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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - CUBA - A L'AVANA CON "AMAR LE DIFFERENZE" L'ARTE DI MICHELANGELO PISTOLETTO IN UN PROGETTO CHE ABBRACCIA IL MONDO PER I SUOI 90 ANNI.

(2023-06-05)

"Amar Le Differenze" il titolo della mostra delle opere di Michelangelo Pistoletto a L'Avana, ma non solo.
L'iniziativa della Galleria Continua in occasione del 90° compleanno dell'artista, ha promosso un progetto più ampio che abbraccia il mondo. Una proposta che coinvolge 8 sedi in altrettante citta' destinate a valorizzare l'arte di Pistoletto in tutte le sue forme, dalla sua genesi ai giorni nostri. La storia di un viaggio nel tempo: le pietre miliari della sua carriera e la lunga collaborazione con la galleria.

"La Galleria Continua lo celebra come uno dei più importanti esponenti dell'Arte povera e contemporanea con un susseguirsi di mostre personali in tutto il mondo: dal 27 maggio alla Galleria Continuadi San Gimignano; dal 27 maggio Galleria Continua a L'Avana; dal 3 giugno la Galleria Continua a Les Moulins; dal 22 giugno la Galleria Continua a Roma; dal 23 giugno Galleria Continua a Parigi; dal 28 ottobre a Galleria Continua a San  Paolo; dal 15 novembre a Galleria Continua a Pechino e dal 18 novembre alla Galleria Continua di Dubai.

Fra le opere esposte  da Pistoletto la rappresentazioni in grande scala di due allestimenti  dove viene proposto
il simbolo del Terzo Paradiso. Uno di loro lo aveva già presentato sul lungomare de l'Avana, con la collaborazione dei pescatori locali, l'artista Kcho e la curatrice Laura Salas, il 16 dicembre 2014. Un'opera  definita l'Ambasciata della Rinascita a Cuba  che rappresenta un grande atto simbolico: una serie di pescherecci di piccole e medie dimensioni si muovono costantemente in cerchi che formano il simbolo del Terzo Paradiso nel mare dell'Avana. Questa performance è stata la prima ad essere eseguita con questo simbolo nella capitale ed è stato riproposto alla Biennale dell'Avana nel Maggio 2015 ed in  altri luoghi, successivamente.
Un'altra rappresentazione nel Parco Ariana, e gia' esposta di fronte al Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra, in Svizzera, in occasione delle celebrazioni per il settantesimo anniversario della nascita dell' Onu, fu inaugurato il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto: in mostra "Rebirth 70" la speranza per una rinascita dei principali valori della Lega delle Nazioni definiti nel 1945. Un simbolo del Terzo Paradiso realizzato con pietre provenienti da paesi che fanno parte di questa Organizzazione. Ogni pietra rappresenta  un membro del gruppo. Ai lati i due cerchi rappresentano elementi opposti, mentre il cerchio centrale rappresenta l'unione armoniosa tra tali elementi, che simboleggia la creazione di un nuovo Paradiso.

In mostra, inoltre, alcune rappresentazioni simboliche della dinamica del numero 3. Numero che rappresenta la nascita:
un combinazione di due unità che dà origine ad una terza unità distinta e nuova, a cui l'artista attribuisce il nome di Teorema della Trinamica.

Nella mostra sono incluse opere paradigmatiche come i Quadri specchianti risultato di una serie di esperimenti che l'artista ha condotto fra  il 1961 e il 1962. Esperimenti tesi a raggiungere il massimo grado di quell’oggettività che ha visto manifestarsi nei quadri col fondo nero. Per rendere maggiormente riflettente il fondo prova a utilizzare diversi materiali, tra cui delle lastre di alluminio, che applica sulla tela come in Uomo grigio di schiena (1961). Individua infine nell'acciaio inox lucidato a specchio il materiale più idoneo a garantire la migliore specularità del fondo. Per dare la massima obiettività anche alla figura ritratta si risolve poi a utilizzare la fotografia. Inizialmente prova ad applicare l'immagine fotografica ritagliata direttamente sulla lastra di acciaio, soluzione che scarta perché in tal modo la fotografia conserverebbe il carattere di inserto oggettuale, che contrasterebbe con l'immaterialità dell'immagine riflessa. Prova anche a utilizzare come supporto dell’immagine fotografica un normale specchio, soluzione accantonata anche questa perché lo spessore del vetro che ricopre la superficie riflettente dello specchio creerebbe una sfasatura tra il piano dell’immagine riflessa e quello dell’immagine fotografica. Giunge infine a mettere a punto la tecnica con la quale produrrà i suoi Quadri specchianti: una lastra di acciaio inox lucidato a specchio sulla quale è applicata un’immagine, dipinta su carta velina, ottenuta ricalcando una fotografia ingrandita a dimensioni reali. A partire dal 1971 e definitivamente dal 1973 la velina dipinta sarà sostituita da un processo serigrafico con il quale l’immagine fotografica di partenza viene trasposta direttamente sulla lastra d’acciaio riflettente.

