Sponsor
|
ITALIANI.ITALIANI ALL'ESTERO - CONVEGNO CISL "IL PATTO CHE SERVE AL PAESE" - PRES. CNEL BRUNETTA "TORNIAMO ALLO SPIRITO COSTITUENTE PER COSTRUIRE UN GRANDE PATTO SOCIALE CAPACE DI RILANCIARE PRODUTTIVITA', SALARI E INNOVAZIONE"
(2025-11-20)
Si è svolto oggi il 20 novembre 2025, presso la Plenaria Marco Biagi del CNEL, il convegno “Sul cammino della responsabilità, il Patto che serve al Paese e all’Europa”, promosso dalla CISL. L’iniziativa ha riunito rappresentanti del sistema produttivo e del mondo accademico per discutere l’opportunità di costruire un grande Patto Sociale capace di rilanciare produttività, salari e innovazione.
In questa sede, l'intervento del Presidente del CNEL, Prof. Renato Brunetta, il quale nel contesto di una fase complessa per le sfide che il nostro mondo sta attraversando, ha auspicato il "ritorno allo spirito costituente" che permise all'Italia di superare le difficoltà del dopo guerra."
'Il patto che serve al paese e all'Europa' non è cosa da poco. Non è un evento legato a questo o quell'argomento, a questa o quella tematica, è una riflessione su cui la CISL lavora da tempo, da tanto tempo" ha evidenziato il Presidente del CNEL. Responsabilità, patto, paese, Europa: rappresentano un vasto programma si potrebbe dire. Però dentro questa fase storica del nostro paese, e qui lo dico da presidente del CNEL, viva Dio c'è qualcuno, un'organizzazione, che pensa in grande, con grande, grande senso positivo di valutazione. Una grande organiz-zazione che ha come suo obiettivo un obiettivo strategico di questa portata."
"I tempi che viviamo sono tempi caotici, disordinati, conflittuali. E, normalmente il caos, il disordine, il conflitto non sono mai prodromici di buoni sentimenti. Portano normalmente all'egoismo, all'isolazionismo, a pensare che tutto si risolva con l'individualismo. Tutti questi ismi che in sé non sono, come dire, sentimenti da negare in assoluto. Sull'egoismo si basano anche pezzi della nostra cultura economica. E la sommatoria di tanti egoismi fa il benessere collettivo, no? Abbiamo, però, qualche dubbio a questo riguardo. Dunque, i tempi difficili ci portano a deviare su sentimenti non sempre positivi."
"Altro punto, le tradizionali ricette di politica economica, di politica sociale non bastano più. Tutta la cassetta degli attrezzi del '900 di fatto viene messa da parte. Pensiamo al multilateralismo, pensiamo alla solidarietà, pensiamo alla capacità di inclusione a livello nazionale, a livello internazionale. Quello che manca oggi e di cui si sente la mancanza si può e si deve fare insieme" Ecco la CISL: un sindacato che è impegnato giorno per giorno sul territorio, sulle vertenze, sulla legge di bilancio, su 1000 rivoli, capace di questo. Ma d'altra parte la CISL è anche il sindacato che ha voluto l'attuazione dell'articolo della Costituzione sulla partecipazione".
E veniamo al termine "partecipazione" in gran parte riassume tutte le cose che mancano in questo momento storico. Partecipazione vuol dire responsabilità, vuol dire inclusione, vuol dire trasparenza, vuol dire merito, vuol dire responsabilità. E qui torna il tema responsabilità, in cammino. Cammino vuol dire un percorso. Se vuoi andare veloce vai da solo. Se vuoi andare lontano vai insieme e torni insieme. Paese ed Europa. Europa come coesione, Europa come il nostro sogno, almeno il sogno della mia gene-razione, Europa come soft power e hard power insieme."
Altro passaggio, "non tutto è negativo di questi tempi. Due giorni fa tutti noi l'abbiamo visto in parlamento, abbiamo visto un barlume di speranza. Abbiamo visto l'approvazione bipartisan di una prima lettura, di un testo contro la violenza sulle donne, su quella materia che tanto ha diviso i cuori, i paesi, i giuristi, i legislatori" ebbene c'è stato salto culturale straordinario in cui ho visto rivivere lo "spirito costituente".
Perché vi parlo di quel tema?
In questi giorni, pensando alla mia introduzione di oggi, mi sono detto ma perché questo stesso spirito costituente non lo applichiamo al cammino della responsabilità, cioè all'oggetto di questo nostro incontro, il patto che serve al paese, che serve all'Europa. E' un sogno, è un sogno che ha connotato tutta la mia vita professionale, politica e istituzionale. I 'patti' ... questo paese è stato capace di costruire patti e percorsi, per cui i corpi intermedi, i governi, perché i patti poi si fanno tra corpi intermedi: datori di lavoro, lavoratori e governo. Noi ne abbiamo avuto la misura, la contezza, sia di quelli sbagliati con le relative conseguenze che poi hanno portato a quelli più corretti, più giusti od a quelli giusti che però si sono poi protratti per troppo tempo, come ci ricordava da quest' aula il mio maestro Gino Giugni."
