità compatibili col WTO (iv), ed estendere il CBAM alle emissioni indirette solo se ciò non comporta un aumento delle bollette elettriche. È inoltre necessario rivedere il meccanismo di eliminazione graduale delle quote gratuite ETS fino a quando il CBAM non avrà dimostrato la sua efficacia.

Per quanto riguarda il settore siderurgico, riteniamo cruciale agire senza indugi per garantire condizioni eque nel commercio internazionale. Per contrastare gli effetti negativi della sovraccapacità globale, come delineato anche nello Steel & Metals Action Plan, deve essere adottato un nuovo strumento per l’acciaio che entri in vigore preferibilmente entro il 30 giugno 2026, quando le attuali misure di salvaguardia saranno scadute. È inoltre fondamentale sostenere la transizione del settore verso la neutralità climatica. Ciò include la fornitura di prezzi dell’energia competitivi e la garanzia di accesso a forniture strategiche, come rottami di acciaio, rame e alluminio, in considerazione del loro ruolo vitale nel ridurre la dipendenza da materie prime critiche e nel promuovere l’economia circolare e la decarbonizzazione, grazie ai notevoli risparmi energetici e di carbonio ottenuti attraverso il riciclo.

Un elemento chiave per rendere la decarbonizzazione un vero modello di business per queste industrie è la creazione di mercati guida.
Creare una domanda iniziale sicura per materiali di base rispettosi del clima, come acciaio, cemento e prodotti chimici, rendendo visibili al mercato gli sforzi di trasformazione e incentivando nuove capacità decarbonizzate, mantenendo al contempo un equilibrio tra semplicità, efficienza economica e accettabilità, è vitale. È cruciale lavorare verso metodologie di contabilizzazione del carbonio più armonizzate a livello internazionale ed evitare potenziali ulteriori oneri amministrativi e costi per le imprese. L’uso di etichette di prodotto volontarie e validate dall’UE sul carbon footprint dovrebbe essere incoraggiato. Riconosciamo che altri settori ad alta intensità energetica, come chimica, vetro, carta, ceramica e cemento, che costituiscono anch’essi il nucleo della base industriale dell’UE, affrontano sfide simili e meritano la nostra piena attenzione.

Per quanto riguarda il settore chimico, parteciperemo alla Critical Chemicals Alliance per rafforzarne la competitività e lavorare all’attuazione del Chemicals Action Plan. Allo stesso tempo, riteniamo che il settore chimico richieda attualmente un’attenzione particolare in questo periodo di transizione e di crisi strutturale, essendo tra i più significativi settori manifatturieri in Europa in termini di fatturato e occupazione, ma anche come fornitore essenziale per numerose catene del valore manifatturiere considerate strategiche per l’economia e la società. Auspichiamo che il lavoro degli Stati membri nell’attuazione del mandato del Chemicals Action Plan sia rapido ed efficace.

14. Pertanto, attendiamo le imminenti le proposte della Commissione europea su questi temi e ci impegniamo a coordinare le nostre posizioni in fase negoziale.

SEZIONE III – GARANTIRE LA SICUREZZA ECONOMICA E LA SOVRANITÀ TECNOLOGICA DELL’EUROPA ATTRAVERSO UNA MAGGIORE RESILIENZA

15. Tecnologie di frontiera e digitalizzazione
Riconosciamo che la trasformazione digitale dell’industria rappresenta un profondo cambiamento strategico e culturale che pone l’industria stessa, in quanto utilizzatore finale, al centro del processo. L’integrazione delle tecnologie digitali (come IoT, intelligenza artificiale e cloud computing) non mira soltanto a ottimizzare l’efficienza operativa e creare nuovi modelli di business, ma anche a migliorare radicalmente l’esperienza dell’utilizzatore industriale. La trasformazione digitale può avere successo solo se l’industria, come utente, è pronta ad adattarsi e a sfruttare pienamente il potenziale delle nuove capacità digitali.

16. In linea con gli sforzi del G7 su questo tema, riconosciamo l’importanza di sostenere le PMI nell’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nelle loro strategie aziendali. Riaffermiamo la nostra volontà di rafforzare la cooperazione per accelerare l’uso di un’intelligenza artificiale sicura, responsabile e affidabile, soprattutto da parte delle PMI nelle nostre rispettive economie. Riteniamo essenziale che l’intelligenza artificiale sia efficacemente integrata nel tessuto industriale europeo, che rimane il più grande asset dell’Europa.

17. Siamo impegnati a rafforzare la nostra cooperazione bilaterale per favorire una partecipazione europea forte e coesa al prossimo IPCEI sulle Tecnologie avanzate dei semiconduttori (AST), assicurando che affronti in modo efficace le principali sfide della catena del valore dei semiconduttori.

18. Rafforziamo la nostra cooperazione bilaterale per sostenere congiuntamente un ambizioso Chips Act 2.0, promuovere finanziamenti UE per progetti sui semiconduttori e procedure autorizzative semplificate, garantire un maggiore supporto alle linee pilota e ai progetti strategici, porre una forte enfasi sullo sviluppo della prossima generazione di talenti nei semiconduttori e favorire l’allineamento e il coordinamento nei forum internazionali sui semiconduttori, con l’obiettivo di assicurare la sovranità tecnologica e la competitività globale dell’Europa. Alla luce delle recenti interruzioni della catena di fornitura dei semiconduttori, collaboreremo per individuare le modalità migliori di monitoraggio e risposta alle crisi future.

