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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - DALL'ITALIA AGLI USA E RITORNO - 60 REPERTI ARCHEOLOGICI ILLECITAMENTE SOTTRATTI DA SITI ITALIANI RIENTRATI IN ITALIA, GRAZIE A PIENA COLLABORAZIONE FRA TPC E DAO

(2023-01-23)

  Sono stati presentati, oggi a Roma, nella sala Spadolini del Ministero della Cultura, 60 reperti archeologici - valore stimato oltre 20 milioni di dollari - che sono stati rimpatriati dagli Stati Uniti, dov’erano stati commercializzati da trafficanti internazionali, ad opera dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) insieme al New York County District Attorney’s Office (DAO).( video conferenza http://youtu.be/x-RcYKNBHtk )

"Mi piace ricordare l'art.9 della nostra costituzione che ci richiama all'importanza della tutela dei Beni artistici e mussali del Patrimonio della nazione. Un articolo molto importante che fu inserito nella Costituzione in maniera lungimirante dai Padri costituenti perché' tutelare non significa soltanto conservare e preservare ma anche evitare che il patrimonio possa essere depredato e finire in luoghi dove non deve esserci." così il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano presentando una parte delle opere recuperate  alla presenza del Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Angelantonio Racanelli; il Comandante dei Carabinieri TPC, Gen. B. Vincenzo Molinese; il Viceprocuratore del District Attorney’s Office di Manhattan, col. Matthew Bogdanov e per l'Ambasciata degli Stati Uniti a Roma Virginia Thomlindson
Il Nucleo dell'Arma dei Carabinieri per la tutela del Patrimonio - ha proseguito il Ministro -  e' un'eccellenza perché  fatta di uomini e donne che hanno una altissima professionalizza' e che da anni hanno consentito il recupero di migliaia di opere importanti. Ma, oltre alla professionalizza' c'è anche il cuore, C'è la consapevolezza del valore strategico per l'Italia di questi beni....."
Il Ministro ha, quindi, annunciato che i beni, così come prevede il diritto internazionale,  torneranno ai luoghi di origine...
Ciò che è stato fatto oggi appartiene ad una dialettica della civiltà', del rispetto reciproco che ci deve essere fra tutti quanti noi affinché si possa realizzare un'armonia globale che sia sempre maggiore.

Da parte del Comandante dei Carabinieri TPC, Gen. B. Vincenzo Molinese è stata sottolineata l'importanza delle nuove tecnologie per la ricerca dei beni "razziati" in Italia e della piena collaborazione delle altre istituzioni del "sistema Paese" per il recupero delle opere grazie alle sinergie messe a punto dalle autorità' del DAO negli Stati Uniti.

"Le opere erano state offerte in vendita da alcuni brokers dell’arte e sono poi confluite in collezioni private statunitensi, come in quella di uno dei più grandi collezionisti d'arte antica del mondo, al quale è stato addirittura imposto, per la prima volta nel suo genere, un divieto a vita di acquistare antichità a seguito dell’indagine penale pluriennale e multinazionale condotta dal DAO.

L’attività d’indagine è stata supportata dagli accertamenti fotografici, eseguiti dal personale della Sezione Elaborazione Dati del Comando TPC, che hanno permesso di verificare le opere individuate nel contesto di procedimenti penali a carico di diversi trafficanti internazionali di reperti archeologici, nel corso dei quali il Reparto Operativo TPC ha sequestrato grandi quantità di materiale fotografico e documentale riferito a migliaia di beni trafugati, tra cui quelli presentati oggi.

Tali beni, infatti, erano stati immessi nel mercato antiquario internazionale attraverso transazioni effettuate da ricettatori di beni culturali e mercanti d’arte, senza le prescritte autorizzazioni, peraltro beni provento da scavo clandestino o da furti, e commercializzati nel mercato statunitense. Non vi era traccia, inoltre, in alcuna pubblicazione degli eventuali scavi scientifici che ne proferisse il loro ritrovamento, oltretutto di eccezionale qualità e rilevanza culturale. Pertanto, i reperti non erano noti al mondo accademico fino alla data della loro acquisizione nel mercato antiquario.

