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CULTURA ITALIANA NEL MONDO -COMUNITA' ITALOFONA: PRES.RICCARDI (DANTE ALIGHIERI):l'ITALIANO "RADICI STORICHE PROIETTATE VERSO IL FUTURO... CANONE CULTURALE CONTEMPORANEITA'...'"
(2025-10-03)
FOCUS dell'edizione 2025 della Settimana della lingua italiana nel mondo - giunta al XXV^ appuntamento - sulla prima "Conferenza internazionale dell’Italofonia" organizzata dalla Farnesina e dalla Società Dante Alighieri con le principali istituzioni italiane che promuovono la nostra lingua e cultura.
In estrema sintesi: "È stato il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ad aprire l'incontro citando la prossima "Conferenza sull'italofonia, (19 Novembre) destinata a creare un momento di incontro e coordinamento con i Paesi che hanno l'italiano come lingua ufficiale e con quelli dove c’è forte presenza di comunità italiane." (vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=83012).
Dal canto suo, il Presidente della Società Dante Alighieri, Andrea Riccardi ha ricordato che "La lingua e la cultura italiane rappresentano l’umanesimo e sono capaci di unire, di promuovere il dialogo e di creare ponti oltre i confini nazionali, anche grazie all'italofonia degli stranieri in Italia."
Ma, seguiamo la riflessione del Presidente Riccardi:
"Viaggiando per il mondo, ho sempre maturato la convinzione che esiste un'Italia più grande della peni-sola che parla italiano, che ama l'italiano al di là dei paesi di tradizione italiana come la Svizzera ed è molto giusto ribadire che l'italiano è lingua ufficiale in Svizzera, San Marino, ma penso anche a quelli con un retaggio di italianità, penso all'Albania. Diciamo però che in Albania l'interesse per l'italiano si è spento nella maggior parte dei giovani per assenza di investimento. Noi come Dante Alighieri stiamo lavorando su una scuola italiana. Abbiamo già la scuola italiana ed ora la allargheremo a tutti i gradi e livelli di insegnamento" ha annunciato il Pres. Riccardi .
"Nel '98 su Limes (ndr.-rivista di studi geo-politici) avanzai l'idea di una comunità italofona, ma devo confessare che molti, diciamo non pochi, mi risposero che avrebbe potuto essere un'imitazione goffa degli paesi europei con una storia imperiale, come la Francia, la Gran Bretagna, il Portogallo. Peraltro - sottolinea Riccardi - paesi, il ministro lo sa, che stanno conoscendo un rifiuto della lingua imperiale, come avviene nelle ex colonie francesi. O come i paesi dell'Europa dell'Est dopo l'89, che hanno conosciuto un netto rifiuto del russo, della lingua dell'Unione Sovietica. Ma l'italiano no. L'italiano non è una lingua imperiale, non ne ha la forza, e, d'altra parte, non è una lingua imposta."
"L'italiano in tanti paesi è arrivato ovunque portato da povera gente migrata" ha ricordato il Presidente della Società Dante Alighieri. Non è una lingua imperiale, però non è nemmeno una lingua provinciale, è una lingua che ha la sua forza e la sua forza non è prima di tutto politica, ma è intrinseca alla lingua stessa, è una lingua storica connessa a tanti patrimoni culturali, artistici, musicali, manifatturieri ed oggi il MAXXI lo dimostra."
E poi, "L'italiano coniugando tradizione e innovazione, sapere umanistico, conoscenza scientifica, arte, industria, si fa portavoce di una contemporaneità che sulla solidità delle proprie radici storiche e culturali è proiettata verso il futuro. Poi, come ricorda una dichiarazione conclusiva degli Stati Generali che ho trovato interessante. E per me è perfetta: L'italiano è radici storiche proiettate verso il futuro. Tant'è che - ha proseguito il Prof. Riccardi : la cultura che parla italiano è spesso un appuntamento di rilievo non evitabile per la cultura mondiale, per quello che potremmo chiamare il canone culturale della contemporaneità." Ma, garantisce "non si tratta di retorica consolatoria sul valore della nostra lingua."
Tuttavia è costretto ad ammettere "scontiamo un passato pluridecennale di insensibilità alla funzione dell'italiano nel mondo per timore di essere considerati nazionalisti, per timore del nostro amore per l'Italia" E' l'effetto delll'ignoranza di un'internalizzazione fasulla. Ovvero : abbiamo scontato la paura di essere considerati italiani nel contesto della globalizzazione. Abbiamo vissuto una globalizzazione tutta mercatista e piatta. Del tipo: più inglese ci metti e forse più guadagni. Poco consapevoli che i tanti volti del nostro paese - di cui la lingua è uno - si tengono insieme e se ne perdiamo uno è un guaio."
