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ITALIANI.ITALIANI ALL'ESTERO - AUTONOMIA DIFFERENZIATA - ACLI: "RAGIONANDO DI RIFORME" PROF.SSA ROCCHETTI (COSTITUZIONALISTA): TRAVISAMENTO IDEA COSTITUZIONALE". PROF. VIESTI (ECONOMIA) PER FUNZIONARE BENE 3 CONDIZIONI. IN ITALIA NON CI SONO"

  VIDEO ACLI:

Il CONSIGLIO dei MINISTRI ha approvato ieri definitivamente ed a maggioranza il DISEGNO DI LEGGE recante:  Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione (AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE. Il testo normativa passa ora all'attenzione del Parlamento.

In questa sede proponiamo un'interessante iniziativa informativa promossa dalle ACLI a fine febbraio  intesa a sollecitare un'ampio dibattito sulle riforme  preannunciate dall'attuale Governo: dalla riforma sull'autonomia differenziata al Presidenzialismo.

Sono stati  chiamati ad intervenire la prof.ssa di Diritto Costituzionale all’Università degli Studi del Molise, Laura Rocchetti, che ha illustrato le possibili ripercussioni  della proposta governativa rispetto ad una puntuale lettura della Costituzione italiana, ed il Prof. Gianfranco Viesti, ordinario di Economia applicata all'Università' di Bari che ha esposto le condizioni di criticità' che l'Italia presenta nell'applicazione di una buona Autonomia.

Qui di seguito solo un paio di spunti dei due interventi, a cui si aggiungono quelli del Vice Presidente delle Acli , Antonio Russo e del Presidente delle ACLI Emiliano Manfredonia. Lasciamo al lettore di seguire direttamente gli interventi.

Prof. Laura Rocchetti:
“Gli obiettivi del principio di uguaglianza sostanziale sono il collante che consente alla Repubblica di essere una e indivisibile e di rendere permanente il processo di integrazione nazionale tramite la lotta alle diseguaglianze. Quello che sta succedendo da alcuni anni è il travisamento dell’idea costituzionale di autonomia che viene confusa con l’idea di indipendenza.

Con la nuova riforma le regioni smetterebbero di avere la competenza concorrente con lo Stato. Quest’ultimo rimarrebbe competente solo su 14 materie, rispetto alle 23 di competenza esclusiva delle regioni, tra cui c’è anche l’istruzione”.  ....

Il Prof. Gianfranco Viesti:
ha evidenziato le criticità del modello di autonomia differenziata: “Questa è una iniziativa politica che non guarda al futuro e arriva dal passato. L’autonomia per funzionare bene ha bisogno di tre condizioni: saper individuare le responsabilità tra i livelli di governo, avere risorse sufficienti e avere degli indicatori di monitoraggio che permettano di verificare i risultati. Queste tre condizioni in Italia non ci sono.

Le regioni chiederanno tutte le competenze perché rappresentano un potere straordinario nelle mani del presidente della regione. È importante che questa discussione, che non si sta facendo in sede propria, si faccia sul territorio, sulle gambe del sindacato, di Confindustria, delle Acli e di altre associazioni per riscoprire una partecipazione civica basata sul senso di appartenenza a un destino comune”.  Buon ascolto. (17/03/2023-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2023-03-17 00:03)

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