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ITALIANI, ITALIANI ALL'ESTERO - ISPI H24: COLLOQUIO DRAGHI- BIDEN ALLA CASA BIANCA: UCRAINA, QUESTIONE ENERGETICA, RILANCIO NEGOZIATO. "DISTINGUISHED LEADERSHIP AWARD" DELL'ATLANTIC COUNCIL A DRAGHI

(2022-05-10)

Mario Draghi vola a Washington per incontrare Joe Biden: la guerra in Ucraina, l’energia, le sanzioni e il rilancio dell’offensiva diplomatica al centro del bilaterale con il presidente Usa.

C’è la guerra in Ucraina al centro del vertice tra il premier italiano Mario Draghi e il presidente USA Joe Biden in programma stasera alla Casa Bianca. Nel bilaterale – la prima visita ufficiale di Draghi negli Sati Uniti – si parlerà del coordinamento tra paesi Nato e della necessità di continuare a fornire armi a Kiev per resistere all’invasione russa, ma anche della dipendenza energetica da Mosca e dell’esigenza, condivisa da diverse capitali europee, di rilanciare un negoziato rimasti finora lettera morta.

Il premier italiano, dunque, affronterà con il presidente americano i nodi economici e di politica estera della risposta occidentale nei confronti della Russia. L’incontro si tiene a pochi giorni dalla decisione di Washington di stanziare altri 20 miliardi di aiuti militari all’Ucraina e dopo la ratifica, da parte del presidente Usa, del Lend Lease Act, la stessa norma che consentì agli Stati Uniti di inviare con rapidità armi agli inglesi contro i nazisti nella Seconda guerra mondiale.

Ma la visita di Draghi negli Stati Uniti è un evento notevole. Il presidente del Consiglio ha rinsaldato l’atlantismo e l’europeismo dell’Italia, allontanandola dalla prossimità con Mosca che ne aveva contraddistinto gli orientamenti degli ultimi anni. Come quando nel G7 di domenica ha sollecitato gli alleati: “Dobbiamo continuare a sostenere l'Ucraina – ha detto Draghi – e andare avanti con il sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia. Allo stesso tempo, dobbiamo fare ogni sforzo per aiutare a raggiungere quanto prima un cessate il fuoco e per dare nuovo slancio ai negoziati di pace”.

Questione di energia?

Sullo sfondo della visita di Draghi a Washington c’è la questione energetica. L’Italia è tra i paesi europei più esposti nei confronti di Mosca per la fornitura di fonti fossili e il governo si è dato molto da fare per ridurre la dipendenza. Nelle ultime settimane i ministri del governo Draghi hanno fatto la spola con Africa e Medio Oriente per stringere contratti d’acquisto che permettessero di diversificare le forniture ed è probabile che oggi con Biden, Draghi affronti la questione delle forniture di gas liquido naturale prodotto dalle aziende americane al nostro paese.
Ma un altro tema in agenda riguarda una richiesta di cui il governo italiano si è fatto portabandiera in Europa e che dipende in buona parte dalla disponibilità di accesso a fonti alternative a quelle attuali: la proposta di un tetto al prezzo del gas russo, per far valere la propria forza contrattuale ed evitare che gli alti costi finiscano per avvantaggiare Mosca più di quanto le sanzioni la danneggino. L’Italia punta sul sostegno al di là dell’Atlantico, per farla accettare al di qua dell’oceano.

E che quello energetico sia uno dei temi centrali dell’incontro non è un mistero per nessuno: non è un caso che ad accompagnare il premier sia Claudio Descalzi, Amministratore delegato di Eni Descalzi.

Ridare slancio al negoziato?

Se l'Italia ha già detto che non intende tirarsi indietro di fronte a inasprimenti delle sanzioni, nemmeno se si dovesse arrivare allo stop al gas, il governo di Roma resta fermo sulla necessità di raddoppiare gli sforzi per favorire un negoziato “credibile”. Finora Washington e Londra hanno spinto più sul riarmo e il sostegno alla resistenza ucraina, ma Draghi sarebbe convinto della necessità di investire di più sullo sforzo diplomatico, anche in modo autonomo da Washington.

L’obiettivo, secondo fonti di Palazzo Chigi riportate dalla stampa italiana, è di costringere il presidente russo a vedere nel dialogo l’unica exit strategy che gli permetta di uscire da una guerra che non gli sarà consentito vincere. Il tutto “senza umiliare l’avversario”, come ha ammonito nei giorni scorsi il presidente francese Emmanuel Macron. Era stato lo stesso Draghi che, in un’intervista al Corriere della Sera lo scorso 22 aprile, aveva ammesso che fino ad allora i negoziati con Mosca erano stati “una perdita di tempo”, ribadendo al contempo: “Io ho sempre difeso Macron e continuo a sostenere che come presidente di turno della Ue faccia bene a tentare ogni possibile strada di dialogo”.

In missione per l'Europa?

La visita di Draghi negli Stati Uniti è seguita con insolita attenzione in Italia e in Europa. L’attuale governo segna infatti una discontinuità con il passato recente del nostro paese, i cui ultimi esecutivi si erano contraddistinti per una certa ambivalenza quando non vicinanza al governo di Mosca. L’arrivo di Draghi a Palazzo Chigi ha modificato le cose e – come riportato dal Financial Times – sarebbe proprio lui, l’ex governatore della Banca Centrale Europea, ad aver teorizzato il congelamento degli asset della Banca Centrale russa all’estero. Una delle sanzioni più efficaci tra quelle finora messe in campo dall’Europa.

Oggi l’Italia è considerato uno dei grandi paesi europei più determinati nel colpire Mosca e domani sera, l’Atlantic Council conferirà al premier Italiano il Distinguished Leadership Award 2022, consegnato dalle mani della segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen. Segno che a Washington il capo del governo italiano è stimato e considerato un punto di riferimento per l’intera Unione Europea.

Ma “quanto durerà?” si chiede oggi Bloomberg: “La lunga relazione dell'Italia con la Russia solleva interrogativi su quanto possa essere duraturo il cambiamento. Le elezioni generali sono previste per la primavera del 2023 e Draghi non sarà tra i candidati". (10/05/2022-ITL/ITNET)

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