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AMBIENTE - COP30 BELEM - ISPI H24: AL VIA TRA INCERTEZZA POLITICA E CONTRADDIZIONI. USA E UE RIDEFINISCONO LE AMBIZIONI CLIMATICHE. PARADOSSO CINESE: MAGGIOR INQUINATORE GLOBALE E PRINCIPALE MOTORE TRANSIZIONE VERDE
(2025-11-10)
"La COP30 in Brasile comincia in un clima di profonda incertezza. Anche se in maniera diversa, i tradizionali “trascinatori” delle politiche climatiche globali, Unione europea e Stati Uniti, stanno riducendo le loro ambizioni. E anche se la Cina vuole dimostrare di poterli rimpiazzare, Pechino rimane un gigante con profonde contraddizioni." E' L'estrema sintesi del Daily dell'ISPI 2025.
"Anno dopo anno, nel mondo le emissioni continuano a crescere. Negli ultimi 30 anni le emissioni di gas serra da attività umane hanno superato quelle fatte registrare nei precedenti 100. Certo, si registra qualche importante progresso: negli anni Duemila le emissioni erano cresciute del 30%, mentre negli ultimi dieci anni la crescita ha rallentato al 9%. Tuttavia, secondo i modelli climatici, anche includendo tutte le promesse credibili fatte dai governi fino a oggi, le temperature terrestri entro fine secolo saranno tra 2,2°C e 3,4°C più alte rispetto alla media preindustriale.
Oggi la Cina è di gran lunga il primo emettitore mondiale, con quasi 12 miliardi di tonnellate di CO? l’anno: più del doppio rispetto a Stati Uniti e Unione europea messi insieme. A seguire l’India, che ha già superato la UE e potrebbe raggiungere gli USA entro un decennio. La ragione principale è nel mix energetico: Cina e India dipendono ancora fortemente dal carbone, il combustibile fossile che genera il maggior numero di emissioni per unità di energia prodotta.
Ma davvero tutto va male? Un segnale positivo arriva dall’intensità carbonica: negli ultimi decenni Stati Uniti, Europa e (più di recente) anche la Cina riescono a produrre sempre più ricchezza a parità di emissioni. Dal 1980 l’intensità carbonica di UE e USA si è più che dimezzata, mentre quella cinese, dopo un rialzo negli anni Duemila, è in rapido calo. Solo l’India resta indietro, ma partendo da livelli già più bassi rispetto agli altri “grandi”.
La Cina rimane il più grande consumatore di carbone al mondo. A sua volta, il carbone conta ancora per quasi il 60% del suo mix energetico, contro meno del 10% in UE e USA. Eppure, è anche il Paese che più sta investendo nelle rinnovabili, il cui ruolo nel mix è più che triplicato in 20 anni. Di qui, il paradosso: il maggior inquinatore globale è oggi anche il principale motore della transizione verde. Il ritorno di Trump alla Casa Bianca ha segnato un netto cambio di rotta per gli Stati Uniti. Dopo il ritiro dagli accordi di Parigi e lo smantellamento delle misure di Biden, le previsioni del taglio di emissioni degli USA sono state drasticamente ridimensionate: al 2035, il calo previsto passa dal 22-44% al solo 7-19% rispetto ai livelli del 2024.
L’UE conferma sulla carta l’obiettivo di ridurre le emissioni del 90% entro il 2040 rispetto al 1990, ma introduce margini di flessibilità e possibilità di compensare parte degli sforzi fuori dai confini europei. Intanto, eolico e solare toccano nuovi record, coprendo quasi il 30% dell’elettricità. Ma la BCE avverte: per restare in rotta verso il 2030 servirebbero circa 500 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi l’anno, un traguardo difficile con il clima politico attuale." conclude l'ISPI 2025.(10/11/2025-ITL/ITNET)
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