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IMMIGRAZIONE - CNEL - ACCORDO FRA CNEL E ISTAT SUL MERCATO DEL LAVORO E QUADRO MIGRATORIO - PRES.CNEL PROF.BRUNETTA "STRATEGICO"
(2023-09-18)
Altro tema "caldo" al centro del dibattito politico sia in sede nazionale che europea ed internazionale: l'immigrazione. La Premier Giorgia Meloni ed il V. Pres.e Min. Affari Esteri Antonio Tajani in procinto di riferire all'ONU la situazione in cui si trova l'Italia e presenteranno il Piano Marshal per l'Africa del Governo, per offrire delle opportunità di vita e lavoro in Africa e porre fine alle migliaia di sbarchi che arrivano dalle rotte del Mediterraneo e da quella balcanica.
Una missione che avviene all'indomani della visita effettuata dalla Premier Meloni e dalla Presidente della Commissione UE, Ursula Von der Leyen, che ha presentato a Lampedusa una survey all'Italia con una proposta in dieci punti per la decongestioni di una questione che da Mediterranea è divenuta sempre piu' italica, considerati i limiti posti da non pochi Paesi membri dell'Unione ad assumersi l'onere della ripartizione degli arrivi, nonostante la chiarezza dei Trattati europei laddove l'immigrazione, l'asilo ed i controlli alle frontiere esterne poggiano su ben altri principi di quelli espressi dai leader nazionalisti, e non solo.
L'ipotesi Von der Leyen punta su 10 proposte:
- identificazioni rapide e sostegno della Commissione UE, Agenzia per l'asilo e Frontex all'Italia;
- redistribuzioni veloci e trasferimento dei migranti da parte degli altri Paesi europei
- rimpatri con Frontex nei Paesi d'origine;
- lotta ai trafficanti. Sforzo congiunto contro i trafficanti di esseri umani, grazie anche a modifiche legislazioni nazionali;
- impegno blocco navale e sorveglianza aerea;
- contrasto antibarchini ;
- asilo , attraverso una risposta veloce alle richieste di asilo attraverso l'Agenzia per l'asilo europea e diniego altrettanto veloce con rimpatrio per chi non presenti motivazioni fondate;
- piu' corridoi umanitari e percorsi legali;
- coinvolgimento dell'ONU attraverso l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati per proteggere i migranti in fuga e per aumentare la quota di rimpatri volontari assistiti.
- rinnovato impegno dell'Unione Europea con la Tunisia per l'attuazione del Memorandum.
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I numeri del Viminale:
Alla data del 18 settembre 2023 sono sbarcati in Italia 129.869 migranti ; alla stessa data del 2022 ne erano sbarcati 68.195; e nel 2021 ne erano arrivati 43,265.
Di questi minori stranieri non accompagnati sbarcati : ne sono arrivati nel 2023 11.649;; entro il dicembre 2022 14.044; entro il 31 dicembre 2021: 10.053.
Fondazione Moressa:
I dati relativi ai Permessi di soggiorno rilasciati nel 2022 evidenziano l’aumento degli ingressi per lavoro in Italia (grazie al Decreto Flussi 2021, Governo Draghi), destinati a crescere ulteriormente nei prossimi anni (Decreto Flussi 2022 e 2023-2025, Governo Meloni). In Europa sono Polonia, Spagna e Germania a trainare la richiesta di manodopera extra-Ue. Nel 2022 sono stati rilasciati dai Paesi UE circa 3,4 milioni di permessi di soggiorno. Mentre negli ultimi 10 anni sono stati 1,6 milioni . Punta raggiunta nel 2013.
In Italia sono stati nel 2022 338.mila con un incremento del 23% rispetto al 2021.
CRISI CLIMATICA, GUERRE, REGIMI TOTALITARI, POVERTA' ENDEMICA, MANCANZA DI OPPORTUNITA', LE RIMESSE:
7,7 miliardi di rimesse inviate dagli immigrati residenti in Italia a sostegno delle famiglie nei Paesi d’origine. Rimesse che sono in costante aumento dal 2017. Il volume complessivo si avvicina al picco massimo registrato nel 2011 (8 miliardi). Nel 2021 registrano un +12,2% rispetto all’anno precedente e un +46,3% rispetto al 2016. Anche l’incidenza sul PIL torna a crescere (0,44%).
Il primo Paese di destinazione è il Bangladesh con 873 milioni di euro (11,3% del totale). Seguono Pakistan e Filippine. Calano invece i flussi verso l’Est Europa, in particolare Romania (-8,5%), Ucraina (-8,0%) e Moldavia (-7,3%). In questo caso è probabile che la riapertura delle frontiere abbia fatto ripartire i viaggi su strada degli immigrati, che spesso portano con sé regali o denaro per la famiglia. Durante il lockdown, invece, l’invio di denaro era rimasto l’unico strumento di sostegno.
Confronto 2011-2021. Confrontando la distribuzione delle rimesse nel 2021 con quella di dieci anni fa, emerge un profondo cambiamento. Nel 2011 vi era una minore frammentazione, con il 70% delle rimesse concentrato verso soli 7 Paesi (e un terzo solo verso un Paese). Nel 2021, invece, i primi 7 Paesi raggiungono poco più del 50% delle rimesse, e nessun Paese supera il 12%.
