CULTURA ITALIANA NEL MONDO- LA "VIA CRUCIS" DEL MAESTRO MEO CARBONE ED I VALORI UNIVERSALI IN UNA RIFLESSIONE DI MONS.FRANCESCO MONTERISI ARCIPRETE DELLA BASILICA DI SAN PAOLO FUORI LE MURA A ROMA
Meo Carbone nasce a Minervino Murge, in provincia di Bari nel 1945 ma presto agli inizi degli anni Sessanta si trasferisce a Roma e qui, nel 1971, espone per la prima volta. Poi nel 1977 parte per Los Angeles, dove rimarrà per circa un decennio, fortemente colpito sia dalla storia degli indiani d'America, sia dall'epopea dell'emigrazione italiana negli Stati Uniti. Entrambi costituiranno un patrimonio che inciderà fortemente sulla sua vena artistica futura.
Nel 1980 rientra in Italia e tre anni dopo è selezionato per la III Biennale di Grafica di Baden Baden, in Germania. Realizza in questo periodo opere di notevoli dimensioni, dove sperimenta il mezzo tecnico dell’aerografo, per immagini sovrapposte, di matrice pop e fortemente iconiche. Alla fine degli anni Ottanta si avvicina, nel suo secondo periodo americano, alla cultura totemica degli indiani d’America, lavorando a sculture-totem che integra, alla metà degli anni Novanta, con elementi di scarto tecnologici.
Poi l'attenzione per il mondo dell'emigrazione italiana nel mondo ed il suo doloroso cammino (vedi: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?ln=it&id=423). Dolore che trascende la condizione umana per avvicinarsi al percorso di Cristo sulla terra per terminare nell'ultima opera di Meo Carbone: la Via Crucis. L'opera, dipinti su marmo delle stazioni è stata esposta all'interno di una Cappella laterale della papale Basilica di San Paolo Fuori le Mura per concessione dell'Arciprete, Mons.Francesco Alderisi.
Il presule, 75 anni, originario di Barletta, è stato nominato da Benedetto XVI lo scorso mese di luglio, dopo essere stato per undici anni segretario della Congregazione per i vescovi e, in precedenza, nunzio in Corea, delegato per le rappresentanze pontificie presso la Segreteria di Stato e rappresentante pontificio in Bosnia-Erzegovina.
Una scelta, quella di avvicinare l'arte del Maestro Carbone alla religiosità del luogo, sulla quale abbiamo ascoltato la riflessione di Mons. Monterisi. Una riflessione che non poteva non toccare altri temi di particolare rilievo per la società di oggi, tanto dedita al bene altrui, come nel caso dei militari in missione di pace a Nassirya i cui funerali solenni si sono tenuti proprio nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, quanto assai lontana alla solidarieta' umana ed al dialogo spirituale, come le cronache quotidiane dolorosamente testimoniano. Una riflessione che invitiamo ad ascoltare dalla voce dello stesso Mons. Alderisi.(20/10/2010-ITL/ITNET)
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