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CULTURA ITALIANA NEL MONDO...e non solo - LIBERTA' DI CIRCOLAZIONE PERSONE, IDEE E CULTURE ...AL FESTIVAL SABIR - DEDICATO A TESFALIDET

(2018-10-03)

  Il Festival Sabir approda a Palermo (dall'11 al 14 ottobre), nella suggestiva cornice dei Cantieri della Zisa, per la sua quarta edizione, dopo quelle tenutesi a Lampedusa (1-5 ottobre 2014), a Pozzallo (11-15 maggio 2016) e a Siracusa (11-14 Maggio 2017).

Il Festival  è  promosso  dall’ARCI  insieme  a  Caritas  Italiana,  ACLI  e  CGIL,  con  la  collaborazione di Asgi, A Buon Diritto e Carta di Roma.

Il Festival -  IL CUI PROGRAMMA CONSIGLIAMO DI LEGGERE ATTENTAMENTE (http://www.festivalsabir.it/)  - si svolgerà con il patrocinio di ANCI e RAI. Parteciperanno le reti internazionali di cui le associazioni del Comitato Promotore fanno parte: Solidar, Migreurop, EuroMedRights, Forum Civico Europeo, tra le altre.

Sabir si iscrive nell’ambito degli eventi di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, che già prevedono numerose attività  e  iniziative  organizzate  dal  Comune.  Data  la  collocazione  geografica  del  Festival  a  Palermo  e  l’agenda  tanto  nazionale  che  europea  sul  tema  del le  migrazioni,  quest’anno  il  Festival  si  svilupperà  attorno  alla  tematica  della 
Libertà  di  Circolazione:  libertà  di  circolazione  delle  Persone,  delle  Idee,  delle  Culture e dei Diritti.

Come  nelle  edizioni  precedenti,  il  Festival  sarà  caratterizzato  sia  da  una  forte  partecipazione di rappresentanti delle società civile italiana e internazionale, sia da momenti formativi, incontri internazionali, laboratori e appuntamenti culturali di teatro, letteratura e musica. Gli incontri internazionali avranno al centro  un confronto pubblico su temi sempre più attuali: dalla criminalizzazione della  solidarietà, alla deriva delle politiche di esternalizzazione, dal ruolo centrale delle città e dei porti solidali alla denuncia del caporalato. Nei quattro giorni di Sabir si svilupperà anche un dibattito tra le organizzazioni e le reti presenti per decidere e programmare le iniziative e le campagne da portare avanti insieme a livello internazionale.

Come già a Lampedusa, Pozzallo e Siracusa, anche in questa edizione  Palermitana, il territorio, in particolare i giovani e gli ospiti dei centri di accoglienza, saranno coinvolti attraverso attività laboratoriali con le scuole durante tutta la  durata  di  Sabir.  Il  programma  culturale  permetterà  sia  di  aprire  un  percorso  verso il Festival, grazie all’organizzazione di vari eventi, sia di animare le serate  con proiezioni, concerti e performance teatrali.

Questa IV edizione del festival Sabir  e' dedicata a Tesfalidet, che “nella vita nulla ha trovato”

A seguire  i versi di una delle poesie che portava con sè Tesfalidet (il vero nome di Segen), giovane eritreo morto il giorno dopo il suo sbarco a Pozzallo.
Le sue braccia magre, il viso scavato e sofferente, gli occhi pieni di dolore resteranno indelebili per quanti hanno fatto il possibile per salvare quel ragazzo che al momento del suo arrivo in Italia pesava appena trenta chili.

" Non ti allarmare fratello mio
Non ti allarmare fratello mio,
dimmi, non sono forse tuo fratello?
Perché non chiedi notizie di me?
È davvero così bello vivere da soli,
se dimentichi tuo fratello al momento del bisogno?
Cerco vostre notizie e mi sento soffocare
non riesco a fare neanche chiamate perse,
chiedo aiuto,
la vita con i suoi problemi provvisori
mi pesa troppo.
Ti prego fratello, prova a comprendermi,
chiedo a te perché sei mio fratello,
ti prego aiutami,
perché non chiedi notizie di me, non sono forse tuo fratello?
Nessuno mi aiuta,
e neanche mi consola,
si può essere provati dalla difficoltà,
ma dimenticarsi del proprio fratello non fa onore,
il tempo vola con i suoi rimpianti,
io non ti odio,
ma è sempre meglio avere un fratello.
No, non dirmi che hai scelto la solitudine,
se esisti e perché ci sei  con le tue false promesse,
mentre io ti cerco sempre,
saresti stato così crudele se fossimo stati figli dello stesso sangue?
Ora non ho nulla,
perché in questa vita nulla ho trovato,
se porto pazienza non significa che sono sazio
perché chiunque avrà la sua ricompensa,
io e te fratello ne usciremo vittoriosi affidandoci a Dio."  (03/10/2018-ITL/ITNET)

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