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CULTURA ITALIANA NEL MONDO -MODERNI MECENATI- GRAZIE AL SOSTEGNO DI FRIENDS OF FLORENCE E SAVE VENICE IL "CAVALIERE DI GATTAMELATA" DI DONATELLO- CAPOLAVORO DELLA SCULTURA RINASCIMENTALE- E' SCESO DA CAVALLO PER ESSERE RESTAURATO
(2025-10-08)
Dopo un “volo” durato una decina di minuti Erasmo da Narni detto “Il Gattamelata” finalmente, dopo 85 anni, ha toccato terra ed è sceso dal suo Destriero. In piena sicurezza e stabilità grazie allo studio degli ingegneri Filippo Casarin e Marco Mocellini di R-Struct Engineering, alla presenza del Dr. Roberto Ciabattoni dell’Istituto Centrale per il Restauro, sotto la supervisione attenta del restauratore Dr. Nicola Salvioli, coadiuvato dalla preziosa professionalità di Arterìa di Firenze che ha seguito le delicatissime fasi di movimentazione, il Cavaliere è sceso dal basamento in pietra posto sul sagrato della Basilica di Sant'Antonio a Prova alle ore 9.30; alle ore 10.15 è atterrato sulla struttura ‘a sella’ che lo sosterrà per i prossimi mesi; alle ore 10.50 è stato assicurato al cavalletto e lasciato libero dalle fasce.
Un'operazione molto complessa che ha richiesto quasi un’ora di lavoro, al termine della quale il condot-tiero – il cui peso è stato stimato di circa 450 chilogrammi - è stato caricato sul camion che lo ha accom-pagnato per circa una ottantina di metri sino all’Androne dell’Ex Museo Civico di Piazzetta Kolbe - il suo ingresso all’Ex Museo alle ore 11.30 - dove attenderà paziente di ricongiungersi al suo Destriero che lo raggiungerà nella mattinata di domani, giovedì 9 ottobre. Durante la movimentazione, il Cavaliere è stato monitorato costantemente con sensori di spostamento posizionati in corrispondenza delle giunzioni, e con accelerometro per controllare le vibrazioni, posizionati entrambi dai tecnici della ditta Expin di Padova.
Lo spostamento – un momento davvero storico per questo Monumento considerato tra i capolavori della Scultura rinascimentale – si è reso necessario per ultimare gli accertamenti preliminari al restauro effettuati grazie al sostegno delle organizzazioni americane senza scopo di lucro Friends of Florence e Save Venice, che interverranno con il loro prezioso contributo anche nella fase restaurativa vera e propria.
Commentando l'evento Padre Antonio Ramina, Rettore della Basilica di Sant’Antonio in Padova ha dichia-rato : «Gli interventi sul Gattamelata costituiscono un ulteriore passo in avanti nelle analisi sullo stato di salute dell’opera in vista del restauro. Un’opera così importante per la Basilica e la città di Padova merita tutta l’attenzione del caso, dato l’insigne valore artistico e simbolico. È doveroso che anche chi verrà dopo di noi possa ammirare una testimonianza artistica come questa, geniale sotto il profilo artistico e culturale.»
Architetto Ugo Soragni Direttore Scientifico per il Restauro ha fatto presente : «La prima fase delle indagini, condotte d’intesa con la Soprintendenza e con la collaborazione del centro di studi e ricerche sui beni culturali dell’Ateneo di Padova, ha permesso di identificare ed approfondire lo stato di alterazione delle superfici bronzee del gruppo equestre e la vulnerabilità strutturale tanto di esso quanto del suo basamento in pietra, concludendo per la necessità che la prosecuzione delle indagini e l’avvio dei primi interventi conservativi dovesse avvenire in un ambiente controllato e protetto. Tale conclusione è stata raggiunta dopo un’articolata fase dialettica, nel corso della quale non avrebbe senso negare l’instaurarsi di un confronto anche serrato di posizioni e orientamenti. Tuttavia, proprio la capacità dimostrata da ciascuno degli attori di incanalare la discussione entro i binari della conoscenza scientifica, ha permesso di pervenire a scelte finali conclusive ampiamente condivise e, ritengo, ragionevoli. La prosecuzione degli studi sul Gattamelata e lo svolgimento degli interventi restaurativi dovranno necessariamente mantenersi entro tale dimensione di rigore disciplinare, così da permettere di pervenire alle scelte finali, ivi compresa quella riguardante la sua ricollocazione all’esterno o la sua conservazione “protetta”, in piena consapevolezza e responsabilità.»
Tra i presenti a questo momento storico, oltre al Rettore della Basilica padre Antonio Ramina, il Sindaco di Padova Sergio Giordani; la Soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Pado-va, Treviso e Belluno Dottoressa Marta Mazza; l’Assessore alla Cultura del Comune di Padova Dr. Andrea Colasio.
Quest'ultima è la terza ‘discesa’ del gruppo bronzeo dal suo collocamento sul sagrato intorno al 1457. La prima avvenne nel mese di novembre del 1917, quando il Monumento venne ricoverato a Roma in Palazzo Venezia sino al termine della Grande Guerra – fece ritorno sul Sagrato nel luglio del 1919 –. La seconda avvenne il I ottobre del 1940 quando nuovamente il Gruppo fu smontato all’inizio del Secondo conflitto mondiale e ricoverata presso l’Abbazia di Carceri d’Este (PD) dove restò sino al 6 giugno 1945.
L’opera, capolavoro di Donatello, fu eseguita tra il 1447 ed il 1453 su commissione della Famiglia del Condottiero con l’avvallo del Senato della Repubblica Veneta per commemorare Erasmo da Narni; il monumento fu poi posizionato dinanzi alla Basilica di Sant’Antonio solo alcuni anni dopo.(08/10/2025-ITL/ITNET)
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