Media pro-capite 125 euro al mese. Osservando il rapporto tra rimesse e popolazione residente per ogni Paese d’origine, mediamente, ciascuno dei 5,2 milioni di residenti stranieri ha inviato 125 euro al mese in patria. Osservando le prime 20 comunità straniere presenti in Italia, i valori massimi si registrano tra i cittadini del Bangladesh (460 euro medi pro-capite). Il Senegal è il secondo Paese più attivo, con 370 euro al mese pro-capite. Generalmente, le comunità asiatiche sono mediamente molto attive: oltre al Bangladesh, anche India, Filippine e Pakistan inviano mediamente più di 200 euro al mese.
Quasi un quarto da Roma e Milano. Oltre un quinto delle rimesse parte dalla Lombardia (1,75 miliardi). La seconda Regione è il Lazio, con 1,13 miliardi. Seguono Emilia-Romagna, Veneto e Toscana, tutte con più di 600 milioni di euro inviati nel 2021. A livello di singole Province, Roma supera di poco Milano. Quasi un quarto di tutte le rimesse italiane parte da queste due città. Seguono Napoli e Torino, rispettivamente con 364 e 268 milioni di euro.
Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, “le rimesse rappresentano la prima forma di sostegno degli immigrati allo sviluppo dei paesi d’origine. Anche nell’anno della pandemia, nonostante il calo dell’occupazione, gli immigrati hanno continuato a sostenere le famiglie in patria. I flussi sono addirittura aumentati, parallelamente alla riduzione delle possibilità di movimento”.
IL I° AGOSTO è STATO SOTTOSCRITTO UN ACCORDO CNEL/ISTAT SUL MERCATO DEL LAVORO E QUADRO MIGRATORIO . UN ACCORDO DEFINITO DAL PRES. DEL CNEL BRUNETTA "STRATEGICO" .
Sul piano dell'interazione con Istituti di ricerca segnaliamo, per l'attualità' e l'importanza dell'argomento relativo alle migrazioni, l'Accordo interistituzionale CNEL-ISTAT con "l’obiettivo di avviare un’efficace collaborazione che promuova e ottimizzi in maniera sistematica, sinergica e convergente le rispettive azioni e competenze con specifico riguardo alle tematiche relative alle dinamiche del mercato del lavoro e alla complessità del quadro migratorio nazionale.
In particolare, le attività avranno a oggetto gli ambiti inerenti la Relazione al Parlamento e al Governo redatta dal CNEL sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini; gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs) e la misurazione del Benessere Equo e Sostenibile (BES); l’Osservatorio per i servizi sociali a livello territoriale; la finanza pubblica e le politiche sociali ed economiche, ma non solo .
L’ISTAT definirà, d’intesa con il CNEL, un’agenda di temi economici e sociali da attuare attraverso appositi gruppi di lavoro composti da rappresentanti del CNEL e dell’ISTAT. Verrà quindi istituita una cabina di regìa con il compito di far pervenire periodicamente al Presidente del CNEL e al Presidente dell’ISTAT i risultati dell’attività svolta.
Sul Protocollo il Pres. Brunetta lo scorso I° Agosto così si è espresso: "Si avvia oggi per il CNEL un percorso di collaborazione strategica con un ente pubblico, l’ISTAT, che rappresenta un pilastro per la ricerca, la raccolta e la valutazione dei dati. Il CNEL ha altresì maturato una notevole esperienza in materia di analisi della struttura e delle dinamiche del mercato del lavoro nonché in materia di analisi dei flussi migratori e delle conseguenti dinamiche connesse all’integrazione delle persone straniere. Penso, a tale proposito, alla grande opportunità che potrebbe offrire una piena valorizzazione dei flussi migratori da domanda, che rispondono a specifiche e sempre più impellenti esigenze del mondo del lavoro e del tessuto sociale e costituiscono, dunque, un vantaggio sia per la comunità di partenza del migrante sia per la comunità ospitante. Le persone che arrivano attraverso un'immigrazione da domanda hanno, infatti, un'alta propensione alla stabilità, entrano molto presto nelle garanzie di welfare dei Paesi di destinazione e, attraverso il lavoro, si inseriscono subito nel ciclo sociale delle economie di destinazione.
Su questo come su tanti altri fenomeni che interessano oggi la realtà produttiva e sociale del nostro Paese, sono convinto che attività di ricerca integrate e sinergiche contribuiranno a realizzare a pieno i rispettivi potenziali del CNEL e dell’ISTAT” ha commentato il Presidente del CNEL, Prof. Renato Brunetta.
Il CNEL ha accumulato negli anni una considerevole esperienza in materia. Nel Giugno del 1990 indetta dal Governo ed organizzata dal CNEL si è tenuta a Roma la Ia CONFERENZA NAZIONALE DELL'IMMIGRAZIONE. Ai lavori preparatori intervenne anche l'attuale Presidente del CNEL, Prof. Renato Brunetta. Anche allora si paventava l'invasione dell'immigrazione dall'Africa. Anche allora ci fu chi avanzo' l'ipotesi di un blocco navale .
Presso il CNEL e', inoltre, presente l'ORGANISMO NAZIONALE DI COORDINAMENTO DELLE POLITICHE DI INTEGRAZIONE DEGLI STRANIERI (O.N.C.). (18/09/2023-ITL/ITNET)
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