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CULTURA ITALIANA NEL MONDO...e non solo - OROLOGI CHE PASSIONE: DAL QUIRINALE A PALAZZO REALE ALLA VENARIA AI MUSEI DI GENOVA

(2025-11-10)

Il tempo si misura anche con l’arte. Dai pendoli neoclassici del Quirinale alle pendole musicali di Napoli, il patrimonio orologiero custodito nei palazzi storici italiani racconta secoli di ingegno, scienza e bellezza. In cima alla speciale classifica dei musei che conservano il maggior numero di orologi storici si colloca il Quirinale, con circa duecento esemplari tra pendole e orologi del XVII-XIX secolo, (di cui 40 esposti) molti provenienti dalle principali regge preunitarie e firmati da maestri come Gilles Martinot, Denis Masson e Pierre Latz.
A segnalare le preziose collezioni dell'orologeria nazionale francese, britannica e non solo è il Ministero della Cultura che offre alcune indicazioni sull'opportunità di ammirare questi strumenti di misurazione del tempo nei Palazzi della nobiltà italiana ed, in generale dei potenti di epoche che vanno dal XVII° sec., ed in alcuni casi anche anteriori, fino al XIX sec. Ma al di là delle preziose casse che contengono affascinanti marchingegni, come non ricordare il bell'orologio ad acqua del Pincio, nel giardino romano per eccellenza al centro della città....

Sul secondo gradino del podio si piazza il Palazzo Reale di Napoli, con la rarissima Macchina di Clay del 1730, uno dei soli tre esemplari al mondo insieme a quelli di Windsor e del Museo Nazionale della Cina. La collezione orologiera del Palazzo Reale rappresenta uno dei patrimoni più preziosi del complesso museale:solo nel percorso dell’Appartamento di Etichetta sono esposti 26 orologi del XVIII e XIX secolo, affiancati da una ventina in deposito, tra cui un organetto automatico con canne in zinco e diversi carillon. In deposito, invece, sono custoditi altri 24 preziosissimi orologi. Ogni settimana il maestro orologiaio Diego Ferventino provvede alla ricarica e al controllo dei meccanismi, ciascuno con la propria chiave, assicurando la piena funzionalità di questi capolavori di arte e ingegneria.

Al terzo posto figurano i Musei di Genova, che custodiscono una prestigiosa raccolta di circa cinquanta orologi di grande valore storico e artistico, non tutti esposti al pubblico. Tra questi spiccano alcuni rari esemplari notturni realizzati nella seconda metà del Seicento dalla manifattura romana di Giuseppe Campani e dalla bottega di Giovanni Pietro Callin, orologiaio attivo a Genova nello stesso periodo. Veri capolavori di ingegno e bellezza, impreziositi da mostre in rame dipinte con scene allegoriche, intarsi in pietre dure, tartaruga e legni pregiati.

Un cenno storico merita la collezione napoletana, legata a Gioacchino Murat e Carolina Bonaparte, che nel 1808 portarono a Napoli una serie di orologi provenienti dalle residenze napoleoniche. Tra i più celebri, il “Genio delle Arti” di Thomire et C./Bourdier Hr à Paris e l’“Orologio con la Meditazione” firmato Bailly, orologiaio personale di Napoleone.

Dalla precisione napoletana si passa a Firenze, dove a Palazzo Pitti le collezioni medicee testimoniano l’incontro tra arte e scienza nel Rinascimento. Seguono Palazzo Madama a Torino, che presenta diversi anch’essa diversi esemplari antichi, e la Reggia di Venaria Reale, che conserva 26 orologi di manifattura inglese e francese del XVIII secolo.(10/11/2025-ITL/ITNET)

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