Ma, il Presidente della Dante Alighieri ha anche fatto presente, esprimendo 'apprezzamento' per il titolo scelto per la XXV^ Settimana "Lingua oltre i confini," "l'italiano è lingua della nazione solo da più di mezzo secolo, per la nascita tardiva dello Stato italiano rispetto agli altri stati europei ma è anche lingua di un popolo senza confini e oltre i confini: la lingua dei migranti. E, pur nella povertà di vocaboli, è segnata dall'Italnostalgia *** Ed oggi, di fronte allo spaesamento generale della situazione che stiamo vivendo, c'è una volontà di recupero della identità. Lo vediamo nei nostri 430 comitati nel mondo. Lo vediamo nella volontà di generazioni di lontana, lontanissima, origine italiana che desiderano riprendere la lingua o almeno i legami con la cultura italiana. In Argentina, ma anche nel mondo nordamericano d'origine italiana, dove il Presidente della Niaf Allegretti - nel corso della sua recente visita alla Dante, a Roma - ha manifestato la volontà di unire il recupero della cittadinanza degli italodiscendenti all'acquisizione piena della lingua. Che, poi, sarebbe anche un'operazione per allargare il bacino di coloro che parlano italiano."
Ed ancora: "Dal 2015, da quando sono presidente della Dante Alighieri, ho la "ferma percezione" di uno sviluppo costante, non smisurato, ma costante, reale, di una domanda di apprendimento dell'italiano, sia da parte di chi ha avuto legami con l'Italia che di gente che ha interesse al nostro mondo, al nostro modo di vivere, di produrre ed alla nostra cultura."
Una verifica statistica : "La piattaforma per l'apprendimento dell'italiano a distanza, che abbiamo inaugurato nel 2020 alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, mi dà la prova statistica di questo progresso in ambienti davvero non italiani. Il mondo è percorso da correnti di Ital-simpatia, di attrazione per il paese, la cultura, la lingua che portano alla fine alla domanda di apprendere l'italiano. E c'è anche la storia dei tanti che cercano un aggancio con l'Italia."
Inoltre: esiste la realtà degli immigrati in Italia che ha creato anche nei paesi di provenienza attenzione e interesse verso l'Italia e diffusione della lingua italiana nelle famiglie binazionali. Un fenomeno al quale stiamo lavorando per avere un riscontro sulla sua vastità."
Infine, un ulteriore riconoscimento dell' attrazione esercita dalla lingua italiana verso gli scrittori stranieri residenti in Italia ma anche non residenti. "È sorprendente, sono 700 e non sono solo emigrati che hanno scelto la nostra lingua per scrivere. Li abbiamo raccolti in un comitato presieduto dalla carissima amica ungherese Editth Brook, scampata dal lagher, che ha detto la cosa più bella che si poteva dire dell'ita-liano. "Per me l'italiano è la lingua della libertà. E' una scelta di umanità, di musicalità, di vita." Manzoni, nella sua famosa relazione sull'unità della lingua e dei mezzi per diffondere al tempo della nascita dell'unità d'Italia, affermò essere "uno stile che diventa lingua".
In conclusione, "abbiamo la consapevolezza che l'italiano non è solo una lingua domestica ma vive fuori dai confini nazionali ed attrae anche i non italiani. Un mondo italiano che si esprime in italiano fuori dai confini che la comunità globale dell'italofonia deve raccogliere guardando anche agli Stati ed oltre a tanti soggetti, persone, gruppi emigrati, italsimpatici, gente di cultura, innamorati dell'Italia, realtà e individua-lità dalle storie più diverse. .....L'italofonia è una rete che tiene insieme mondi diversi fuori da una logica di conflitto. L'italofonia è un mondo all'italiana e nel mondo all'italiana inteso come incontro, dialogo, compromesso valgono più di conflitto.
*** Il Presidente Andrea Riccardi all'evento inaugurale della XV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo su cui ha lavorato tanto la Dante Ali-ghieri assieme a tante altre associazioni di italiani - i pezzi di patria, ricordati da Giosuè Carducci nel 1889 nel 'manifesto' della Dante - (03/10/2025-ITL/ITNET)
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