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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - LATINO/AMERICA - COLLABORAZIONE IILA /ATENEO LA SAPIENZA (ROMA). IN PRIMA ITALIANA LA VITA DEL CILENO CARLOS LEHMAN IN "APRENDAN DEL FUEGO" AL NUOVO TEATRO ATENEO

(2025-11-07)

Frutto della collaborazione tra IILA e Sapienza Università di Roma, il Nuovo Teatro Ateneo ospita l'11 novembre, in prima italiana, Aprendan del fuego, ultima creazione del Colectivo Pierre Menard (Cile), con la regia e regia audiovisiva di Italo Gallardo.

Lo spettacolo, liberamente ispirato ai testi di Roberto Bolaño, coniuga arte contemporanea, ricerca documentaria e memoria storica, ripercorrendo la vita di Carlos Lehman, controversa figura dell’arte cilena e possibile infiltrato della dittatura militare cilena. Un personaggio a cavallo tra realtà e finzione, che lo stesso Bolaño trasformò in figura letteraria nei romanzi La letteratura nazista in America e Stella distante.

Carlos Lehman, ufficiale dell’Aeronautica cilena, artista autodidatta, infiltrato nei circoli artistici e intellettuali di sinistra alla vigilia del colpo di Stato del 1973. Per decenni rimasto ai margini della cronaca e della storiografia ufficiale, Lehman ha ispirato due opere fondamentali dello scrittore Roberto Bolaño: La letteratura nazista in America e Stella distante, in cui appare sotto lo pseudonimo di Carlos Wieder. "Aprendan del Fuego" tenta di restituirne un ritratto autentico e disturbante, attraverso materiali d’archivio, documenti inediti, testimonianze e opere d’arte. Il risultato è una riflessione sulle responsabilità dell’arte, sui limiti della finzione e sull’ambiguità morale del potere creativo.

La storia che lo spettacolo mette in scena è nata, in realtà,  dal ritrovamento, in Cile e in Europa, di documenti e testimonianze relativi a Lehman. Particolarmente rilevante è il contributo dell’artista Jaime Rivera, esiliato a Barcellona, che fu suo insegnante e testimone diretto di alcune delle sue azioni artistiche più controverse. Fu proprio Rivera, negli anni Novanta, a raccontare la vicenda a Roberto Bolaño.Attraverso questo passaggio, la storia dell’uomo si è trasformata in mito letterario, fino a oggi mai indagata a fondo.

Il collettivo Pierre Menard – al suo primo debutto in Italia – si presenta come un gruppo transdisciplinare nato in Cile, che lavora a cavallo tra le arti performative, il cinema espanso e la ricerca documentaria. Aprendan del Fuego è il progetto inaugurale della compagnia ed ha già suscitato grande attenzione nei principali spazi culturali cileni ed europei. Dopo la prima assoluta al Centro Culturale Matucana 100 di Santiago, lo spettacolo è stato presentato in forma di studio a  Barcellona (Nau Ivanow, Sala Fènix) e ha proseguito il suo percorso di ricerca attraverso residenze in Italia presso Inteatro Villa Nappi di Polverigi.

Critici e osservatori internazionali ne hanno riconosciuto l’impatto. Javier Ibacache ha scritto che si tratta di “uno dei montaggi più severi sulla dittatura cilena; è toccante e affronta l’argomento da una prospettiva diversa”. Jorge lete-lier ha sottolineato che “ciò che è in mostra è sotto il velo inquietante e scomodo del possibile”, mentre la rivista culturale Asfaltos ha definito lo spettacolo “una riflessione tagliente sulla politica del male e le perversioni dello sguardo”.

Concepito come una lezione performativa, Aprendan del Fuego fonde teatro documentario, installazione audiovisiva e performance dal vivo. In scena l’attrice Heidrun Breier dà voce al lavoro di ricerca e agli interrogativi che esso solleva. La regia è firmata da Ítalo Gallardo, già fondatore del collettivo La Laura Palmer, mentre la drammaturgia è di Tomás Henríquez. Il dispositivo scenico prevede video analogici, proiezioni in tempo reale, paesaggi sonori eseguiti dal vivo da Roberto Collío, elementi pittorici e installativi, in un intreccio di linguaggi che restituisce la complessità del caso Lehman e della memoria storica cilena.

Con una drammaturgia firmata da Tomás Henríquez, in scena insieme a Heidrun Breier, Aprendan del fuego è un viaggio tra testimonianze, archivi inediti, lettere, video e città segnate dalla storia: da Santiago ad Amburgo, da Concepción a Barcellona. Un’indagine poetica e politica che sfida i confini dell’identità artistica e interroga il rapporto tra finzione e verità, arte e responsabilità.

Critici e osservatori internazionali ne hanno riconosciuto l’impatto. Javier Ibacache ha scritto che si tratta di “uno dei montaggi più severi sulla dittatura cilena; è toccante e affronta l’argomento da una prospettiva diversa”. Jorge Letelier ha sottolineato che “ciò che è in mostra è sotto il velo inquietante e scomodo del possibile”, mentre la rivista culturale Asfaltos ha definito lo spettacolo “una riflessione tagliente sulla politica del male e le perversioni dello sguardo”.

Aprendan del Fuego è una coproduzione tra il Colectivo Pierre Menard ed Espacio Checoslovaquia. Il progetto ha ricevuto il sostegno del Ministero della Cultura cileno attraverso il Fondo Regionale per le Arti Performative 2025, e la collaborazione di enti e istituzioni come Nau Ivanow (Spagna), Inteatro Villa Nappi (Italia), Teatro Nacional Chileno, Balmaceda Arte Joven e Fundación Santiago OFF. Il progetto è sostenuto anche da DIRAC - Ministerio de las Relaciones Exteriores de Chile, Fundación Santiago OFF ed ha il patrocinio dell'Ambasciata Cilena in Italia.

La prima italiana rappresenta un’occasione unica per scoprire una nuova voce del teatro contemporaneo cileno e per riflettere, attraverso l’arte, sulle contraddizioni della storia recente dell’America Latina.. (07/11/2025-ITL/ITNET)

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