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DIRITTI DEI CITTADINI - ENERGIA/RINCARI - PROGETTO INFORMAZIONE E ASSISTENZA RETE 20 ASSOCIAZIONI CONSUMATORI ED ARERA (LUCE, GAS, ACQUA)

(2022-01-09)

Il Progetto “Energia, Diritti a Viva Voce”, la rete di sportelli gestiti dalle associazioni nazionali di consumatori con il contributo economico di ARERA (l’Autorità di Regolamentazione per Energia Reti e Ambiente), continua una intensa attività di assistenza e informazione agli utenti.

Questa azione si è rivelata tanto più importante e utile in questi mesi di pandemia e ultimamente per i notevoli rincari dei costi energetici per cause internazionali.

Gli aumenti della bollette hanno visto una decisa reazione delle associazioni, che hanno chiesto al Governo provvedimenti adeguati in favore soprattutto delle famiglie a basso reddito.

Le 20 associazioni di consumatori riconosciute a livello nazionale, facenti parte del Cncu, a settembre scorso hanno presentato al Governo, al Mite, al Mise e ad ARERA  un documento per affrontare la gravissima situazione energetica che si è delineata: dai rincari dei prezzi dei prodotti energetici al cambiamento climatico, dalle proposte per accelerare la transizione green alla povertà energetica, fino alla morosità incolpevole.

Il documento delinea lo scenario energetico nazionale e internazionale, concentrandosi sulla crisi dei prezzi energetici, trascinata dalla primavera ed esplosa la scorsa estate, che “reca con sé i segni di una strategia che persevera nell’errore di attardarsi, se non continuare, secondo un modello di sviluppo energivoro, lontano dagli obiettivi dell’agenda 2030 di una crescita economica e consumi sostenibili”.

Per il caro bollette si chiede lo spostamento delle accise, delle addizionali regionali e degli oneri di sistema (salvo quelli attinenti a bonus sociale, compensazioni per le imprese elettriche minori e sostegno alla ricerca) alla fiscalità generale. Per l’Iva del gas si chiede l’applicazione dell’aliquota al 10% sull’intero consumo e non solo sui primi 480 Smc.

Quanto alla povertà e alla vulnerabilità energetica, in Italia ha colpito l’11% delle famiglie, ma il 30% di queste non è in possesso dei requisiti per ottenere il bonus sociale di luce e gas. Serve, quindi, un innalzamento delle soglie di reddito, attualmente troppo basse (Isee inferiore a 8.265 euro annui).

Urge, poi, una definizione della morosità incolpevole, visto che ad oggi non vi è alcun distinguo rispetto a quella intenzionale, con il risultato che persone licenziate o che hanno subito il decesso di un componente della famiglia con conseguente riduzione del reddito complessivo, non riescono a evitare il distacco della fornitura.

Ma, vediamo i dati aggiornati al  secondo quadrimestre 2021.

I RISULTATI DEL PROGETTO QUALIFICAZIONE SPORTELLI (PQS): SECONDO QUADRIMESTRE 2021
Nei primi 8 mesi di quest’anno l’attività di assistenza e informazione degli Sportelli ha raggiunto questi numeri:

Contatti a voce: 6.711, via telefono: 4.385, via mail: 2.880, via fax: 84

Analizzando i casi per settore, abbiamo il 53,4% nell’elettrico, il 31,3% nel gas e il 15,3 nell’idrico. Andando ancora più in profondità, nel settore energia complessivamente i casi registrati sono 11.905, di cui il 57,4% dei problemi riguarda il libero mercato, il 14,8% il mercato tutelato che ovviamente gode della maggior tutela dell’Autorità, mentre per il restante 27,8% non si hanno dati disponibili sulla natura del contratto.

I casi più frequenti di ricorso all’aiuto degli Sportelli riguarda la fatturazione (39,6%), il mercato (23,2%), i contratti (14,7%), le misure cioè i contatori (6,0%), i casi di morosità/sospensione (5,6%), il bonus sociale (3,5%), la qualità commerciale (3,3%). Analizzando per fornitori, ovviamente ai primi posti troviamo i maggiori gestori dei servizi energetici: Enel energia con 1.991 segnalazioni, Eni gas luce con 1.255, il Servizio elettrico nazionale con 1.078, Hera con 823 casi, Iren con 520 casi.

Nel settore idrico, le segnalazioni sono complessivamente 2.155 e le più frequenti riguardano la fatturazione con il 58.5%, le perdite occulte raggiungono il 10.8%, problemi contrattuali per l’8.2%,  le misurazioni con il 7.1%, la morosità per il 4.0%. Analizzando lo stato delle pratiche, si registra una larga risoluzione delle problematiche, col 73.4% di pratiche chiuse con i contatti, il 13.9% chiuse come fasi e solo il 12.8% ancora aperte.

Se guardiamo il lavoro svolto dalle singole associazioni, troviamo ai primi posti la Lega consumatori con 2108 pratiche, pari al 15.0%, ADOC con 2079 pratiche (14.8%), UNC con 1565 (11.1%),  Federconsumatori registra 1365 pratiche (9.7%), Codici con 1042 (7.4%). Un contributo interessante viene anche dagli Sportelli “volontari” attivati dalle associazioni, con 512 pratiche trattate.

Nel quarto trimestre (ottobre-dicembre) la bolletta dell'elettricità è aumentata del 29,8% per la famiglia tipo in tutela e quella del gas del 14,4%. Lo fa sapere l'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, con questa motivazione: "La straordinaria dinamica dei prezzi delle materie prime verso i massimi storici e le alte quotazioni dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento superiore al 45% della bolletta dell'elettricità e di oltre il 30% di quella del gas".

Arera è intervenuta grazie al decreto di urgenza del Governo che ha stanziato le risorse necessarie. L’Autorità ha annullato transitoriamente gli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, consentendo di attutire l'impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese. Per oltre 3 milioni di nuclei familiari aventi diritto ai bonus di sconto per l'elettricità e per 2,5 milioni che fruiscono del bonus gas, in base all'ISEE, gli incrementi tariffari sono stati sostanzialmente azzerati dal decreto.

Per l'elettricità nel 2021 la spesa annuale per la famiglia-tipo sarà di circa 631 euro, con una variazione del +30% rispetto al 2020 (corrispondente ad un aumento di circa 145 euro su base annua), fa sapere l'Arera calcolando gli effetti finali in bolletta degli incrementi. La spesa annuale della famiglia-tipo per la bolletta gas nel 2021 sarà di circa 1.130 euro, con una variazione del +15% circa rispetto al 2020 (corrispondente ad un aumento di circa 155 euro su base annua). Nel confronto con il 2020 si deve tener conto dei prezzi particolarmente bassi riscontrati nel periodo della pandemia. Per l'elettricità, infatti, la spesa annua del 2021 è superiore di circa il 13% rispetto a quella pre-Covid del 2019, mentre per il gas si è sostanzialmente tornati ai livelli del 2019.
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Le proposte, avanzate anche alle Regioni, ai Comuni, alle associazioni delle imprese, dei lavoratori e ambientaliste per contrastare la “gravissima situazione energetica e climatica che si sta delineando per il nostro Paese, per l’Europa, per l’intero Pianeta” sono state elaborate e condivise unitariamente dalle 20 associazioni del CNCU: Acu, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Associazione utenti dei servizi radiotelevisivi, Assoconsum, Assoutenti, Casa del Consumatore, Centro tutela consumatori utenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega consumatori, Movimento Consumatori, Movimento difesa del cittadino, Udicon, Unione Nazionale Consumatori. (09/01/2022-ITL/ITNET)

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