19. Lo stesso vale per il prossimo European Biotech Act, volto a rafforzare l’ecosistema biotecnologico europeo. Ci proponiamo di promuovere un quadro di finanziamento dell’UE dedicato a iniziative di alto valore scientifico e industriale, accompagnato da procedure regolatorie più rapide e prevedibili.
Garantire investimenti mirati nelle infrastrutture di ricerca e favorire la diffusione tecnologica.
Sostenere ulteriormente la crescita di competenze altamente specializzate attraverso programmi di formazione e percorsi professionali allineati alle esigenze dell’intero settore. Promuovere l’istituzione di un quadro regolatorio armonizzato e semplificato, capace di facilitare lo scale-up industriale e la commercializzazione delle innovazioni.

20. Lavoreremo congiuntamente per sostenere la semplificazione dell’ecosistema regolatorio digitale europeo. A tal fine, coopereremo nell’attuazione del Digital Omnibus Package, assicurando che le norme non si traducano in ostacoli imprevisti alla competitività delle imprese, in particolare delle PMI.

21. Resilienza, Materie prime critiche e Circolarità – Per un’Europa più forte e resiliente
Ci impegniamo a proseguire la stretta cooperazione già avviata a livello bilaterale e trilaterale, insieme alla Francia, per garantire l’attuazione efficace del Critical Raw Materials Act e consentire all’Europa di muoversi rapidamente nel rafforzare la propria competitività e resilienza globale attraverso: il sostegno a un finanziamento sufficiente a livello UE per progetti sulle materie prime critiche e lo stoccaggio strategico; la collaborazione con la Commissione europea per definire l’indirizzo strategico e il quadro operativo di Resource EU e del Critical Materials Centre; la promozione dello sviluppo coordinato di progetti di estrazione, lavorazione e riciclo delle CRM, sfruttando strumenti e opportunità di finanziamento pertinenti, inclusi i CRM Funds; il rafforzamento dell’allineamento e della cooperazione nei forum
internazionali sulle materie prime critiche; la promozione della cooperazione e dell’accesso alle materie prime tramite partenariati e nuovi accordi commerciali.

La concorrenza globale da parte di Paesi che beneficiano di costi energetici più bassi e di standard ambientali meno rigorosi ha già comportato gravi minacce per diversi riciclatori europei. Accogliamo pertanto con favore il Circular Economy Act annunciato, che deve diventare un pilastro della regolamentazione dei prodotti dell’UE, limitare l’uso delle materie prime e promuovere l’impiego di materiali riciclati e bio-based. Per raggiungere questi obiettivi e promuovere il Regolamento Ecodesign for Sustainable Products, l’UE dovrebbe sostenere condizioni di parità tra prodotti primari e circolari e garantire che tutti i prodotti, compresi quelli importati, siano sicuri e sostenibili.

22. Macchinari e ingegneria degli impianti
Riconosciamo l’importanza di un coordinamento più forte nel campo dei macchinari e dell’ingegneria degli impianti per trasformare gli sforzi nazionali rispettivi in una strategia europea integrata, efficiente e innovativa. Una stretta cooperazione stimola l’innovazione, facilita l’accesso a nuovi mercati e risorse specializzate e crea un ecosistema europeo innovativo.
Una collaborazione più intensa sullo smart manufacturing includerà una partecipazione più stretta dell’Italia all’iniziativa strategica Manufacturing X.

SEZIONE IV – VERSO UNA COOPERAZIONE BILATERALE RAFFORZATA – SPRIGIONARE APPIENO IL POTENZIALE DEGLI ECOSISTEMI INDUSTRIALI E DELL’INNOVAZIONE DI ITALIA E GERMANIA

23. Cooperazione nell’ambito dell’IPCEI
La nostra cooperazione bilaterale nell’ambito del quadro IPCEI ha già reso possibile un lavoro congiunto efficace in settori strategici come microelettronica, cloud, batterie e idrogeno, con ulteriori iniziative in fase di attuazione in ambiti quali intelligenza artificiale, biotecnologie e Compute Infrastructure Continuum. Queste iniziative hanno dimostrato la nostra capacità di agire in sinergia, rafforzando la competitività e l’autonomia industriale dell’Europa.

Guardando al futuro, la nostra priorità comune è consolidare ed espandere la collaborazione:
o facilitando la partecipazione delle PMI e garantendo che le imprese più piccole possano beneficiare pienamente e contribuire ai progetti IPCEI;
o creando e sostenendo meccanismi di cofinanziamento per ampliare l’accesso alle risorse e accelerare la transizione tecnologica.

Le iniziative future dovranno basarsi sui risultati già conseguiti, aprire nuove opportunità di sviluppo comune e rafforzare ulteriormente le catene del valore europee e la resilienza del Mercato unico.

24. MIMIT e BMWE accolgono con favore le SOLIDE RELAZIONI ESISTENTI TRA CONFINDUSTRIA E BDI, (Confindustria) così come il ruolo essenziale svolto da ITKAM e ITALCAM in Germania e da AHK in Italia  (Camere di Commercio italiane e tedesca in Italia - ndr.-)
Incoraggiamo il loro stretto coinvolgimento nella definizione di posizioni comuni sui temi europei e li ringraziamo per il loro costante impegno nel rafforzare l’integrazione tra i due ecosistemi industriali e dell’innovazione.

Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy
Katherina Reiche, Ministro Federale per gli Affari Economici e l’Energia. (10/12/2025-ITL/ITNET)

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