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SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - REGOLAMEN. SICUREZZA 883/2004 -LAURIOLA (CONFSAL UNSA-ESTERI): "IN TEMPI DI EMERGENZA CON SUA APPLICAZIONE -400/600 EURO IN BUSTA PAGA LAVORATORI MAECI. PARADOSSO TUTTO ITALIANO"

(2020-04-09)

“Mentre nel Mondo vi è una corsa per garantire adeguati strumenti di assistenza, welfare e sostegno a reddito per i cittadini colpiti dall’emergenza Covid-19, l’Italia, in assenza assoluta di accordi, pensa ancora ad applicare il Regolamento CE 883/2004 in maniera assolutamente inopportuna ed illegittima, attuando in questo modo un paradosso storico-politico oltre che socio-economico”, afferma il Segretario Nazionale Confsal Unsa Esteri, Iris Lauriola.

“Al di là dell’interpretazione che il nostro Paese fa dell’articolo 11 del Regolamento 883, l’entrata in vigor di questo il prossimo 1 maggio, si configura come un palese no-sense, tale da creare un precedente preoccupante e drammatico nella storia Europea, soprattutto in uno scenario di emergenza epocale come quello attuale, ma anche in ragione del fatto che le attività di confronto bilaterale, propedeutiche all'attuazione del regolamento, per nulla definite, sono ancor oggi in corso, distogliendo l’attenzione delle istituzioni dalla gestione dell’emergenza e spingendo ad una risoluzione grossolana e approssimativa delproblema” prosegue Lauriola, che non manca di denunciare all‘opinione pubblica quanto il transito obbligatorio verso il sistema di sicurezza del paese ospitante porterà.
Tra le altre cose, porterà ad un riduzione tra i 400 e i 600 euro nella busta paga dei lavoratori Maeci nonché a riduzioni pensionistiche, e tutto questo appare paradossale perché in una stagione di emergenza come quella attuale i singoli Paesi e  l’Europa hanno il preciso dovere di tutelare i cittadini, salvaguardandone e implementandone gli strumenti di sostegno al reddito e welfare“.

Infine, il Segretario Nazionale del Sindacato maggiormente rappresentativo della Farnesina richiede con forza “che al momento la priorità sia operare una scelta di etica istituzionale oltre che di opportunità politica e Amministrativa che porti il Governo, nella cornice europea, a prevedere la sospensione dell’entrata in vigore dell’articolo 11 del Reg. 883/2004. In questo momento e‘ quanto mai necessaria la sospensione di ogni attività volta a promuovere il transito obbligatorio verso il sistema di sicurezza sociale straniero, per tutta la durata dell’emergenza da COVID-19, al fine di non intaccare la gestione amministrativa dell’emergenza e nel contempo concedere un adeguato timing per il confronto europeo e bilaterale chi miri esclusivamente alla tutela dei lavoratori”.

Lauriola non manca di manifestare il disappunto della Federazione Confsal Unsa, sottolineando che “i lavoratori del Maeci all’estero stanno operando in prima linea per supportare i nostri connazionali ed il sistema Italia. Loro stessi sono travolti da un’emergenza epocale. Ciononostante mettono a repentaglio quotidianamente le loro vite e la loro salute in difesa degli interessi nazionali. La mannaia che incombe sulle loro retribuzioni e sulle future pensioni rappresenta, soprattutto in questo momento, un schiaffo - non solo morale - del Governo alla loro dignità e alla loro abnegazione“.(09/04/2020-ITL/ITNET)

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