Grazie alle prove documentali e fotografiche in possesso del Reparto Tpc dell’Arma dei Carabinieri è stato possibile determinare che i reperti fossero provento di scavi clandestini operati in Italia ed esportati all’estero senza le previste autorizzazioni del Ministero della Cultura. In effetti, i reperti non avrebbero mai potuto lasciare il territorio nazionale, come previsto dalla legislazione fin dal 1909.

Questi 60 beni rappresentano il saccheggio dei siti archeologici italiani causato da trafficanti senza scrupoli al fine di procurarsi un profitto illecito. Per troppo tempo sono rimasti in musei, case private e gallerie estere senza alcun diritto di proprietà. Per smascherare questi criminali sono stati necessari anni di diligente e difficile lavoro investigativo svolto in coordinamento tra il Comando Carabinieri TPC, il DAO di New York, le competenti Autorità Giudiziarie nazionali e il necessario contributo tecnico-scientifico fornito dagli esperti del Ministero della Cultura e il supporto del Ministero degli Affari Esteri, ai quali si deve anche il fondamentale operato che ha fortemente sostenuto quella di cooperazione giudiziaria e di polizia, alla base dell’individuazione, recupero e restituzione dei reperti.

In tale quadro non si può non dare risalto alla fattiva collaborazione fornita dalle istituzioni americane a quelle italiane. Il ritorno di questi manufatti nei luoghi a cui appartengono è una testimonianza dell’instancabile e costante impegno di queste istituzioni.

Alla conferenza stampa sono intervenuti: il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano; il Comandante dei Carabinieri TPC, Gen. B. Vincenzo Molinese; il Viceprocuratore del District Attorney’s Office di Manhattan, col. Matthew Bogdanos; il Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Angelantonio Racanelli; il Ministro Consigliere per gli affari pubblici dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, Christina Tomlinson; Federica Pitzalis, funzionario archeologo del MiC.

“Il recupero di questi reperti da parte dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale è un grande successo nell’ambito delle attività di contrasto al traffico illecito dei beni che appartengono alla nostra nazione. Ringrazio l’Arma per il prezioso e insostituibile lavoro quotidiano, svolto in ogni parte del mondo”, ha detto il Ministro Sangiuliano.

“Abbiamo portato a termine un’importante operazione grazie alla preziosa collaborazione italo-americana. La cooperazione tra le magistrature dei due Paesi ci ha consentito di ottenere un risultato di storica portata”, ha affermato il Gen. Molinese.

"Si tratta di reperti che vanno dal VII secolo a. C. al I° secolo d.C. e che sono il frutto dell'espoliazione del nostro Paese, purtroppo ad opera di gente senza scrupoli. Opere d'arte il cui valore - ha dichiarato il Generale - è inestimabile e che poi verranno esposte - d'intesa con il Ministero della Cultura - nei musei nazionali dei territori in cui sono state trafugate e che rappresentano l'identità di quei luoghi e l'identità nazionale italiana."

Il Gen.Molinese ha sottolineato , inoltre, la prioritaria collaborazione con le autorità americane con le quali si è instaurata una piena sinergia tanto da chiedere la collaborazione del nucleo TPC dei Carabinieri anche nel caso di opere non appartenenti al nostro Paese.

Durante la conferenza stampa, il Gen. Molinese ha illustrato i dati statistici del 2022 sulle attività di contrasto ai traffici illeciti dei beni culturali condotte dai Carabinieri TPC. L’attività operativa dell’anno, i cui dati non sono ancora completi, ha fatto registrare 217 verifiche sulla sicurezza in musei, biblioteche e archivi, 381 perquisizioni, 971 persone denunciate, 74.748 beni archeologici e paleontologici recuperati e 1.227 opere false sequestrate (con un valore, qualora immesse sul mercato come autentiche, di oltre 85 milioni di euro).

