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IMPRESE ITALIANE NEL MONDO - AGRICOLTURA/SICCITA' - CONFEURO: RIPENSARE IL PNRR ALLA LUCE DEL NUOVO SCENARIO AGRICOLTURA EUROPEA STRATEGICA

(2022-06-22)

La nostra Confederazione condivide la necessità dello stato di crisi per rispondere all’emergenza siccità, come ha sottolineato lo stesso ministro per le Politiche agricole Patuanelli – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. I raccolti vanno salvati adesso. Ogni ulteriore attesa sarà pagata in termini di minore produzione, in un momento storico in cui è invece fondamentale lavorare per raggiungere una maggiore autosufficienza alimentare.

In questo momento sono soprattutto le regioni del nord a soffrire per la mancanza di piogge – continua Tiso. In Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna la situazione è particolarmente critica e cominciano ad emergere preoccupazioni anche per la disponibilità di acqua potabile. Ci sono pertanto tutte le condizioni per sancire lo stato di crisi e predisporre interventi straordinari per tutelare la popolazione e l’agricoltura.

Negli ultimi due anni i Governi che si sono succeduti hanno ricorso più volte a misure straordinarie e urgenti per rispondere alla crisi sanitaria. La stessa risolutezza è ora necessaria per porre rimedio alla siccità che, se trascurata, potrebbe generare conseguenze irreparabili per le nostre coltivazioni. Le risorse vanno messe in campo subito, se necessario anche rimodulando gli stanziamenti previsti dal Pnrr alla luce del nuovo scenario.


I margini di crescita dell’agricoltura europea sono ancora ampi e investire nel primario è quanto mai strategico in questo delicato momento – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Si stima che gli aiuti forniti dalla Pac possano spingere nel prossimo semestre le esportazioni di grano tenero della Ue al livello record di 38 milioni di tonnellate, mentre per i cereali si potrebbero toccare i 54 milioni di tonnellate. Tra i vari fattori che hanno favorito la crescita ci sono alcune misure eccezionali, come la deroga sui terreni a riposo. L’Ue potrebbe così diventare il più grande esportatore di grano del mondo.

Questi dati gettano una nuova luce sulla fase che stiamo attraversando e sulla reale capacità dell’agricoltura europea di far fronte a crisi internazionali di vasta portata - continua Tiso. Naturalmente sussistono problemi di approvvigionamento in diversi settori, in modo particolare per molti Paesi che non fanno parte dell’Unione. Occorre tuttavia riflettere sull’importanza di investire con ancor più convinzione sull’agricoltura del Vecchio continente con una visione di medio e lungo periodo.

Se non è possibile prevedere le crisi future, è altrettanto vero che disponiamo dei mezzi per prepararci ad affrontarle al meglio. Cambiamenti climatici e conflitti non possono cogliere l’Europa impreparata, perché la strada che conduce a maggiore resilienza e autosufficienza è ormai chiara e passa dal rafforzamento della nostra agricoltura
(22/06/2022-ITL/ITNET)

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