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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - A RAVENNA TRIBUTO AI MOSAICI DI CHAGALL, CAPITOLO POCO NOTO DEL SUO PERCORSO CREATIVO CHE INAUGURA LA IX BIENNALE DEL MOSAICO CONTEMPORANEO. COPRODUZIONE MUSEO CHAGALL (NIZZA) E MAR (RAVENNA)
(2025-09-18)
Dal 18 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026, il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna presenta Chagall in mosaico. Dal progetto all’opera, la prima mostra interamente dedicata al legame tra il grande artista e la tecnica musiva – un capitolo sorprendente e ancora poco noto del suo percorso creativo.
L’esposizione è l’evento con cui si inaugura la IX Biennale di Mosaico Contemporaneo di Ravenna, che da ottobre torna a Ravenna con tre mesi di eventi, mostre e installazioni diffusi in tutta la città. Un appuntamento unico nel suo genere, dedicato a un linguaggio artistico millenario, capace di rinnovarsi e dialogare con la contemporaneità. La Biennale è promossa, organizzata e sostenuta dal Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura e al Mosaico, grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna, di Marcegaglia e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
La mostra Chagall in mosaico è il frutto di un lavoro di coproduzione fra il Musée national Marc Chagall di Nizza e il MAR, è a cura del direttore generale dei Musées nationaux du XXe siècle des Alpes-Maritimes, Anne Dopffér, del responsabile scientifico del Museé national Marc Chagall, Gregory Couderc, dalla conservatrice del MAR, Giorgia Salerno, e del direttore artistico della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo, Daniele Torcellini e si avvale della preziosa collaborazione di Archives & Catalogue raisonné Marc Chagall.
Chagall in mosaico. Dal progetto all’opera rappresenta un momento chiave nella riscoperta di un capitolo straordinario e ancora poco noto dell’opera dell’artista: il suo rapporto con il mosaico, nato negli anni Cinquanta in stretto dialogo con la città di Ravenna e i suoi eccellenti artisti. A Nizza si è svolta la prima tappa della mostra, tra maggio e settembre 2025, come prosecuzione dei cicli di approfondimento promossi dal museo francese sulle diverse tecniche sperimentate da Chagall.
Il legame tra Marc Chagall e Ravenna nasce nel 1954, quando l’artista visita la città e rimane profondamente colpito dalla bellezza e dalla spiritualità dei mosaici bizantini. Un anno dopo, su iniziativa di Giuseppe Bovini, allora direttore del Museo Nazionale di Ravenna e per il tramite dello storico dell’arte Lionello Venturi, Chagall viene invitato a partecipare alla Mostra di Mosaici Moderni. L’esposizione, che ha visto nel comitato scientifico la presenza di nomi illustri della storia dell’arte come Giulio Carlo Argan e Palma Bucarelli, rappresenta un unicum nel panorama nazionale e nell’evoluzione del mosaico contemporaneo, grazie alla collaborazione dei mosaicisti ravennati con artisti di fama internazionale. Gli artisti invitati, tra i più celebri dell’epoca in Italia, come Afro, Giuseppe Capogrossi, Renato Guttuso ed Emilio Vedova, inviarono bozzetti su carta rigida per la mostra di Ravenna. I mosaicisti, partendo da questi disegni, realizzarono le loro interpretazioni musive. Molte tra queste costituiscono oggi il nucleo storico della collezione musiva del MAR.
Così è proprio per Ravenna che anche Chagall realizza il suo primo mosaico, Le Coq bleu, sperimentando la tecnica musiva. É con Le Coq bleu, tra le opere più iconiche della collezione del Museo d’Arte della città, che si apre il percorso di mostra e che eccezionalmente, per la prima volta a Ravenna, esposto nelle due versioni musive realizzate da Antonio Rocchi e Romolo Papa, insieme al bozzetto originale. La mostra così si sviluppa attraverso la narrazione di quattordici progetti di Marc Chagall, per lo più monumentali distribuiti tra il sud della Francia, gli Stati Uniti, Israele e la Svizzera, offrendo al pubblico un panorama completo dei mosaici realizzati dall’arti-sta tra il 1958 e il 1986, con opere provenienti da istituzioni e collezioni internazionali.
Bozzetti, gouaches, disegni e mosaici testimoniano il processo creativo che ha accompagnato la realizzazione di ciascun progetto. Il percorso include anche dipinti, incisioni e litografie che completano il quadro della ricerca e dell’evoluzione dell’artista che, per oltre vent’anni, vide la collaborazione del mosaicista ravennate Lino Melano e di sua moglie Heidi e dagli anni Settanta anche quella di Michel Tharin.
Per la prima volta in Italia e per decenni non esposto al pubblico è eccezionalmente in mostra il grande mosaico Le Grand Soleil (1965-1967), capolavoro realizzato da Marc Chagall con Lino Melano. L’opera, un unicum nel percorso artistico di Chagall, fu originariamente donata dall’artista alla moglie Valentina come omaggio intimo e poetico per la loro dimora “La Colline” a Saint-Paul-de-Vence. Rimasta non visibile al pubblico per decenni, Le Grand Soleil in occasione della mostra ravennate torna al suo splendore grazie all’intervento accurato dei restauratori Benoit e Sandrine Coignard.
Il restauro, promosso e sostenuto dal MAR, ha reso possibile la restituzione al pubblico di questa straordinaria testimonianza dell’universo artistico chagalliano, con la sua potente carica simbolica e cromatica, finalmente visibile in tutta la sua bellezza. La mostra si configura come un viaggio attraverso le grandi opere musive, dal celebre Les Amoureux (1964) realizzato per la Fondazione Maeght a Le Char d’Elie (1973) opera permanente del Museo Nazionale Marc Chagall di Nizza e Le Cour, (1964) mosaico architettonico qui rappresentato attraverso un’installazione ambientale totale che vuole riproporre la dimensione intima e accogliente del progetto di Chagall.
Il percorso espositivo prosegue con Le Message d’Ulysse, (1968) mosaico progettato per la Facoltà di giurisprudenza di Nizza, l’Orphée, (1969-1971) oggi esposto presso il giardino della National Gallery di Washington, Le Mur des Lamentations per la Knesset di Gerusalemme (1965-1966) e The Four Seasons, per la First National Bank di Chicago (1974).
La narrazione si completa con un approfondimento del lavoro individuale dei mosaicisti ravennati che si sono confrontati con l’opera di Chagall e che con lui hanno collaborato: Romolo Papa, Antonio Rocchi e Lino Melano. Attraverso le opere di Marc Chagall è infatti possibile ripercorrere le relazioni tra la Scuola di Mosaico dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, il Gruppo Mosaicisti e l’École d’Art Italien a Parigi, diretta da Gino Severini, oltre che l’intensa collaborazione tra Chagall e il mosaicista ravennate Lino Melano, con il quale lavorò a molte delle sue produzioni musive.
La mostra offre anche l’opportunità di presentare un catalogo d’eccezione, edito da Silvana Editoriale. Una pubblicazione completa sull’argomento, un volume riccamente illustrato, destinato a diventare un imprescindibile punto di riferimento scientifico e divulgativo per studiosi, appassionati e professionisti del settore. (18/09/2025-ITL/ITNET)
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