Direttore responsabile Maria Ferrante − mercoledì 17 dicembre 2025 o consulta la mappa del sito
italialavorotv.it

Sponsor

ITALIANI ALL'ESTERO- CONFERENZA AMBASCIATRICI/TORI- SOTTOSEGR.MANTOVANO: "CYBER E SFIDE DIGITALI AL CENTRO: IN ITALIA 248 INCIDENTI NEL 2025...INAUGURATA AI FACTORY AL TECNOPOLO DI BOLOGNA, POLO FRA I PIU' AVANZATI". UN MONDO DI DATI...

(2025-12-15)

" Il cyber e le sfide poste dalle tecnologie digitali sono stati sempre al centro delle ultime edizioni di questa Confe-renza. Ciò attesta l’attualità delle questioni, ma anche la grande sensibilità che il Ministero degli Esteri e la diplomazia italiana nutrono verso la materia. È un dato incoraggiante, ma non comune, soprattutto fra le amministrazioni pubbliche. Non vi è infatti misura tecnologica di cybersecurity che tenga, se non si fonda su un cambio di mentalità radicale, che tenga conto cioè della concretezza della minaccia, e che abbia questa considerazione soprattutto in quella realtà che si colloca tra la sedia e il computer e da cui dipendono più del 50% di attacchi cyber riusciti.

Il Ministro Zangrillo, l’intero Consiglio dei Ministri ha più volte affrontato questa tematica dando indicazioni anche alle amministrazioni. Ci vuole un po’ di tempo perché vengano assimilate e mi auguro che il tempo non sia più veloce rispetto alla concretezza e alla pressione della minaccia.

Anche perché vi è in atto, come ben sapete, una trasformazione da fenomeno prevalentemente criminale in strumento che consente ad attori ostili – statuali e non – di danneggiare i servizi essenziali della Nazione." Ad affermarlo il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Mantovano, che ha rivelato:

"Nel 2025, fino all’ultima rilevazione di qualche giorno fa, a livello globale, si sono registrati attacchi cyber di tipo DDoS – che rendono improvvisamente inaccessibili i siti colpiti – contro 14.797 target, che sono stati colpiti da attori che hanno poi esplicitamente rivendicato la matrice politica dell’attacco. Sempre quest’anno, l’Italia è stata oggetto di 248 incidenti, che è ragionevole ricondurre all’azione di attori di natura statuale.
Ecco perché la nostra prima preoccupazione è stata quella di concentrarci sull’immediato innalzamento dei livelli di cybersicurezza dei soggetti più sensibili e più esposti.

Lo abbiamo fatto dapprima con la legge 90 dello scorso anno, rivolta principalmente alle pubbliche amministrazioni, poi con il decreto legislativo che ha recepito NIS-2, rivolto a tutti i soggetti – pubblici e privati – che offrono servizi rilevanti. E in sintonia con questo indirizzo si muove anche la recente ristrutturazione realizzata dalla Farnesina con l’istituzione della nuova “Direzione generale per la sicurezza cibernetica”.

Lo scorso anno in questa sala avevo suggerito un ulteriore passo in avanti: affrontare la minaccia ibrida – di cui la minaccia cyber è un aspetto – non solo “di rimessa” - per usare una terminologia calcistica visto che tra poco la Roma gioca a pochi metri da qua e speriamo di riuscire senza ostacoli -, aspettando che il nemico arrivi in casa per poi tentare di contrastare i singoli attacchi, ma anche in anticipo, cioè inserendo le iniziative difensive in una visione strategica di respiro più ampio, per superare le vulnerabilità del nostro sistema. Il che in ambito tecnologico significa rafforzare la capacità nazionale di generare innovazione nei sistemi più avanzati.

Si è fatto molto nei mesi scorsi. Tre mesi fa, al Tecnopolo di Bologna – alla presenza proprio del Ministro Bernini –, è stata inaugurata una “A.I. Factory” di eccellenza, uno dei poli più avanzati al mondo per capacità di elaborare intelligenza artificiale, grazie a un supercomputer a tal fine ottimizzato: un investimento di 420 milioni di euro, co-finanziato dalla Commissione Europea.

