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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - 79^ EDIZ. PREMIO STREGA - VINCE IL ROMANZO DI ANDREA BAJANI "L'ANNIVERSARIO" EDITO DA FELTRINELLI

(2025-07-04)

  Con 194 voti, Andrea Bajani si è aggiudicato  la 79ª edizione del Premio Strega con il romanzo L’anniversario, edito da Feltrinelli. Un'opera intensa che esplora i legami familiari e la ricerca di verità, e che gli ha assicurato anche la vittoria del Premio Strega Giovani 2025.

Dallo Strega Europeo allo Strega Ragazze e Ragazzi, passando per i classici che hanno fatto la storia del premio, il Premio Strega continua a essere un punto di riferimento per chi ama la letteratura e vuole scoprire (o riscoprire) titoli indimenticabili.

Ma veniamo al Premio Strega 2025 L'Anniversario di Andrea Tajani:  "Un romanzo di liberazione, che scardina e smaschera il totalitarismo della famiglia. Ci ferisce con la sua onestà, ci disarma con il suo candore, ci mette a nudo con la sua verità. È lo schiaffo ricevuto appena nati: grazie a quel dolore respiriamo.

Il libro è stato proposto da Emanuele Trevi al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione:

«È una storia eccezionale, quella di Bajani, che infrange un vero e proprio tabù: nelle prime pagine del libro incontriamo il protagonista che ci racconta dell’ultima volta che ha visto i suoi genitori, prima di voltare le spalle per sempre alla sua famiglia, disgregata dalla violenza del padre-padrone e dalla muta, disperata sottomissione della madre. Per delineare un’immagine credibile di questo inferno domestico e della fuga senza ritorno del protagonista, il narratore ricorre alle risorse del romanzo per mettere ordine nei dati dell’esperienza, spiccando quel salto mortale capace di condurlo dall’informità del “reale” alla consistenza e alla leggibilità del “vero”. Ed è solo così che una vicenda singola si trasforma in uno specchio in cui tutti i lettori possono intravedere qualcosa che non conoscevano direttamente, eppure li riguarda. L’anniversario è un romanzo avvincente e originalissimo, che colpisce chi legge come un pugno nella testa e nella pancia. Bajani non sente il bisogno né di condannare, né di perdonare, e ci racconta quanto sia impervia e necessaria la via del riscatto.»

La domanda: "Si possono abbandonare il proprio padre e la propria madre? Si può sbattere la porta, scendere le scale e decidere che non li si vedrà più? Mettere in discussione l'origine, sfuggire alla sua stretta? Dopo dieci anni sottratti al logoramento di una violenza sottile e pervasiva tra le mura di casa, finalmente un figlio può voltarsi e narrare la sua disgraziata famiglia e il tabù di questa censura "con la forza brutale del romanzo". E celebrare così un lacerante anniversario: senza accusare e senza salvare, con una voce "scandalosamente calma", come scrive Emmanuel Carrère a rimarcarne la potenza implacabile. Il racconto che ne deriva è il ritratto struggente e lucidissimo di una donna a perdere, che ha rinunciato a tutto pur di essere qualcosa agli occhi del marito, mentre lui tiene lei e i figli dentro un regime in cui possesso e richiesta d'amore sono i lacci di un unico nodo. L'isolamento stagno a cui li costringe viene infranto a tratti dagli squilli di un apparecchio telefonico mal tollerato, da qualche sporadico compagno di scuola, da un'amica della madre che viene presto bandita.

In questo microcosmo concentrazionario, a poco a poco si innesta nel figlio, e nei lettori, un desiderio insopprimibile di rinascita - essere sé stessi, vivere la propria vita, aprirsi agli altri senza il terrore delle ritorsioni. Con la certezza che, per mettersi in salvo, da lì niente può essere salvato. L'anniversario è prima di tutto un romanzo di liberazione, che scardina e smaschera il totalitarismo della famiglia. Ci ferisce con la sua onestà, ci disarma con il suo candore, ci mette a nudo con la sua verità. È lo schiaffo ricevuto appena nati: grazie a quel dolore respiriamo. Dieci anni fa, quel giorno, ho visto i miei genitori per l'ultima volta. Da allora ho cambiato numero di telefono, casa, continente, ho tirato su un muro inespugnabile, ho messo un oceano di mezzo. Sono stati i dieci anni migliori della mia vita.

Il libro è stato proposto da Emanuele Trevi al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione:

«È una storia eccezionale, quella di Bajani, che infrange un vero e proprio tabù: nelle prime pagine del libro incontriamo il protagonista che ci racconta dell’ultima volta che ha visto i suoi genitori, prima di voltare le spalle per sempre alla sua famiglia, disgregata dalla violenza del padre-padrone e dalla muta, disperata sottomissione della madre. Per delineare un’immagine credibile di questo inferno domestico e della fuga senza ritorno del protagonista, il narratore ricorre alle risorse del romanzo per mettere ordine nei dati dell’esperienza, spiccando quel salto mortale capace di condurlo dall’informità del “reale” alla consistenza e alla leggibilità del “vero”. Ed è solo così che una vicenda singola si trasforma in uno specchio in cui tutti i lettori possono intravedere qualcosa che non conoscevano direttamente, eppure li riguarda. L’anniversario è un romanzo avvincente e originalissimo, che colpisce chi legge come un pugno nella testa e nella pancia. Bajani non sente il bisogno né di condannare, né di perdonare, e ci racconta quanto sia impervia e necessaria la via del riscatto.»

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L'AUTORE :
Tra gli altri riconoscimenti ottenuti in carriera, ricordiamo nel 2011 il Premio Bagutta con il romanzo Ogni promessa. Nel 2008 il Premio Super Mondello, il Premio Recanati e il Premio Brancati con il romanzo Se consideri le colpe. Scrittore di romanzi e racconti, reportage, opere teatrali e traduzioni dal francese e dall'inglese, dopo aver collaborato con «L'Indice» e con l'Osservatorio Letterario Giovanile del Comune, è divenuto consulente editoriale per la casa editrice Codice. I suoi articoli sono stati pubblicati su giornali nazionali ed esteri come «La Stampa, «l'Unità», «il manifesto», il supplemento domenicale de «Il Sole 24 ore», «Libération».

Tra le sue opere ricordiamo, Qui non ci sono perdenti (Pequod, 2003), Cordiali saluti (Einaudi, 2005), storia di un giovane appena assunto che si trova a dover scrivere lettere di licenziamento che non sembrino tali e a farsi padre dei figli di un licenziato, affetto da tumore e impossibilitato a stare loro vicino. Il reportage Mi spezzo ma non m'impiego (Einaudi, 2006), viaggio-inchiesta nell'universo dei nuovi lavoratori precari. Se consideri le colpe (Einaudi, 2007), Ogni promessa (Einaudi, 2010), La mosca e il funerale (Nottetempo, 2012), Mi riconosci (Feltrinelli 2013), La vita non è in ordine alfabetico (Einaudi 2014), Il libro delle case (Feltrinelli 2021), L'anniversario (Feltrinelli 2025) - Vincitore del Premio Strega Giovani e del Premio Strega 2025. (04/07/2025-ITL/ITNET)

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