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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - WEEKEND ITALIA - A CASTEL BELASI "E' FRAGILE" 40 OPERE IN VETRO DI 20 ARTISTI DI FAMA INTERNAZIONALE NELLA CORNICE DI CAMPODENNO (TRENTO)
(2025-07-03)
Castel Belasi, a Campodenno (Trento), offre un viaggio nella sostenibilità' dell'arte del vetro attraverso "FRAGILE – A Selection of Glasstress" a cura di Sandrine Welte e Adriano Berengo. Una fragile bellezza della vita e l’energia vitale della perenne relazione tra gli elementi.
?La mostra collettiva riunisce oltre 20 artisti di fama internazionale, con oltre 40 opere, per una messa in scena inedita di sculture e installazioni in vetro nella cornice di Castel Belasi, centro d’arte contemporanea per il pensiero ecologico, mentre al Muse un’opera di Pino Castagna rimanda i visitatori alla rassegna ospitata nel maniero medievale.
Nate in collaborazione con Berengo Studio di Murano, le opere presentate al pubblico si prestano a una?riflessione approfondita sulla fragilità e la straordinaria resistenza del vetro, metafora della nostra esistenza attuale. Attraverso un?allestimento suggestivo e poetico,?le opere esposte fluttuano in controluce in una magica rappresentazione, l’arte si fa voce nobile per svelare attraverso la bellezza il?fragile rapporto tra essere umano, natura e ambiente. Esplorando tematiche e sfide della nostra contemporaneità, dalla biodiversità, al consumo di risorse naturali alla connessione di ogni forma e organismo vivente, le opere invitano lo spettatore a una riflessione approfondita sulla fragilità intrinseca e la straordinaria resistenza del vetro, metafora della nostra esistenza attuale.
Una rassegna che intende offrire al grande pubblico una inedita selezione di Glasstress, l’innovativa mostra collettiva fondata nel 2009 da Adriano Berengo, riconosciuta come una delle principali esposizioni di arte contemporanea in vetro al mondo, firmata da artiste e artisti di fama internazionale.
“La mostra riunisce una straordinaria collezione di arte contemporanea in vetro proveniente dalla collezione di Berengo Studio. Ogni opera continua a illustrare i modi inaspettati in cui questo mezzo creativo prende vita attraverso le idee degli artisti contemporanei - dichiara Adriano Berengo Presidente di Berengo Studio - Un’ esposizione che rivela l’ attenta consapevolezza di come le opere possano abitare e rifrangere le narrazioni spaziali del loro intorno e, in questo caso, un luogo intriso di secoli di storia e autorevolezza architettonica., mettendo in luce la relazione dialogica tra arte e ambiente e offrendo al pubblico un incontro, inaspettato, con entrambi”.
“Le sculture in vetro evocano il duplice linguaggio di fragilità e resilienza, e nell’atmosfera antica di Castel Belasi acquistano nuova voce, aprendo a riflessioni sulle grandi sfide della nostra contemporaneità - sottolinea la curatrice Sandrine Welte - Create attraverso un lavoro collettivo, le opere sono il risultato di una sinergia tra la mente creativa dell’artista e la mano esperta del maestro vetraio, frutto di una danza sapiente di traduzioni e trasformazioni. Firmata da artisti di fama mondiale, la mostra si rivela al pubblico come metafora per pensare e progettare un futuro verso una nuova sostenibilità, in armonia tra la fragilità e la forza vitale della vita.”
“Una straordinaria coincidenza d’intenti e sensibilità tra Fondazione Berengo, MUSE Museo delle Scienze e Castel Belasi verso temi che coinvolgono l’oggi e il futuro - afferma Stefano Cagol, direttore artistico di Castel Belasi, centro d’arte contemporanea per il pensiero ecologico - permette di essere qui oggi ad accogliere con gratitudine opere di artisti globali della contemporaneità grazie al progetto Glasstress, originato da una figura eccezionale e visionaria: Adriano Berengo, il suo studio, la sua fornace a Murano.”
Il percorso espositivo, attraverso le sale di Castel Belasi, è firmato dai nomi più noti e accreditati sulla scena artistica contemporanea, e attraversa , oltre i confini geografici, i continenti del nostro pianeta: da Thomas Schütte a Ai Weiwei, Monira Al Qadiri, Marya Kazoun, Cornelia Parker e Laure Prouvost; da Tony Cragg, Koen Vanmechelen, Lolita Timofeeva, Erwin Wurm, Anna Jermolaewa a Tony Cragg, Jimmie Durham, Ryan Gander; da Wael Shawky a Mat Collishaw, Jaume Plensa, Marta Klonowska. Un percorso che prosegue per i visitatori nella piccola onirica cappella di Castel Belasi, con le installazioni di Mimmo Paladino e Fred Wilson, sino al cortile esterno, dove il pubblico è accolto dalle lanterne di Pieke Bergman, insieme preludio e riflesso alla mostra.
La mostra, prodotta in collaborazione con Fondazione Berengo / Berengo Studio, è realizzata nell’ambito di una partnership pluriennale tra Castel Belasi / Comune di Campodenno e MUSE Museo delle Scienze Trento per lo sviluppo di progetti comuni all’insegna del dialogo tra arte contemporanea e ricerca scientifica sui temi della sostenibilità.
Le altre mostre della stagione 2025 di Castel Belasi, allestite presso gli ulteriori spazi espositivi e sviluppate grazie alla partnership con MUSE, includono “Come Ghiaccio. Riflessioni sullo scomparire pensando al futuro” (fino al 26 ottobre) con opere di 14 artisti del globo aderendo all’Anno Internazionale per la Conservazione dei Ghiacciai. Nella Project Room, la mostra under 35 spin-off dalla masterclass We Are the Flood #3 di MUSE “Dall’Antropocene al Biocene”, mentre la quarta masterclass We Are the Flood si terrà tra MUSE e Castel Belasi in settembre e avrà come ospite Francesca Guerisoli.
Castel Belasi – Centro d’Arte Contemporanea per il Pensiero Ecologico - un castello medievale nelle Alpi ai piedi delle Dolomiti di Brenta in Val di Non – in Trentino è un’istituzione comunale del Comune di Campodenno, aperta al pubblico nel 2021, che vede dal 2023 la direzione artistica di Stefano Cagol. (03/07/2025-ITL/ITNET)
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