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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - A SUD - A MONOPOLI L'IMMAGINARIO DELLE MILLE IDENTITA' CHE COMPONGONO IL MEDITERRANEO AL PHEST FESTIVAL INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA E ARTE.
(2025-08-18)
PhEST è fotografia, cinema, musica, arte, contaminazioni dal Mediterraneo. PhEST nasce a Monopoli (BARI) da una necessità: quella di provare a restituire una voce propria alle mille identità che compongo-no il mare in mezzo alle terre, quella di ridefinire un immaginario proprio e nuovo.
La necessità non è quella di cucire la distanza che il Mediterraneo crea tra queste identità perché questo mare semmai le identità le crea e le pone in relazione, ma di ricucire la frattura tra il reale e la sua rappresentazione fuori dal teatro delle verità, dalla scena della verità che spesso l’Occidente è in grado di imbastire. Quando le voci autrici di quell’immaginario statico sembrano perdersi e vacillare, emerge con chiarezza la necessità di ridefinire, rivedere in forma non assoluta, ma in forma eternamente cangiante. Nel momento in cui tutto sembra dunque meritare una nuova definizione, ci sembrava giusto ripartire da qui, dall’idea destabilizzante di una continua riscrittura del presente.
L’area geografica di interesse, mai davvero restrittiva e sempre pronta a modificarsi, a estendersi, a focalizzarsi, coincide con la naturale panoramica di quello sguardo da qui, da Monopoli, dalla Puglia: il Mediterraneo, i Balcani, il Medio Oriente, l’Africa e oltre.? La fotografia contemporanea è il mezzo ideale per iniziare questa ricostruzione per varie ragioni.
Per l’enorme interesse che il pubblico continua a riservarle e per gli sconvolgimenti da cui essa stessa è investita. Mentre noi parliamo è già diventata altro, diventa continuamente altro. E a ridefinirla costante-mente non sono solo i fotografi, l’accademia, gli editori. Sono soprattutto il mercato e la tecnologia e il pubblico stesso. E così mentre ci si ritrova a tentare di arginare, di preservare, di tutelare la fotografia, il suo nome è già cambiato, e chi di fatto dovrebbe avere una voce importante in questo processo di ridefinizione si chiama fuori, nell’illusione di governare i cambiamenti. Noi vogliamo essere un piccolo nuovo spazio in cui questo dialogo possa trovare rifugio.
E crediamo che trovarsi a ridefinire i confini di questo universo in rapido movimento, dove l’avanguardia e la finzione si mescolano al reale, dove tutto si scompone per ricomporsi, possa portare ad una compren-sione più profonda.Questi sono gli spunti di partenza, scansando i dogmi e affidandosi poi all’infedeltà del mare. PhEST è affidato alla direzione artistica di Giovanni Troilo, la curatela fotografica di Arianna Rinaldo, e all’organizzazione dell’associazione PhEST.(18/08/2025-ITL/ITNET)
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