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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - WEEKEND ITALIA - A PALAZZO REALE DI MILANO "IL PITTORE DELLE GRAZIE" OVVERO ANDREA APPIANI FIGURA CHIAVE DEL NEOCLASSICISMO MILANESE
(2025-09-22)
Milano rende omaggio ad Andrea Appiani (Milano, 1754 – 1817), figura centrale del Neoclassicismo italiano e protagonista assoluto della pittura a cavallo tra Illuminismo e Impero, con la mostra "Appiani. Il Neoclassicismo a Milano", a Palazzo Reale dal 23 settembre 2025 all’11 gennaio 2026. Un progetto che segna il grande ritorno di un artista molto celebrato dai suoi contemporanei, oggi da riscoprire.
L’esposizione, allestita in collaborazione con il Musée national des châteaux de Malmaison et de Bois-Préau, offre uno sguardo completo e profondo sulla produzione artistica e sull’identità intellettuale del ‘primo pittore’ del Regno d’Italia napoleonico, insignito di medaglie onorifiche come la Légion d’honneur, definito il “pittore delle Grazie”, figura chiave del neoclassicismo milanese e nazionale. La sua raffinata, armoniosa arte è stata al centro di commissioni religiose, aristocratiche e politiche. Celebre soprattutto nel periodo napoleonico, la sua produzione spazia dagli affreschi monumentali, ai ritratti, alle medaglie, con uno stile unico, riconosciuto per equilibrio, grazia e rigore formale. I curatori insieme al comitato scientifico hanno selezionato un corpus di oltre 100 opere, riunito grazie ai prestigiosi prestiti da alcune tra le più grandi collezioni internazionali - tra cui il Louvre, il Musée Carnavalet e lo Châteaux de Malmaison et Bois-Préau di Parigi, il Musée National des Châteaux de Versailles - e da numerose collezioni italiane. In particolare, dipinti e disegni di altissima qualità, provenienti dal patrimonio delle raccolte dei musei milanesi tra cui la Pinacoteca del Castello Sforzesco, la Pinacoteca e l’Accademia di Brera, la Galleria d’Arte Moderna, e opere dai Musei Civici di Brescia, da Villa Carlotta e da collezioni private.
Il comitato scientifico è composto dai curatori Fernando Mazzocca, Francesco Leone e Domenico Piraina, insieme a Alessia Alberti, Rémi Cariel, Emanuela Carpani, Elisabeth Caude, Simone Percacciolo, Mariangela Privitera, Xavier Salmon, Paola Strada, Fran- cesca Tasso, Paola Zatti.
“Con questa mostra, ponte tra Italia e Francia, Milano rende omaggio ad Andrea Appiani, protagonista di una grande stagione artistica e civile.” - commenta l’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi -. “Un progetto importante che ha messo in dialogo prestigiose istituzioni internazionali sul grande tema della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico-artistico europeo e che dimostra la capacità di guardare alla propria storia con occhi contemporanei.”
Divenuto ‘primo pittore’ di Napoleone in Italia, Appiani ha raccontato con raffinatezza e potenza espressiva la parabola politica e culturale di un’intera epoca. Lo ha fatto immortalando Napoleone nei momenti salienti della sua ascesa – dalla prima Campagna d’Italia all’apoteosi imperiale – e realizzando ritratti intensi e sofisticati di figure chiave della vita culturale milanese, come Parini, i fratelli Verri, Monti, Foscolo, e della corte imperiale, tra cui Joséphine de Beauharnais, rappresentata con la stessa grazia e dignità riservata alle divinità classiche.
PERCORSO ESPOSITIVO A PALAZZO REALE
Il percorso di visita è allestito nelle sale dell’Appartamento dei Principi e nella Sala delle Cariatidi per cui l’artista realizzò decorazioni, sia in epoca asburgica che napoleonica, e che hanno contribuito in modo decisivo alla definizione dell’apparato rappresentativo di Palazzo Reale.
