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ITALIANI ALL'ESTERO - SISMA TURCHIA/SIRIA UNITA' DI CRISI MINISTERO AFFARI ESTERI : CONTATTATI CITTADINI ITALIANI. NON RISULTANO CONNAZIONALI FERITI O MORTI

(2023-02-06)

A seguito del violento terremoto che questa notte alle 4:17 ha colpito le regioni della Turchia meridionale e della Siria settentrionale, l’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri ha preso contatto con i connazionali presenti nel paese e sta agendo in stretto raccordo con le rappresentanze diplomatico-consolari italiane dell’area per verificare le condizioni delle comunità italiane nelle zone colpite. Al momento non risultano feriti o morti tra i connazionali.

A tutti gli italiani presenti nelle zone colpite a qualsiasi titolo, anche temporaneamente, si richiede di registrarsi sul sito “Dove siamo nel mondo” e scaricare la APP “Unità di Crisi” per cellulari, attivando la geolocalizzazione.


MENTRE E' STATO IMMEDIATAMENTE ATTIVATO IL SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE.

Dall'Italia, un primo team avanzato, composto da personale del Dipartimento della Protezione Civile e del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, è arrivato in Turchia, raggiungendo così le autorità internazionali già presenti nei luoghi dell’emergenza.

Mentre, nell’ambito del Meccanismo europeo di protezione civile, l'Italia  ha offerto un modulo USAR Medium (Urban Search And Rescue – ricerca e soccorso in ambito urbano), messo a disposizione dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e composto da 57 operatori, di cui 11 medici appartenenti ai Servizi sanitari regionali di Lazio e Toscana, e 12 tonnellate di attrezzature, che è partita in serata  per la Turchia con un team di 6 persone del Dipartimento della Protezione Civile. Gli aiuti italiani arrivano sul posto per supportare le autorità locali nelle attività di ricerca e soccorso

Sulla base delle elaborazioni fatte dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’Ingv date l’elevata magnitudo e la localizzazione dell’ipocentro, il Dipartimento della Protezione Civile ha diramato un’allerta per possibili onde di maremoto che avrebbero potuto colpire nelle prime ore della mattina le coste italiane. L’intero Servizio Nazionale della Protezione Civile si è immediatamente attivato anche sul territorio e ha seguito l’evoluzione della situazione.

I ricercatori del CAT-INGV hanno monitorato ed esaminato i dati dei mareografi posizionati nell’area prossima al sisma e nelle altre isole greche: a circa un’ora dall’evento, al mareografo di Iskenderun nella provincia turca di Hatay e al mareografo di Erdemli nella provincia di Mersin, sono state rilevate misure di maremoto con ampiezze dell’ordine di 12-14 cm e periodo di circa 7-9 minuti.
Non osservando, nelle ore successive, variazioni significative nei dati provenienti anche dai mareografi della Rete Mareografica Italiana dell’ISPRA, installati sulle coste italiane della Puglia, della Calabria e della Sicilia, alle 7.02 in Italia è stata comunicata al sistema la fine dell’evento.

Il terremoto di magnitudo 7.9 è stato seguito in tutta la giornata da numerose repliche; una nuova scossa molto forte, di magnitudo 7.5, è stata registrata alle ore 11:24 italiane con epicentro a nord rispetto all’evento della notte. Al momento, a causa dei crolli di abitazioni ed edifici, sono migliaia i morti e i feriti, e altrettanti i dispersi. (06/02/2023-ITL/ITNET)

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