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UNIVERSITA' ITALIANE NEL MONDO - DEMOGRAFIA/COVID - LA SAPIENZA /ISTAT/ CNR: ACCELERAZIONE DECLINO DEMOGRAFICO. INVESTIRE IN RISORSE A FAVORE DELLE GIOVANI GENERAZIONI

Giovedì 25 marzo si è tenuto il primo appuntamento di una serie di incontri organizzati dalla Fondazione Roma Sapienza sul tema della crisi della Next Generation, oggi ulteriormente aggravata dall’emergenza sanitaria.

Il declino demografico, da tempo in atto nel nostro Paese, è stato accelerato ulteriormente dalla crisi causata dal Covid-19 e il quadro potrebbe peggiorare dal momento che le stime di cui disponiamo non tengono ancora conto delle successive ondate pandemiche.
All’evento hanno partecipato la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni, il Presidente della Fondazione Eugenio Gaudio e il vicedirettore del Corriere della Sera Antonio Polito che ha coordinato gli interventi della Ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, del Presidente Istat Gian Carlo Blangiardo e dei docenti Alessandra De Rose (Sapienza Università di Roma) e Carla Collicelli (CID -CNR)

Il Presidente della Fondazione Roma Sapienza Eugenio Gaudio, nella sua introduzione ha ricordato ciò che alcuni sociologi definiscono l’“Inverno demografico” e quanto esso comporti, ovvero una ridefinizione dell’idea di famiglia: molti bambini non avranno fratelli, cugini e zii ma solamente genitori, nonni e bisnonni.

Dall’incontro è emerso che la questione non è solo demografica, ma è anche sociale ed economica e deriva dalla mancanza di politiche organiche e continuative di sostegno alla famiglia e alle donne-madri.

La rettrice Antonella Polimeni, richiamando i dati dell’Istat, ha sottolineato come sia previsto un nuovo calo di almeno 10mila nuove nascite, ben più drastico di quello già preventivato prima dello scoppio della pandemia. Nello scenario peggiore, il numero di nuovi nati scenderà nel 2021 sotto la soglia dei 400mila annui, una soglia che in base ai dati dello scorso anno si prevedeva sarebbe stata superata, al ribasso, solo nel 2032, e solo nell’ipotesi più pessimistica.
Come noto, la denatalità è causata anche da problemi legati alla povertà e alla sottoccupazione femminile. Nei paesi a sviluppo avanzato, infatti, la fecondità aumenta con la crescita della parità, del benessere e dell’occupazione femminile, e diminuisce quando queste condizioni vengono meno.

Sempre secondo l’Istat, nel secondo trimestre del 2020, anche a causa della pandemia da Covid-19, si sono registrate 470 mila occupate in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.  Il tasso di occupazione femminile resta così sotto la soglia del 50%, attestandosi al 48,4, mentre il divario fra tasso di occupazione delle donne e quello degli uomini è del 18,9%, tra i peggiori in Europa.

Il tema del futuro demografico - ha concluso la Rettrice - non può più essere messo in secondo piano nel dibattito pubblico e l’Europa ci offre un’opportunità importante, con il piano “Next generation”, di investire risorse a favore delle giovani generazioni chiamate a costruire l’Italia e l’Europa del futuro.

L’incontro, realizzato in collaborazione con La7, è disponibile in streaming al seguente link www.la7.it/educational (26/03/2021-ITL/ITNET)

(Data di inserimento online 2021-03-26 00:03)

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