L’esposizione si sviluppa in dieci sezioni che spaziano dall’immagine dell’artista, con alcuni ritratti provenienti dal Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco e dalla GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano, all’età dei Lumi, con i ritratti di Parini e dei protagonisti dell’Illuminismo milanese. Ci si immerge poi nelle storie della mitologia classica, con le tele dedicate a Venere e gli affreschi dedicati ad Apollo, provenienti dalla Pinacoteca di Brera e da collezioni private, che hanno valso ad Appiani l’appellativo di “pittore delle Grazie”, erede di Raffaello e Correggio, per la sua capacità di esprimere la bellezza ideale e armoniosa.
Si prosegue nella sezione dedicata alla pittura religiosa, con i disegni per la produzione destinata alla Chiesa di San Celso.
A concludere il percorso sono le monumentali opere celebrative della stagione napoleonica: giunge dal Louvre il cartone degli affreschi dell’Apoteosi di Napoleone che decorano la Sala del Trono; firmato da Appiani, il grande disegno è esposto nella Sala del Lucernario e fa da preambolo ai Fasti di Napoleone, installati nella Sala delle Cariatidi: un imponente apparato decorativo formato da 35 dipinti raccolti in 20 nuclei tematici, perduto e qui ricomposto insieme al ballatoio su cui poggiava e correva per tutto il perimetro. Il capolavoro è ricostruito temporaneamente grazie a un allestimento di immagini su tela, realizzato sulla base delle preziose lastre fotografiche conservate nell’Archivio Fotografico del Comune e grazie alle incisioni di Giuseppe Longhi (1766 –1831), volute dello stesso Bonaparte.
Una parte delle opere esposte rimarrà nell’allestimento permanente del Palazzo a rafforzare l’identità di luogo di rappresentanza e raffinato scrigno d’arte. In particolare le Lunette di Appiani, originarie della Sala del Trono e oggi a Villa Carlotta di Como, saranno parte integrante della futura ricostruzione della stessa sala, in un progetto che verrà realizzato nei prossimi anni. Altre opere andranno ad arricchire le sale storiche del Palazzo, come i due importanti vasi neoclassici provenienti da Villa Reale di Milano, copie del Vaso Medici e del Vaso Borghese, i cui originali di epoca romana sono conservati al Louvre e agli Uffizi. E ancora verrà ricomposto nella sala d’origine - Sala della Lanterna - il Trittico di Apollo e Diana: un orologio e due candelabri, provenienti dai depositi della Soprinten-denza di Milano, sempre parte del prezioso arredo napoleonico realizzato dai fratelli Manfredini (esemplari gemelli dei candelabri sono oggi esposti al Victoria & Albert di Londra).
Il catalogo, che include numerosi saggi, introduttivi e di approfondimento, oltre alle schede scientifiche di tutte le opere in mostra, è edito da Electa.
Main Sponsor dell’iniziativa è Fondazione Bracco, la cui missione è promuovere la cultura come leva di sviluppo sociale e collettivo. La mostra ha ricevuto il sostegno di Biofer Spa, che ha finanziato il restauro del cartone del Louvre e di diverse opere restituite a Palazzo Reale.
L’esposizione è inserita nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, il programma multidisciplinare, plurale e diffuso che animerà l’Italia per promuovere i valori Olimpici e valorizzerà il dialogo tra arte, cultura e sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che l’Italia ospiterà rispettivamente dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026.
La collaborazione con la Federazione Europea delle Città Napoleoniche (FECN), di cui Palazzo Reale è membro, da risalto all’iniziativa attraverso la rete delle città aderenti, le scuole e il segretariato del programma degli Itinerari Culturali del Lussemburgo.
Inoltre, il ruolo di Palazzo Reale all’interno dell’Associazione Europea delle Residenze Reali, che ha facilitato prestiti e collabo-razioni scientifiche con le istituzioni associate, contribuirà ulteriormente alla valorizzazione della mostra presso le realtà consociate.(22/09/2025-ITL/ITNET)
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