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LAVORO - GIOVANI - IL FRIULI VENEZIA GIULIA PUNTA SU "PATTI TERRITORIALI" TRA IMPRESE E SINDACATI PER TRATTENERE ED ATTRARRE GIOVANI GIOVANI

(2025-04-11)

  Patti territoriali tra imprese e organizzazioni sindacali, favoriti e incentivati dalla Regione, in grado di mettere a disposizione risorse e servizi per contrastare la perdita di potere d'acquisto dei lavoratori.

Politiche di welfare, che puntino a un'innovazione sociale capace di trattenere talenti e attrarre Compet-enze garantendo l'accesso al lavoro in particolare per giovani e donne, oltre a percorsi di formazione, per tutte le fasce di età, che siano integrati e rispondenti alle esigenze delle imprese a fronte della non semplice ricerca di capitale umano.

Sono queste alcune delle linee strategiche della Regione per promuovere politiche efficaci per lo sviluppo del Friuli Venezia Giulia. Le principali azioni che l'Amministrazione sta mettendo in campo sono state illustrate dall'assessore regionale al Lavoro e formazione, oggi pomeriggio a Fiume Veneto, durante i lavori del quarto congresso regionale della Femca, la Federazione dell'energia, moda, chimica e affini della Cisl, dal titolo "Le parole del cambiamento: partecipazione, competenza, sicurezza e coraggio".

Sottolineando come la Regione crede molto nel valore dei corpi intermedi e nella rappresentanza per i lavoratori, l'assessore ha evidenziato come i principali dati sul lavoro in Friuli Venezia Giulia - tasso di occupazione al 70%, con un deciso incremento dell'occupazione femminile negli ultimi anni, e disoccupazione ridotta al 4,3% - mostrino una situazione positiva, che però deve fare i conti con alcune sfide cruciali per il futuro se si vuole garantire la sostenibilità del sistema produttivo.

Negli ultimi dieci anni in regione, è stato osservato, si sono registrate 56mila unità di forza lavoro in meno, 67mila over-65 in più e ogni anno 3.500 bambini nati in meno. È rispetto a questi fenomeni, ha ribadito l'esponente della Giunta, che stanno cambiando non solo il mondo del lavoro ma anche la società che è necessario mettere in atto politiche efficaci che li governino.

L'esponente della Giunta ha poi evidenziato l'impegno concreto dell'Amministrazione regionale anche sul tema dell'ingresso e della sicurezza contrattuale dei giovani nel mondo del lavoro. Ma la sfida più importante, è stato rimarcato, è legata a un dato che deve impegnare tutti: sempre negli ultimi 10 anni ottomila giovani diplomati e laureati hanno lasciato la regione. Scelte legate, in particolare, a salari bassi e contratti provvisori. Agire su questi fattori, ha evidenziato l'esponente dell'Esecutivo, è fondamentale per trattenere e attrarre nel territorio le giovani generazioni, in un contesto in cui il sistema produttivo fatica a trovare competenze.

L'assessore, infine, riprendendo il tema del congresso, ha ribadito che il cambiamento profondo in atto nel mondo del lavoro lo si affronta con il concorso di tutti: amministratori pubblici, sindacati, categorie produttive e singoli imprenditori. I piani industriali, e di conseguenza le innovazioni nel welfare soprattutto a fronte del calo demografico, devono basarsi sulla programmazione del capitale umano: le competenze sono difficili da trovare, per questo vanno attratte, formate e valorizzate. (11/04/2025-ITL/ITNET)

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