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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - GIORNATA SALUTE E SICUREZZA LAVORO - NIDIL CGIL E PATRONATO INCA CGIL DEDICANO LA GIORNATA AI RIDER CON LA CAMPAGNA "RIDERS FOR RIGHTS". LO STATU QUO IN EUROPA.
(2025-04-28)
Il 24 aprile, l'Europarlamento ha adottato nuove norme per migliorare le condizioni di lavoro dei rider e regolamentare l'uso degli algoritmi La nuova direttiva, concordata dall'europarlamento e dal Consiglio in febbraio e adottata con 554 voti favorevoli, 56 voti contrari e 24 astensioni, mira a garantire che i lavoratori delle piattaforme digitali dispongano di una classificazione corretta della loro posizione lavorativa ed a correggere il lavoro autonomo fittizio. La norma regola inoltre, per la prima volta in assoluto nell'UE, l'uso di algoritmi sul posto di lavoro.
Il testo del provvedimento dovrà ora essere adottato formalmente anche dal Consiglio. Dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE, gli Stati membri avranno due anni per integrare le disposizioni della direttiva nella loro legislazione nazionale. Ma è importante informare i rider europei sui loro diritti e tutele.
La nuova legge obbliga i Paesi UE a introdurre una presunzione di rapporto di lavoro subordinato (rispetto al lavoro autonomo) quando sono presenti fatti che indicano il controllo e la direzione, conformemente al diritto nazionale e ai contratti collettivi, e tenendo conto della giurisprudenza dell'UE.
Questa presunzione legale confutabile del rapporto di lavoro deve avere il fine di correggere lo squilibrio di potere tra la piattaforma di lavoro digitale e la persona che vi svolge il lavoro e di aiutare il lavoratore a beneficiare della presunzione. L'onere della prova spetterà alla piattaforma, che dovrà dimostrare che non esiste un rapporto di lavoro.
Le nuove norme garantiscono che una persona che esegue un lavoro su piattaforma non possa essere allontanata o licenziata sulla base di una decisione presa da un algoritmo o da un sistema decisionale automatizzato. Le piattaforme dovranno invece garantire il controllo umano su decisioni importanti che incidono direttamente sulle persone che svolgono un lavoro tramite piattaforme digitali.
La direttiva introduce norme che proteggono i dati dei lavoratori delle piattaforme digitali in modo più solido. Alle piattaforme di lavoro digitali sarà vietato elaborare determinati tipi di dati personale, come i dati sullo stato emotivo o psicologico e le convinzioni personali di qualcuno.
Ma soprattutto permetterà ad oltre 40 milioni di lavoratori presenti nei vari settori economici di avere dei referenti certi riguardo agli infortuni sul lavoro, mentre ad oggi la maggioranza dei lavoratori risulta formalmente autonoma.
In Italia, secondo dati INAIL, dal 2021 al 2023 sono stati denunciati all’istituto 1.337 infortuni sul lavoro da parte di lavoratori delle piattaforme e di questi 7 sono risultati mortali. IL 60% avoratori aveva meno di 35 anni e il 30% fra 35 e 49 anni. Nella stragrande maggioranza si trattava di uomini (92%), come nel 100% dei deceduti.
Un evento su quattro si verificato nel Lazio, a seguire Lombardia, Sicilia e Piemonte, che assommano al 61% dei casi avvenuti in Italia nel triennio. Riguardo alle modalità di accadimento, nel 77% dei casi l'infortunio è avvenuto per cause di lavoro. Prevalente per gli infortuni mortali (6 su 7 casi complessivi).
il Sindacato NIDIL ed il Patronato INCA della CGIL puntano con una campagna d'informazione proprio sui rider, per la loro tutela sia che abbiano la partita IVA che un contratto di collaborazione coperto dall'assicurazione INAIL.
In occasione del lancio di Riders for rights, la campagna di NIdiL CGIL per informare i lavoratori del food delivery su sicurezza, diritti e rivendicazioni sindacali, l'INCA ha presentato un vademecum che sarà diffuso attraverso assemblee sindacali in 17 città italiane (tra cui Roma, Milano, Torino, Palermo) con la distribuzione di materiali informativi e dispositivi di sicurezza (gilet ad alta visibilità, impermeabili, borracce termiche).
Sebbene lo stesso Istituto INAIL ammette che, data la recente copertura assicurativa (2021), è ancora presto per avere statistiche consolidate specifiche sui rider e le aziende di food delivery non rendano pubbliche le statistiche sugli infortuni occorsi ai loro corrieri, per cui non è possibile ad oggi ricostruire un quadro chiaro e completo, il confronto tra dati ufficiali, notizie di cronaca e denunce sindacali suggerisce che il dato reale sia significativamente più alto delle circa 400 denunce annue registrate dall’INAIL.
Cosa possono fare dunque i rider?
La campagna informativa avverte: Se ti fai male mentre lavori o vai al lavoro, hai diritto a:
Indennità economica per i giorni di stop Pagamento in caso di danni permanenti Cure mediche gratuite Riconoscimento delle malattie professionali In caso di infortunio
Motivo per cui, suggerisce la campagna informativa: Vai subito al pronto soccorso e specifica che è un infortunio sul lavoro, Fatti rilasciare il certificato medico invialo all’INAIL e con il certificato rivolgiti alla sede NIdiL o INCA più vicina e comunica l’infortunio alla tua piattaforma indicando il codice del certificato". (28/04/2025-ITL/ITNET)
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