Nel giugno scorso, abbiamo inaugurato il Megaride, il “Computer ad alte prestazioni” per il sito di CINECA di San Giovanni a Teduccio, che svilupperà soluzioni tecniche di cybersecurity basate su Intelligenza Artificiale e sul machine learning, potenziando in modo significativo la protezione cibernetica nazionale, sia nel privato che nel pubblico; e metterà a disposizione del mondo della ricerca, nonché delle start-up e delle PMI del territorio, un’infrastruttura di avanguardia, in grado di imprimere un forte cambio di passo all’innovazione tecnologica.

Quest’anno mi permetto di richiamare l’attenzione su una ulteriore sfida: guardare con maggiore convinzione alla dimensione digitale come a un prezioso strumento di autentica diplomazia.

Cosa voglio dire? Pensiamo alla questione del rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti, soprattutto dei servizi digitali maggiormente sensibili. Nell’attuale contesto, insicuro e turbolento, un obiettivo di questo tipo può essere raggiunto soltanto in due modi: da un lato, sviluppando una maggiore autonomia nazionale nell’innovazione tecnologica; dall’altro, rinsaldando legami commerciali e industriali con le Nazioni che offrono soluzioni tecnologiche di livello, e con cui esistono solidi rapporti di fiducia.

Va in questo senso la scelta della legge 90/2024, di introdurre un inedito meccanismo di premialità: per gli affidamenti di servizi digitali sensibili ai fini della “tutela degli interessi nazionali strategici”, è favorito il ricorso a tecnologie sviluppate da Paesi europei, da Paesi NATO e da altre nazioni like-minded: Australia, Svizzera, ecc..

Abbiamo di recente ampliato l'ambito applicativo del meccanismo, e vi abbiamo ricompreso anche i servizi e i sistemi di telefonia mobile 4G e 5G e successive evoluzioni tecnologiche, se destinati a soggetti che rientrano nel perimetro della sicurezza nazionale cibernetica o alle amministrazioni che fanno parte del CISR e quindi, in primis, il Ministero degli Esteri.

È un cambio di passo radicale. Infatti, limitatamente agli approvvigionamenti più sensibili – e in linea con iniziative analoghe di altri Paesi partner – la norma fa superare la rigida applicazione del principio di neutralità della nazionalità del fornitore, che era stato imposto quasi come un dogma negli anni della globalizzazione: è un principio che ci ha esposto a vulnerabilità sistematiche verso attori ostili, che sfruttano la primazia tecnologica come leva per esercitare influenza.

In un contesto di generale recupero della dimensione anche politica del commercio internazionale, il vostro è perciò un ruolo fondamentale. Norme come quella menzionata sono destinate a restare lettera morta se in parallelo non viene svolto un continuo lavoro diplomatico per rinsaldare i vincoli di amicizia e di cooperazione con le Nazioni partner e alleate e per comporre le inevitabili frizioni che talora sorgono nelle normali dinamiche tra Stati anche alleati, che non sempre ricordano di esserlo alleati.

Un altro ambito in cui la dimensione diplomatica del mondo digitale emerge con forza giunge dai teatri, per noi più strategici – lo ha ricordato prima il Ministro Bernini -, dell’Africa e del Medio Oriente. L’Africa sta sperimentando una corsa al digitale vertiginosa: nel 2024 ha superato i 500 milioni di utenti internet. In quel continente vi è una grandissima domanda di infrastrutture digitali e di nuove tecnologie, come di conoscenze e di strumenti nell’ambito della cybersicurezza. Nazioni come Russia e Cina non si stanno lasciando sfuggire questa occasione di espansione.

Nel marzo scorso l’azienda russa Kaspersky ha firmato un accordo triennale con Smart Africa, una partnership tra 40 Stati africani volta a sviluppare competenze in materia di sicurezza informatica. Nell’aprile 2024 Nikolai Patrushev, a lungo capo del Consiglio di Sicurezza russo, aveva presieduto a San Pietroburgo una riunione con importanti funzionari della sicurezza di nazioni africane, asiatiche, dell’America Latina e del Medio Oriente, e aveva illustrato all’ interlocutore l’aiuto che le principali aziende russe cyber avrebbero potuto loro fornire, non è rimasto un incontro accademico. Nei mesi successivi all’incontro sono stati siglati diversi accordi commerciali.