Altro passaggio. "Il 24 di luglio in quest'aula abbiamo approvato un disegno di legge di iniziativa CNEL sulla fraternità, promosso dalla Fondazione Vaticana Fratelli Tutti in un seminario di un anno prima qui e poi la riflessione del CNEL sul tema della fraternità. Io ero scettico all'inizio, quando però ci siamo messi a lavorare seriamente, abbiamo potuto ricostruire una cosa straordinaria: il tema della fraternità implicitamente percorre tutti gli articoli della nostra Costituzione. Sono dedicati al lavoro, al sindacato, alle relazioni sindacali. .. il tema del lavoro è quello più citato nella Costituzione, a parte il tema 'legge'. Nella Costituente, dal 22 al 24 marzo del '47, appena tre giorni si discute, si costruisce la Costituzione sociale del nostro paese. Il principio lavorista è presente negli articoli 1 e 4, negli articoli 37, 38, 39, 40, 41 e nell'articolo 45. Praticamente non c'è area o materia del presente, della modernità che non sia contenuto nella Costituzione sociale del nostro paese discussa e approvata unanimemente in tre giorni. Una straordinaria storia implicante concetti che sono tutt'ora validissimi. Molti di essi ancora non attuati o solo in parte attuati: il sindacato, la rappresentanza, la non discriminazione, l'inclusione e il mondo della disabilità, il giusto salario, la parità uomo-donna, la partecipazione. Non c'è area o materia che non sia prevista dalla nostra Costituzione, approvata in quei tre giorni.
Ma com'è stato possibile che in una costituente fatta di liberali, di democristiani cattolici, di socialisti, socialdemo-cratici e di comunisti che in una materia così delicata, così divisiva, abbiano approvato un pacchetto di tale moder-nità, di tale rilevanza in 3 giorni, all'unanimità ? C'è una ragione di questo miracolo ?
E qui passo a un altro pezzo di storia: bisogna tornare a 4 anni prima, dal 18-24 luglio, 7 giorni del 1943. I nazisti in casa in piena seconda guerra mondiale. All'eremo di Camaldoli un gruppo di una trentina di intellettuali cattolici, di cui vi leggo un po' di nomi - chi vi parla è un vecchio laico e socialista - Adriano Bernareggi arcivescovo docente di diritto ecclesiastico; Vittorino Veronese, segretario generale dell'Istituto Cattolico Attività Sociali. Sergio Paronetto, economista, tale Pasquale Saraceno, economista, tale Ezio Manoni, economista e tributarista. Tale - lo dico con affetto e e ovviamente autoironia-. Ed ancora Mario Ferrari Agradi, economista professore, Guido Gonella, giorna-lista, Giuseppe Capogrossi, docente di filosofia a Napoli, Giosualdo Nosengo, educatore pedagogista, Ferruccio Pergonesi, docente di diritto costituzionale a Bologna. E arrivo agli ultimi: Paolo Emilio Taviani, docente di demografia a Genova, Vittore Branca, veneziano, tra l'altro uno dei più grandi letterati, che ho avuto l'onore di conoscere, filologo e critico letterario; Giorgio La Pira docente di diritto romano a Firenze; un giurista pugliese Aldo Moro; un giornalista, Giulio Andreotti; Giuseppe Medici, docente di economia e politica agraria a Torino. Perché questi signori... - certamente impauriti dal momento, con i tedeschi in casa bastava una spifferata e una retata se li portava via tutti - Bene, questi signori dal 18 al 24 luglio del '43 riflettono, scrivono quello che poi verrà chiamato il "codice di Camaldoli". Stavano interpretando lo spirito del tempo, il personalismo della migliore dottrina cattolica che veniva dal personalismo francese .....reinterpretavano la dottrina sociale della Chiesa, i rapporti economico e sociali....rappresentavano il meglio dell'Azione cattolica sul rapporto tra persona società e Stato. ****
Passano 4 anni e qui avviene il miracolo....quel pacchetto di idee, di proposte contenute nel codice di Camaldoli, diventa il catalizzatore di un sentire comune. Questo è il miracolo. per cui alla fine votano tutti insieme liberali, cattolici, socialdemocratici, socialisti, comunisti. Questo è il miracolo. E lo dice sempre un laico. Questo è il miracolo. Cioè è facile l'egemonia o l'egemonismo. Conosciamo tutti i teorici dell'egemonia culturale, dell'egemoni-smo. L'abbiamo anche subito tutti ! Ma questo è l'esatto contrario e cioè è elemento di catalizzazione, di costruzione di un sentiero comune.... dovremmo esserne, come dire, orgogliosi di quei tre giorni in cui è stata scritta e votata la Costituzione. E dovremmo essere orgogliosi soprattutto di chi è stato il portatore di quei valori che sono diventati valori comuni, la persona, la solidarietà, la fratellanza...."
