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ITALIANI ALL'ESTERO - SVIZZERA - SCHIAVONE(PD/SVIZZERA):"CEN'ANNI DA ERAVAMO NOI A MORIRE IN MARE. OGGI NEL MEDITERRANEO DESERTIFICAZIONE VALORI FONDANTI BENE COMUNE PROGRESSO E DEMOCRAZIA"

(2013-10-07)

  Parla di "mattanza umana nel bacino del Mediterraneo" Michele Schiavone, segretario del PD in Svizzera commentando i drammatici avvenimenti di questi giorni - ma non solo - nel mare di Sicilia.

"Il bacino del Mediterraneo - afferma - rappresenta per il vecchio continente la culla della civilt?. L?acqua che bagna le sponde dei paesi rivieraschi ? elemento vitale per il nutrimento di popoli, ? l?origine da cui nasce la vita. Quest? antica civilt? sta rischiando di affogare nell?egoismo della modernit? causandone la desertificazione dei valori fondanti sui cui sono stati eretti il bene comune, il progresso e la democrazia. La promulgazione di leggi nazionali, che in maniera anacronistica e restrittiva, fomentano l?innalzamento di steccati e l?erezione di invalicabili frontiere per difendere i fortini dei paesi ricchi dall?assalto dei profughi in fuga dalle persecuzioni belliche o dai migranti che scappano dalla fame e dalla povert?, sono lo specchio della perdita di memoria, di un?ingiustificabile amnesia nei riguardi di quella storia, che ha visto, nel corsi dei secoli, le popolazioni italiche errare per terra e per mare nei lunghi viaggi della speranza. Un esodo che nei secoli, per gli stessi motivi di chi oggi bussa alla nostra porta, ci ha visto emigrare in milioni e volutamente non ? mai stato frenato dalle classi dirigenti italiane che, diversamente lo incoraggiavano; come diceva agli inizi del secolo scorso il ministro Sidney Sonnino, costituiva una ?valvola di sfogo per la pace sociale?.

Ebbene, aggiunge "E? indegno di un paese civile, ricco e generoso com?? quello italiano, rispondere a istanze umanitarie con una normativa vergognosa qual?? nel suo ordinamento la legge Bossi-Fini.
Sembra che a nulla sia servito, da un punto di vista pedagogico, il successo riscosso dal libro pubblicato da Gian Antonio Stella in seguito agli sbarchi degli albanesi sulle coste pugliesi, nel quale ci ricordava che ?? Cent'anni fa gli albanesi eravamo noi italiani, costretti come i migranti di oggi ad affrontare il mare in cerca di fortuna?, e narrando l?inabissamento del transatlantico Sirio davanti alle coste sudamericane descriveva che ?Il Sirio? o ?l?Andrea Doria? non erano delle carrette del mare: erano dei transatlantici di lusso adattati per trasportare le migliaia di italiani che andavano a cercare fortuna in Sud America. Al terribile naufragio della nave Sirio, il cantautore Francesco De Gregori ha dedicato una delle sue pi? belle canzoni. ?? Quella nave era piena di clandestini. Non avevano cabine, ma solo stanzoni dove vivevano come bestie per i 30 giorni della traversata?. Com?? contraddittoria la storia?

Perci?, oggi, noi chi viviamo all?estero non riusciamo a concepire, che nel Mediterraneo e davanti alle nostre coste possano succedere gravi tragedie come quelle che da tempo si verificano a Lampedusa o sulle spiagge meridionali italiane, mentre le istituzioni rimangono impassibili ed inerti, sorde perfino alle gride del Papa, che manifestamente si ? recato sull?isola per lanciare un monito di vergogna.

Di fronte all?ecatombe di questi ultimi giorni ben vengano, quindi, le iniziative e le proposte come quelle assunte dal presidente del Senato, Piero Grasso, per modificare l?ignobile legge Bossi-Fini che regolamenta l?immigrazione in Italia. ?Dobbiamo risolvere i problemi nei luoghi d'origine e poi fare un canale particolare, umanitario, per i profughi, per coloro che scappano dalle guerre, dalle ribellioni di massa, dai loro Paesi per motivi politici. E? necessario colpire coloro che sfruttano e si arricchiscono sulla pelle di queste persone, che si fanno pagare e poi magari li buttano a mare e li uccidono. Con le coste che ha l'Italia non potr? mai guardarle tutte. E, comunque, non per respingere ma per aiutare a integrare queste persone nella nostra comunit?. Del resto, bisogna pensare che ci sono tanti italiani che li sfruttano sul territorio quando c'? la raccolta del pomodoro, dell'uva. ? un' ulteriore schiavit?, un ulteriore sfruttamento dell'uomo.

Non puoi dire che li vuoi buttare a mare un giorno e quello dopo sfruttarli sul lavoro con paghe da fame e tenendoli segregati come in campi di concentramento. Dobbiamo farli integrare ma non sfruttarli da un punto di vista lavorativo?.

Il fenomeno dell?emigrazione rappresenta una questione molto delicata ed una priorit? che, in Europa vanno risolte tenendo conto sia dell?emergenza, sia con una normativa comunitaria, che dia ampi poteri operati ad un commissario autonomo. Scaricare i ritardi italiani sulle istituzioni europee vuole essere una pura e semplice fuga dalle responsabilit?, quando il problema italiano ? da ricercare nei dettami della legge Bossi-Fini."conclude Michele Schiavone.(07/10/2013-ITL/ITNET)

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