In un contesto del genere, la proiezione internazionale dell'Italia, soprattutto in Africa e in Medio Oriente, può e deve giocare un ruolo fondamentale certamente insieme con l’Unione europea, però di fatto e quasi per necessità più di altri paesi europei occidentali, soprattutto di quelli che non hanno ancora sviluppato adeguata attenzione e sensibilità alla realtà africana o di quelli che mantengono quasi in automatico un retaggio del passato qualche impulso o qualche riflesso neocolonialista. E non a caso il Piano Mattei prevede importanti progetti anche nel campo del digitale.
Penso all'estensione verso l'Africa orientale del cavo Blue Raman, la dorsale marittima che collegherà l'India alle economie europee, passando per il Medio Oriente e per il Mediterraneo. Penso anche all'A.I. Hub per lo Sviluppo Sostenibile, inaugurato nel giugno scorso a Roma, nella sede del “Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo”, che sosterrà l’ecosistema imprenditoriale africano più coinvolto nelle nuove tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale.

Vi è anche il programma della Digital Flagship con l’Africa, promosso dal Ministero degli Esteri con il sostegno del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, con progetti per la trasformazione digitale di Costa d’Avorio, Ghana, Mozambico e Senegal, per rafforzare le infrastrutture digitali pubbliche, migliorare l’accesso ai servizi essenziali, favorire la formazione delle amministrazioni locali.

Abbiamo avviato analoghe iniziative anche al di fuori dell’ambito formale del Piano Mattei. Penso al progetto Cyber-Bridge, presentato pochi giorni fa. È un’iniziativa finanziata dal Ministero degli Esteri, che verrà realizzata dalla Fondazione Med’Or e da ACN, con cui si offrirà un percorso di formazione cyber a una trentina di funzionari pubblici provenienti da undici Stati dell’Africa sub sahariana e sappiamo che il momento della formazione è quello che permette di stringere i legami che poi durano nel tempo. La formazione curerà non soltanto gli aspetti tecnici cyber, ma anche i correlati aspetti di cultura istituzionale.

Ho elencato soltanto alcuni esempi, e non vado oltre anzi chiudo. Vorrei solo dire in conclusione che c’è uno spazio potenziale enorme per iniziative analoghe: nel quadro di una sfida che consiste nel rilevare i segnali e le opportunità che, in ambito digitale, emergono nelle aree del mondo per noi più strategiche.

È ciò che permette di mantenere vivi i legami con i partner africani e del Medio Oriente, altrimenti fortemente tentati e allettati dall’abbraccio con Stati non allineati. È ciò che in generale permette di diffondere a livello globale un modello di sviluppo tecnologico, e con esso una visione del mondo; quella in cui la sicurezza, prima ancora che da protocolli cyber, è garantita da una progettazione che si basa su principi etici chiari: la centralità della persona, il rispetto della sua dignità, la tutela della libertà, la protezione dei diritti fondamentali.

Sono i principi che abbiamo posto al centro della legge n. 132 di quest’anno sull’intelligenza artificiale. E che – trattandosi di ciò che più caratterizza la nostra identità – abbiamo il dovere di difendere e di promuovere, grazie a voi anche oltre i confini nazionali." ha concluso il Sottosegretario Mantovano dopo aver reso con grande chiarezza il quadro di una condizione non facilmente individuabile ed ai piu' sconosciuta e sicuramente sottostimata. (15/12/2025-ITL/ITNET)

Altri prodotti editoriali

Contatti

Contatti

Borsa italiana
Borsa italiana

© copyright 1996-2007 Italian Network
Edizioni Gesim SRL − Registrazione Tribunale di Roma n.87/96 − ItaliaLavoroTv iscrizione Tribunale di Roma n.147/07