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IMMIGRAZIONE - RAPPORTO MIGRANTES: CRESCE MOBILITA' INTERNAZIONALE (291 MILIONI).100 MILIONI PROFUGHI. IN ITALIA 5.193.669 IMMIGRATI RESIDENTI. AUMENTATI PERMESSI SOGGIORNO E CITTADINANZA

(2022-10-07)

La mobilità internazionale cresce, insieme alle situazioni di vulnerabilità. Il numero di migranti internazionali è stimato in 281 milioni nel 2021 (3,6% della popolazione mondiale), a fronte dei 272 milioni del 2019. Di questi, quasi due terzi sono migranti per lavoro.

La principale causa dell’aumento del numero complessivo di persone che si trovano a vivere in un Paese diverso dal proprio sta nell’acuirsi e nel protrarsi del numero di contesti di crisi registrati a livello mondiale, che hanno fatto superare ad inizio 2022 per la prima volta nella storia la soglia di 100 milioni di migranti forzati (con un notevole incremento rispetto agli 89,3 milioni di fine 2021).

Significativa anche l’esistenza di circa 345 milioni di persone a grave rischio alimentare, quasi 200 milioni in più rispetto a prima della pandemia.
Nell’area del Mediterraneo allargato si registra un incremento della situazione di vulnerabilità della popolazione straniera
residente, con pesanti conseguenze sui processi di integrazione dei migranti nei Paesi di destinazione.

Anche la popolazione straniera in Italia cresce, avendo colto le opportunità che si sono presentate nel periodo pandemico, ma si sono rivelate le fasce di popolazione più' fragili  nel periodo culminante dell’emergenza sanitaria.
I dati al 1° gennaio 2022 parlano di 5.193.669 cittadini stranieri regolarmente residenti, cifra che segna una ripresa dallo scorso anno.

Nel quadro delle prime 5 regioni di residenza, si conferma il primato della Lombardia, seguita da Lazio, Emilia-Romagna e Veneto, mentre la Toscana sopravanza il Piemonte al 5° posto.
Il quadro delle nazionalità rimane sostanzialmente inalterato: fra i residenti prevalgono i rumeni (circa 1.080.000 cittadini, il 20,8% del totale), seguiti, nell’ordine, da albanesi (8,4%), marocchini (8,3%), cinesi (6,4%) e ucraini (4,6%).

Sono aumentati anche i cittadini stranieri titolari di permesso di soggiorno (al 1°gennaio 2022 sono 3.921.125, mentre nel 2021 erano attestati sui 3,3 milioni), così come i nuovi permessi di soggiorno rilasciati nell’anno: nel corso del 2021 sono stati 275 mila, +159% rispetto al 2020 (105.700); in particolare si è registrata un’impennata dei motivi di lavoro, certamente come esito della procedura di sanatoria varata dal governo nel 2020.

Anche i provvedimenti di cittadinanza hanno segnato una certa crescita: sono stati 118 mila nel 2020, ovvero un +4% dall’anno precedente.

Secondo le stime dell’Istat, riferisce il XIII Rapporto Migrantes, nel 2021 in Italia le famiglie con almeno un componente straniero sarebbero il 9,5% del totale (ovvero 2.400.000); di queste 1 su 4 è mista (con componenti sia italiani che stranieri) e 3 su 4 hanno componenti tutti stranieri.

Rispetto alle diverse tipologie delle famiglie, quelle unipersonali (composte da single/vedovi/separati/ divorziati) è per i cittadini stranieri leggermente più elevata che per gli italiani (34,7% contro 33,4%) ed è più cospicua anche la tipologia di coppia con figli conviventi senza altre persone (36,6% per i cittadini stranieri e 31,0% fra gli italiani). Rispetto ai ragazzi italiani è più alta di oltre 4 punti percentuali la quota di minori stranieri che vivono solo con la madre, mentre è più bassa la quota di quelli che vive con entrambi i genitori o solo con il padre.

In generale la popolazione straniera ha una struttura più giovane di quella italiana: ragazze e ragazzi con meno di 18 anni rappresentano circa il 20% della popolazione e per ogni anziano (65 anni o più) ci sono più di 3 giovanissimi di età compresa fra gli 0 e i 14 anni. I ragazzi nati in Italia da genitori stranieri (“seconde generazioni” in senso stretto) sono oltre 1 milione e di questi il 22,7% ha acquisito la cittadinanza italiana; se ad essi aggiungiamo i nati all’estero, la compagine dei minori stranieri (fra nati in Italia, nati all’estero e naturalizzati) supera quota 1.300.000 e arriva a rappresentare il 13,0% del totale della popolazione residente in Italia con meno di 18 anni.

Si è assistito nell’ultimo anno anche al preoccupante aumento del numero dei minori stranieri non accompagnati, arrivati nell’aprile del 2022 a 14.025, certamente anche per effetto della guerra in Ucraina, da cui proviene il 28% circa del totale. Il 46,4% dei giovani stranieri si dichiara molto o abbastanza preoccupato per il futuro: i timori riguardano principalmente la guerra, la povertà o il peggioramento delle condizioni economiche. Emerge altresì che i giovani stranieri (e le ragazze più dei ragazzi) sognano un futuro in altri Paesi molto più dei coetanei italiani (59% contro il 42%). Il quadro socio-anagrafico si presenta dunque per diversi aspetti preoccupante e pone l’urgenza di politiche che potenzino efficacemente le opportunità da offrire ai ragazzi stranieri, anche per non disperdere il potenziale prezioso che rappresentano per un’Italia sempre più vecchia.


Appartenenza religiosa: a fronte di un quadro immutato, è la componente ucraina a cambiare lo scenario
Conteggiando l’appartenenza religiosa anche dei minorenni di qualsiasi età, le stime indicano i cittadini
stranieri musulmani residenti in Italia al 1° gennaio 2022 in 1,5 milioni, il 29,5% del totale dei cittadini
stranieri, in aumento rispetto allo scorso anno (quando erano meno di 1,4 milioni, pari al 27,1%). Si tratta
soprattutto di cittadini marocchini, albanesi, bangladeshi, pakistani, senegalesi, egiziani e tunisini.

I cittadini stranieri cristiani residenti in Italia scendono, invece, al di sotto dei 2,8 milioni (a fronte dei quasi 2,9 milioni
dello scorso anno), ma si confermano la maggioranza assoluta della presenza straniera residente in Italia per
appartenenza religiosa, seppure in calo dal 56,2% al 53,0% del totale.

Nell’ultimo anno all’interno del collettivo cristiano ha perso numerosità soprattutto la componente ortodossa, con meno di 1,5 milioni di migranti residenti in Italia al 1° gennaio 2022, pari al 28,9% del totale degli stranieri. Si tratta di cittadini in larga maggioranza originari della Romania.

I cittadini stranieri di religione cattolica rappresentano la seconda confessione quantitativamente più rilevante tra gli stranieri cristiani residenti in Italia e al 1° gennaio 2022 si stimano in 892 mila (17,2% dei cittadini stranieri sul territorio nazionale), contro i 866 mila di un anno fa. Si tratta per lo più di cittadini provenienti da Filippine, Albania, Polonia, Perù ed Ecuador.

Un interesse particolare – in questo momento storico segnato dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia –
è, infine, naturalmente da porre sul collettivo ucraino, per un insieme di motivi di contingenza migratoria.
(07/10/2022-ITL/ITNET)

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