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FINANZA - EUROPA -CORTE DEI CONTI UE CHIEDE DI "SEMPLIFICARE IL QUADRO DI FLESSIBILITA' DI BILANCIO E CHE TUTTE LE COMPONENTI SIANO ADEGUATAMENTE GIUSTIFICATE"

(2025-09-08)

  LA CORTE DEI CONTI EUROPEA, a Lussemburgo, ha sottolineato nella relazione odierna che la flessibilità di bilancio ha consentito all’UE di rispondere a sfide e priorità emergenti, ma ha anche affermato che l’uso degli strumenti di flessibilità finanziaria non sempre è stato giustificato da un’analisi dei rischi e delle esigenze chiara. Per cui, la mancanza di criteri specifici per il ricorso alla flessibilità potrebbe portare ad una riduzione degli importi disponibili per le emergenze.

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Nella gestione delle finanze pubbliche, le riserve per eventi imprevisti accantonate nell’ambito dei bilanci nazionali oscillano in genere tra il 2 % e il 3 % della spesa. Da un confronto con i meccanismi del bilancio dell’UE, che ha caratteristiche distinte, emerge che gli importi utilizzati nel quadro della flessibilità erano largamente in linea con questi parametri. Gli importi iniziali disponibili per i margini e gli strumenti speciali hanno consentito un aumento della spesa di bilancio per il 2021?2027 fino al 2,4 % (26 miliardi di euro).

Tali flessibilità sono in seguito aumentate al 2,6 % della spesa totale (circa 28 miliardi di euro) e due nuovi strumenti (non analizzati dalla Corte nel quadro di questo audit) sono stati introdotti: uno per coprire gli aumenti imprevisti degli interessi passivi sui prestiti assunti per pagare i finanziamenti a titolo di NextGenerationEU, il pacchetto per la ripresa dalla pandemia, e l’altro per finanziare lo strumento per l’Ucraina, di recente introduzione.

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Con ulteriore chiarezza "il quadro che consente all’UE di mobilizzare le risorse per circostanze impreviste ed emergenze è troppo complesso, con diversi strumenti che talvolta si sovrappongono e mancano di un chiaro ordine di priorità.

La Corte raccomanda, pertanto, di semplificare il quadro di flessibilità di bilancio e di far sì che tutte le sue componenti siano adeguatamente giustificate, migliorando al contempo le modalità di valutazione di altre opzioni di finanziamento.

L’UE si avvale di bilanci a lungo termine, che attualmente coprono un periodo di sette anni, noti come quadri finanziari pluriennali (QFP). La flessibilità di bilancio si ottiene sia facendo sì che le risorse possano essere riassegnate tra diverse priorità ed esercizi finanziari, sia consentendo aumenti nelle dotazioni finanziarie iniziali.

“Abbiamo rilevato che l’UE è stata in grado di rispondere a diverse sfide grazie agli strumenti di flessibilità a sua disposizione. Tuttavia, tali strumenti a volte si sovrappongono e il loro ordine di utilizzo non è sempre chiaro”, ha dichiarato Jorg Kristijan Petrovi?, Membro della Corte responsabile dell’audit. “Lo strumento di flessibilità finanziaria dovrebbe essere il più semplice ed efficace possibile perché l’UE sia pronta ad affrontare le crisi”.

La Commissione europea aveva proposto di aumentare la flessibilità di bilancio per il 2021?2027 sulla base del ricorso intensivo che se ne era fatto nel periodo precedente per far fronte a sfide inedite, ad esempio in risposta all’instabilità nel vicinato dell’UE e ai movimenti migratori di massa.
Ma, secondo la Corte, la proposta della Commissione non si basava su un’individuazione e un’analisi sufficienti delle esigenze e dei rischi per il bilancio dell’UE. Ad esempio, in particolare nel contesto delle catastrofi naturali, si sarebbe potuto ricorrere ad un’analisi prospettica o delle tendenze.

La Corte raccomanda, quindi, di sostenere la concezione degli strumenti di flessibilità per il futuro QFP con informazioni riguardanti la probabilità e il potenziale impatto degli eventi da affrontare, nonché con una valutazione approfondita del quadro di flessibilità esistente.

Gli auditor della Corte hanno analizzato gli strumenti di flessibilità di bilancio esistenti, rilevandone l’esteso uso fatto nel periodo 2021?2024. Le risorse sono state mobilizzate non solo per rispondere a emergenze come le crisi umanitarie e le catastrofi naturali, ma anche per soddisfare esigenze in costante emergere (ad esempio, le perturbazioni del mercato dell’energia causate dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, o il brusco aumento dell’inflazione), o anche, in taluni casi, in assenza di un evento imprevisto scatenante.

La Corte ha rilevato, dunque, la mancanza di uno specifico meccanismo che attivi un bilancio di crisi, o ammortizzi costi di interessi più elevati del previsto, e l’impatto dell’inflazione sui costi programmati.

Nonostante gli eventi e i criteri in base ai quali usare la flessibilità non siano necessariamente specificati nella normativa, finanziare un’ampia gamma di esigenze può ridurre gli importi disponibili per quando si manifestano emergenze e crisi, sottolinea la Corte. Inoltre, alcuni strumenti di flessibilità sono stati sistematicamente esauriti nella prima parte del periodo di bilancio, il che ha ridotto rapidamente l’importo disponibile per gli esercizi rimanenti.

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La relazione speciale 18/2025 “Flessibilità del bilancio dell’UE – Una risorsa in caso di imprevisti, ma un quadro troppo complesso”, corredata dalle bozze di risposta della Commissione, è disponibile sul sito Internet della Corte dei conti europea, assieme a una pagina di sintesi dei fatti e delle constatazioni principali. (08/09/2025-ITL/ITNET)

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