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UNIVERSITA' ITALIANE NEL MONDO - ATENEO DI CATANIA - AL VIA LA SCUOLA D'ALTA FORMAZIONE "FUTURI E SOSTENIBILITA'" PROMOSSA Da SCUOLA SUPERIORE DELL'UNIVERSITA' DI CATANIA E ASVIS. PREVISTO APPORTO IIT,CMCC E SKOPIA
(2025-09-09)
Si è svolta ieri nell’Aula Magna del Rettorato dell’Ateneo di Catania -gremita da oltre 150 persone tra docenti, ricercatori e i 50 studenti selezionati -la giornata inaugurale della Scuola di Alta Formazione “Futuri e Sostenibilità”, promossa dalla Scuola Superiore dell’Università di Catania e dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS ETS).
In apertura, proprio sul tema del futuro, gli interventi di Francesco Priolo, Rettore Università di Catania e Daniele Malfitana, Presidente Scuola Superiore Università di Catania. “Oggi comincia questo progetto di alta specializzazione che vede coinvolti allievi e allieve di tutte le scuole di eccellenza del nostro Paese – ha dichiarato Priolo – si parla di sostenibilità e futuro e vedremo davvero come costruire un futuro migliore per tutti e per tutte”. Daniele Malfitana ha aggiunto che “questo percorso è un’occasione per costruire non un unico futuro ma vari futuri, declinati su competenze diverse e attenti alle emergenze globali”.
L’incontro ha dato ufficialmente avvio a un percorso creato con l’obiettivo di preparare le nuove genera-zioni a leggere i megatrend globali, affrontare l’incertezza e immaginare scenari sostenibili di lungo periodo: i discenti saranno impegnati da settembre a dicembre, con 120 ore di lezioni e laboratori interdisciplinari, lezioni di foresight, system thinking e progettazione trasformativa.
Momento centrale della giornata è stata la lectio magistralis di Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS ETS), dal titolo “Misurare la sostenibilità guardando al futuro”. “L’Agenda 2030 – ha spiegato- fissata da tutti i Paesi dell’ONU nel 2015 sta vivendo una situazione molto difficile a causa delle guerre, del cambiamento climatico, delle disuguaglianze e della resistenza di chi non vuole cambiare. Dobbiamo dunque accelerare e il Patto sul Futuro firmato dall’Onu nel settembre scorso va proprio in questa direzione, mettendo il futuro al centro delle politiche economiche e sociali”.
Poi, Giovannini ha aggiunto: “Creare in Italia una cultura della preparazione al futuro e una governance anticipante appare pienamente in linea con la storica riforma Costituzionale del 2022, voluta fortemente dall’ASviS, che impone alla Repubblica di considerare anche gli “interessi delle future generazioni”, nonché con gli impegni assunti dall'Italia all'ONU, nel settembre 2024 con la firma del Patto sul Futuro e della Dichiarazione sulle Future Generazioni, e con l'introduzione (anche questa promossa dall'ASviS) della Valutazione di Impatto generazionale delle nuove leggi prevista dal disegno di legge all'esame del Parlamento (AS 1192), che all’articolo 4, comma 1, prevede che 'Le leggi della Repubblica promuovono l’equità intergenerazionale anche nell’interesse delle generazioni future”.
L’ideazione della Scuola rientra nell’ambito di Ecosistema Futuro, la piattaforma strategica nazionale promossa dall’ASviS che, in linea con le raccomandazioni dell’Unesco, promuove il pensiero di lungo periodo in Italia e l’adozione di pratiche di anticipazione strategica nei settori della formazione, ricerca, comunicazione e democrazia deliberativa (ecosistemafuturo.it). La realizzazione del progetto è avvenuta grazie al finanziamento ministeriale SAFI3 (Sinergie per orientare e promuovere un’Alta Formazione Innovativa, Interdisciplinare, Internazionale).
Il dibattito, seguito dopo la lectio magistralis, ha offerto ulteriori spunti di riflessione. Andrea Lenzi, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha richiamato il tema dell’urgenza di “misurare la sostenibilità guardando al futuro in un pianeta minacciato dall’azione dell’uomo”, ribadendo il ruolo delle Scuole Superiori come “incubatori di talenti”.
La prorettrice del Politecnico di Torino, Patrizia Lombardi ha sottolineato come “una scuola sui futuri possa rompere quella gabbia in cui siamo costretti a vivere che non consente programmazioni e orizzonti possibili. L’obiettivo è quello di formare una nuova classe manageriale in grado di rivestire ruoli importanti nei processi decisionali e di costruire il futuro a cui tutti aspiriamo”.
Mentre Patrizio Bianchi, presidente della Rete delle Cattedre UNESCO, ha rimarcato la tendenza di molti governi a “disinvestire sul futuro, scegliendo politiche di cortissimo respiro. La scuola sui Futuri a questo punto diventa un’avventura necessaria, come è necessaria la resistenza a queste scelte politiche, perché ci consente di provare a formare persone in grado di assumersi delle responsabilità reali”. Infine Enrico Montaperto, direttore della Direzione Generale Ordinamenti Ufficio VI - Ministero Università e Ricerca, ha evidenziato la missione delle Scuole Superiori come “laboratori di sensibilità e motori di cambiamento per il Paese”.
La Scuola Futuri e Sostenibilità è un primo passo per preparare il Paese a sviluppare una nuova cultura, in cui il futuro non sia qualcosa da subire, ma da costruire con coraggio e lungimiranza.
L’iniziativa prevede la partecipazione come partner del progetto l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), il Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti Climatici (CMCC) e Skopìa (centro di ricerca in futures studies) ed esperti di Ecosistema futuro. (09/09/2025-ITL/ITNET)
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