I furti di beni culturali sono stati complessivamente 288, così ripartiti: musei 10, luoghi espositivi 51, luoghi di culto 123, archivi 14, biblioteche 13, luoghi privati e pertinenze 77. Sono stati 31.672 i beni d’arte controllati nella “Banca Dati Leonardo” e 1.419 i controlli alle aree archeologiche terrestri e marine, alcuni eseguiti in collaborazione con i Carabinieri del Raggruppamento Aeromobili o dei Nuclei Subacquei, 64 le persone denunciate per scavo clandestino. Ammontano a 2.088 i controlli effettuati a esercizi antiquariali, in parte svolti online anche su cataloghi d’asta, a 678 le verifiche a mercati e fiere.

Dall’inizio dell’anno i Carabinieri TPC hanno effettuato 1.584 controlli a siti monumentali o paesaggistici (questi ultimi svolti d’intesa con il comparto Forestale dell’Arma), rilevando attività illecite e procedendo al deferimento di 124 persone e al sequestro di 8 immobili e 2 tra aree paesaggistiche o strutture (edificate senza le previste autorizzazioni) ricadenti in aree soggette a vincolo.

Il Viceprocuratore del District Attorney’s Office di Manhattan, col. Matthew Bogdanov ha fatto presente come da quando è a capo dell'unità sono stati recuperati più' di 4.500 oggetti d'arte di un valore inestimabile che sono stati illecitamente esportati da 25 Paesi in tutto il mondo per un valore di 300 milioni di dollari. Parlando solo dell'Italia abbiamo eseguito più' di 75 perquisizioni per un sequestro totale di 500 antichità' italiane per un valore superiore a 55 milioni di dollari. Risultati ottenuti  attraverso una importante collaborazione , ha evidenziato il col. Matthew Bogdanov che ha permesso di giungere ai risultati in poco tempo" grazie ad un team straordinario", ha aggiunto  "un team di giganti, i carabinieri del nucleo  TPC e le esperte del Ministero che hanno collaborato con noi come una vera famiglia. Una famiglia greca (Bogdanov e' greco), una famiglia italiana."

Lo stesso Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Angelantonio Racanell, ha testimoniato il livello della piena collaborazione nel recupero del beni culturali fra l'Italia e gli Stati Uniti, mentre così non è - ha concluso - con alcuni Paesi Europei, nonostante l'appartenenza all'Unione.

Infine, la Consigliera per gli Affari Pubblici dell'Ambasciata degli Stati Uniti  a Roma Virginia Thomlindson ha espresso le congratulazioni per la collaborazione che si è instaurata fra i due Paesi che - come ha dimostrato anche quest'ultima operazione che dopo cinque decenni ha portato al rientro delle opere.in Italia. "Gli Stati Uniti sono fortemente impegnati a proteggere il Patrimonio culturale in tutto il mondo. Attualmente siamo particolarmente impegnati alla tutela del Patrimonio artistico in Ucraina "ha fatto presente la Consigliera, che ha ricordato come nel 2021 è stato rinnovato l'accordo in materia di Beni culturali con l'Italia. Vent'anni di collaborazione che ha permesso importanti risultati, l'ultimo dei quali rappresenta il successo più' recente." 

Un successo che trova il plauso di tutti e degli esperti in particolare,  come ha affermato  la dr.ssa Federica Pitzalis che ha seguito con la collega Sara Neri  la vicenda, e ha sottolineato , questa mattina come il ritorno in Italia delle opere, sia soprattutto un "deterrente" nei confronti di quanti distruggono con i loro scavi l'identità' degli stessi reperti in quanto violano  la stratigrafica storica in cui il manufatto è conservato. Ne recide le connessioni reciproche e con le altre tracce dell'interazione tra uomo ed ambiente (23/01/2023 -M.F.- ITL/ITNET)

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