Poi mi sono andato a vedere la " fratellanza" e devo ringraziare Marta Cartabia con cui ho avuto una bella chiac-chierata che mi ha detto "Ma guarda che il concetto di fratellanza è un concetto laico? È concetto figlio della Rivo-luzione francese "Liberté, Égalité, Fraternité " allora ho messo insieme matrice culturale, matrice religiosa, matrice cattolica con matrice laica. Altra sintesi straordinaria possibile. E allora, avendo qui Daniela (Furlan), avendo tutti i corpi intermedi qui, avendo questo parter straordinario dentro questa casa, mi sono detto: "Perché non provarci? Perché non provare a percorrere insieme questo cammino, questo cammino della responsabilità? E per fare che cosa? Perché allora c'era da ricostruire un paese, c'era da ricostruire un paese distrutto dalla guerra, da rico-struire la speranza, le coscienza, da ricostruire l'Italia... Oggi perché tanta enfasi? Cosa c'è da fare oggi?
Ebbene, oggi c'è semplicemente la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali (antitesi di quanto afferma la nostra Costituzione) Oggi c'è il caos, c'è l'incertezza, ci sono le cosiddette 'transizioni'. Il termine è neutrale, ma se ci metti vicino la caratterizzazione, la transizione ambientale, con quel che vuol dire 'transizione ambientale' vale a dire l'altissima probabilità che questo mondo imploda in ragione del suo stesso metabolismo.
Crisi ambientale, crisi climatica. Difficoltà di trovare una strada, transizione ambientale, transizione digitale. Uno dice "Beh, è cosa buona". Sì ! Se però transizione digitale vuol dire piattaforme verticali autoritarie che ti determinano la vita dai bambini, il commercio, la vita delle città, senza alcuna possibilità all'apparenza di partecipazione, di gestione democratica, senza possibilità di governance. Questa è transizione digitale pericolosa. Ovviamente, per finire la transizione demografica che ci porta a dire che tra qualche decennio non ci sarà più speranza. Ma noi neghiamo tutto questo perché per meccanismi biologici quando il destino è distopico lo si nega, anche psicologicamente se è un po' lontano. Lo neghiamo di fronte a queste transizioni, alla guerra, l'egoismo, al venir meno del '900 solidale, inclusivo (ritenendo ndr) che forse che quel cammino, forse che quello spirito costituente della nostra Costituzione o del codice di Camaldoli non sia proprio necessario."
Il titolo del convegno " un bandolo potenzialmente straordinario, cioè l'inizio di una riflessione fondamentale, paradigmatica, cioè troviamo, costruiamo con chi è naturalmente con lo spirito costituente che ha caratterizzato il nostro paese nei momenti più difficili.... forse non è il momento oggi di porre questa questione ma abbiamo bisogno di un momento costituente, abbiamo bisogno di un cammino, abbiamo bisogno di un percorso, abbiamo bisogno di responsabilità. In Italia e in Europa.....
Chiudendo la sua riflessione, il Presidente del CNEL ha voluto citare l'iniziativa bipartisan della "Giornata Europea della dignità' dei lavoratori e della sicurezza sul lavoro" facendo si che la giornata dell'8 agosto in cui l'Italia comme-mora la tragedia del bois du Cazier, a Marcinelle" Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, divenga con un' intuizione del CNEL e dello stesso Presidente del CNEL "Giornata Europea della dignità dei lavoratori e della sicurezza sul lavoro". Un'iniziativa che ha registrato l'impegno delle due vice presidenti del Parlamento Europeo, l'on. Pina Picierno (S&D) "che mi sta dando una mano, insieme all'altra vice Presidente Antonella Sberna (FdI)" in occasione del 70º anniversario di Marcinelle. Una data che ricorda l'anniversario della tragedia mineraria del Bois Du Cazier nella quale perirono molti minatori italiani, soprattutto abruzzesi, insieme a lavoratori di altre nazionalità giunti in Belgio a seguito dell'accordo raggiunto fra il Governo italiano ed il Governo Belga per l'utilizzo di manodopera italiana nelle miniere del Belgio contro l'invio di ingenti quantitativi di carbone indispensabile per l'industria italiana... ha concluso il Presidente del CNEL, Prof. Renato Brunetta.
--------------------------------------------------------------------- ** Eremo di Camaldoli è un edificio religioso situato nei pressi dell'omonima località, in provincia di Arezzo e diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro a circa 1 100 metri s.l.m., all'interno del parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
**** Il giorno successivo alla fine del convegno, il 24 luglio, il Gran Consiglio del Fascismo depose Mussolini: il convegno si era legato all'intuizione della fine imminente del fascismo e della guerra.
L'armistizio dell'8 settembre e l'invasione tedesca dell'Italia spezzarono la penisola in due e impedirono ai convegnisti di ritrovarsi per mettere a punto la versione definitiva del documento. La regia di questa seconda fase dell'elaborazione del documento fu assunta da Sergio Paronetto, che curò anche la pubblicazione del Codice sulla rivista degli universitari cattolici. (20/11/2025-ITL/ITNET)
|
Altri prodotti editoriali
Contatti

|