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SICUREZZA SOCIALE - CAMBIAMENTI TECNOLOGICI E INVECCHIAMENTO POPOLAZIONE -INDAGINE OCSE: TENERE IN MAGGIOR CONTO OPINIONI CITTADINI, COMPRENDERE RISCHI PERCEPITI E SOSTENERE PROGRAMMI PROTEZIONE SOCIALE

(2025-07-02)

  Di fronte all'invecchiamento della popolazione, all'evoluzione del lavoro e alle attuali incertezze econo-miche, la protezione sociale dei cittadini dovrà aggiornata.

Questa quarta edizione dell'indagine OCSE "Risks That Matter" (rischi che contano) condotta su 27.000 persone in 27 paesi OCSE* e incentrata sul cambiamento tecnologico e sull'invecchiamento della popolazione, presenta la percezione del rischio da parte degli intervistati e le loro preferenze in materia di protezione sociale. Il rapporto mira ad aiutare i decisori politici a tenere maggiormente conto delle opinioni dei cittadini nell'elaborazione delle politiche, a comprendere meglio i rischi percepiti e a personalizzare al meglio i programmi di protezione sociale su cui molte persone nei paesi OCSE fanno affidamento.

In media, il 65% delle persone nei paesi OCSE afferma di essere piuttosto o molto preoccupato per l'invecchiamento della popolazione. Per affrontare le sfide dell'invecchiamento e della carenza di manodopera, gli intervistati sostengono fermamente la necessità di dare più spazio alle donne e ai gruppi sottorappresentati nel mercato del lavoro, promuovere la tecnologia per favorire una maggiore efficienza lavorativa e incoraggiare i lavoratori part-time a passare a un impiego a tempo pieno. Sono meno favorevoli a incoraggiare le famiglie ad avere più figli e sono meno disposti rispetto a sei anni fa a pagare di più per una migliore protezione sociale.

Tra le principali conclusioni del rapporto emerge che in media, nei Paesi considerati:

Il 70% degli intervistati ritiene che le autorità pubbliche dovrebbero fare di più per garantire la sicurezza economica delle loro famiglie.
La percentuale di intervistati che afferma di essere disposto a spendere un ulteriore 2% del proprio reddito per migliorare l'accesso all'assistenza sanitaria è scesa dal 50% durante la pandemia al 38%.
Solo il 43% ritiene che il governo dovrebbe incoraggiare i cittadini ad avere più figli.

Per l'88% degli intervistati sono la situazione finanziaria dei giovani e per l'87% le condizioni abitative a dissuadere le famiglie dall'avere un (altro) figlio.

Per far fronte alla carenza di manodopera, circa il 70% degli intervistati desidera che il governo sostenga l'aumento del tasso di partecipazione delle donne e dei gruppi sottorappresentati alla forza lavoro, mentre il 56% ritiene che più lavoratori part-time dovrebbero passare al lavoro a tempo pieno.

In un contesto di vincoli di bilancio che impongono il rafforzamento dell'efficacia della protezione sociale, il 52% degli intervistati utilizza strumenti digitali nei rapporti con i servizi pubblici e il 52% afferma di trovarli facili da usare.

Molti intervistati sono scettici riguardo all'utilizzo dell'intelligenza artificiale da parte dei governi per elaborare le prestazioni sociali: il 30% afferma di non essere sicuro e il 25% è più certo che l'uso dell'intelligenza artificiale da parte dei governi non sia positivo per gli utenti.

Solo il 32% dei cittadini si fida del proprio governo quando si tratta di dati raccolti tramite intelligenza artificiale e altri strumenti digitali.

Di fronte a sfide considerevoli e a un margine di manovra fiscale limitato, il rapporto suggerisce soluzioni per preservare i sistemi di protezione sociale. È incoraggiante notare il forte sostegno alle opportunità di promuovere un accesso inclusivo al lavoro per tutti e di utilizzare la tecnologia per migliorare l'efficienza dei programmi sociali.(02/07/2025-ITL/ITNET)

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