I Quadri specchianti costituiscono il fondamento dell’opera di Pistoletto, sia della sua successiva ricerca e produzione artistica, sia della sua riflessione teorica, nelle quali egli costantemente ad essi ritorna per approfondirne il significato e svilupparne le implicazioni. Le caratteristiche essenziali dei Quadri specchianti, che l’artista stesso individua, sono principalmente: la dimensione del tempo, non soltanto rappresentata, ma realmente attiva; l’inclusione nell’opera dello spettatore e dell’ambiente circostante, che ne fanno “l'autoritratto del mondo”; la congiunzione di opposte polarità (statico/dinamico, superficie/profondità, assoluto/relativo, ecc.), costituite e attivate dall'interazione tra l’immagine di natura fotografica e ciò che avviene nello spazio virtuale generato dalla superficie specchiante; il non essere più un'illusoria finestra aperta sul mondo, come nella concezione del quadro affermatasi con la prospettiva rinascimentale e conclusasi con le avanguardie storiche del Novecento. A differenza di tale prospettiva, rivolta esclusivamente in avanti, il Quadro specchiante offre ora una duplice prospettiva rivolta sia di fronte che alle nostre spalle, costituendo un varco attraverso il quale l'ambiente in cui esso è esposto si prolunga nello spazio virtuale dell'opera, una porta che mette in comunicazione arte e vita.

I Quadri specchianti vengono esposti per la prima volta nella personale di Pistoletto alla Galatea nell’aprile del 1963. Pochi giorni dopo l’inaugurazione Pistoletto si reca a Parigi, dove conosce i galleristi Ileana e Michael Sonnabend che si recano a Torino, visitano la sua mostra, aquistano in blocco e rilevano il contratto tra l’artista e la Galatea. Grazie alla partnership tra Ileana Sonnabend e il gallerista newyorkese Leo Castelli, Pistoletto viene rappresentato in Europa dalla Sonnabend e negli Stati Uniti da Castelli, due tra i galleristi più prestigiosi e influenti del momento, rappresentanti degli artisti della Pop Art, tra i quali Pistoletto è l'unico artista italiano a essere inserito.

Con i Quadri specchianti Pistoletto raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali. Partecipa nel 1964 a una serie di grandi mostre europee dedicate a Nuova Figurazione, Pop Art e Nuovo Realismo. È invitato inoltre a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in importanti gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti: nel 1964 a Parigi (Galerie Ileana Sonnabend), nel 1966 a Minneapolis (Walker Art Center); nel 1967 a Bruxelles (Palais des Beaux-Arts), New York (Kornblee Gallery), Colonia (Galerie Zwirner), Detroit (J. L. Hudson Gallery) e Parigi (Galerie Ileana Sonnabend); nel 1969 a New York (Kornblee Gallery), Rotterdam (Museum Boymans van Beuningen) e Buffalo (Albright Knox Art Gallery).

Un'altra esperienza paradigmatica in mostra a L'Avana, è la  Venere degli stracci (1967), il maestro mette in discussione il concetto di arte avviando un dialogo tra una classica icona di bellezza e una montagna di vestiti consumati dall'uso e dall'usura, conferendogli così un aspetto umanizzato e ordinario rispetto al precedente concetto di sublime.

Sono contemplate, inoltre, altre  opere più iconiche, come "amar le diferenze" un grande neon rosso al secondo piano della galleria che si pone come un richiamo urgente, necessario e insito al pensiero e lavoro dell'artista. (05/06/2023-ITL/ITNET)

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