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FORMAZIONE ITALIANA NEL MONDO - BRASILE - ALL'UNIVERSITA' FEDERALE DI SANTA MARIA NEL RIO GRANDE DO SUL CORSO SULLA LINGUA VENETA
(2025-07-28)
Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, esprime soddisfazione per “l’accordo sottoscritto tra l’ateneo federale riograndense e l’Academia de ?a Bona Creansa - Academia de ?a ?engua Veneta per l’avvio di un corso articolato in 15 lezioni per un totale di 45 ore”. “Faccio i miei complimenti al professor Alessandro Mocellin, direttore dell’Academia de ?a Bona Creansa, che sarà il co-docente di questo eccezionale percorso di studio e grazie al quale la lingua veneta è diventata materia di studio universitario”.
Il corso sarà svolto in presenza in lingua portoghese, con esercitazioni e lettorati in lingua Veneta. “L’Università Federale di Santa Maria è tra le maggiori del Brasile e la sua emittente radiofonica per anni ha curato e trasmesso trasmissioni in lingua veneta dedicate all’informazione riograndense ma anche alla storia della emigrazione veneta nel Rio Grande do Sul – continua il presidente Ciambetti –
La stessa città di santa Maria, con la sua fitta rete museale e il teatro Treze de Maio è considerata come uno dei maggiori poli culturali brasiliani, definita ‘Coração do Rio Grande’ per cui questo corso di studi sulla lingua veneta,prima conseguenza dell’accor-do frutto dell’impegno del professor Mocellin, assume una rilevanza straordinaria per la cultura veneta: non dimentichiamo che mentre lo stato italiano nega l’esistenza della lingua veneta, in Brasile dal 2014 il governo federale ha definito il ‘Talian, ovvero il veneto-brasileiro come ‘lingua riconosciuta’ e ‘patrimonio immateriale del Brasile’ mentre l’Unesco, assieme al Consiglio d'Europa, riconosce e inserisce il veneto nel Red Book of Endangered Languages, annoverandolo fra le lingue minoritarie meritevoli di tutela. La mia speranza è che il corso accademico sulla lingua Veneta all’Università federale di Santa Maria sia il primo di un percorso accademico teso non solo a salvaguardare questo patrimonio linguistico inestimabile, ma anche a diffondere la lingua veneta e con essa l’identità e forza della cultura veneta”, ha concluso Ciambetti. (28/07/2025-ITL/ITNET)
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