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IMMIGRAZIONE - EUROPA/PATTO MIGRAZIONE E ASILO - ANTICIPATI ALCUNI ASPETTI DEL PATTO - PRIMO ELENCO PAESI DI ORIGINE SICURA
(2025-04-16)
Oggi la Commissione ha proposto di accelerare l'attuazione di alcuni aspetti del Patto sulla migrazione e l'asilo, adottato lo scorso anno e la cui entrata in vigore è prevista per giugno 2026. La Commissione propone di anticipare due elementi chiave del regolamento sulla procedura di asilo, al fine di aiutare gli Stati membri a trattare le domande di asilo in modo più rapido ed efficiente per i richiedenti le cui domande potrebbero essere infondate.
Inoltre, per sostenere lo stesso obiettivo, la Commissione propone di avvalersi di una delle novità del Patto e di istituire un elenco UE di paesi di origine sicuri, le cui domande saranno trattate con una procedura accelerata o di frontiera.
Anticipazione degli elementi chiave del Patto: la Commissione propone di applicare due importanti norme del Patto già prima della sua entrata in vigore, prevista per giugno del prossimo anno. Questo comprende:
- Soglia di riconoscimento del 20%: gli Stati membri possono applicare la procedura di frontiera o una procedura accelerata alle persone provenienti da paesi in cui, in media, il 20% o meno dei richiedenti ottiene protezione internazionale nell'UE.
- I paesi terzi sicuri e i paesi di origine sicuri possono essere designati con delle eccezioni, offrendo agli Stati membri maggiore flessibilità escludendo regioni specifiche o categorie di individui chiaramente identificabili.
La Commissione propone inoltre di istituire un primo elenco UE di paesi di origine sicuri. Alcuni Stati membri dispongono già di elenchi nazionali di paesi di origine sicuri. Un elenco UE integrerà tali disposizioni e sosterrà un'applicazione più uniforme del concetto, consentendo agli Stati membri di elaborare le richieste di asilo dei cittadini dei paesi presenti nell'elenco con una procedura accelerata, sulla base del presupposto che sia improbabile che le loro richieste abbiano successo.
La Commissione propone di istituire un primo elenco UE che comprenda Kosovo, Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Marocco e Tunisia.
La Commissione ritiene inoltre che i paesi candidati all'adesione all'UE soddisfino, in linea di principio, i criteri per essere designati come paesi di origine sicuri poiché, nell'ambito del loro percorso di adesione all'UE, si stanno impegnando per raggiungere la stabilità delle istituzioni che garantiscano la democrazia, lo stato di diritto, i diritti umani nonché il rispetto e la tutela delle minoranze. Un paese candidato verrebbe escluso solo in determinate circostanze specifiche: violenza indiscriminata in situazioni di conflitto, sanzioni adottate dal Consiglio nei confronti di tale paese o un tasso di riconoscimento delle richieste di asilo a livello dell'UE superiore al 20%.
La proposta della Commissione si basa su un'analisi dell'Agenzia dell'Unione europea per l'asilo e su altre fonti, tra cui informazioni provenienti dagli Stati membri, dall'UNHCR e dal SEAE.
L'elenco UE dei paesi di origine sicuri potrà essere ampliato o rivisto nel tempo. I paesi possono anche essere sospesi o rimossi dall'elenco nel caso in cui non soddisfino più i criteri per essere designati come paese di origine sicuro.
La designazione come Paese di origine sicuro non costituisce una garanzia di sicurezza per tutti i cittadini di quel Paese. Gli Stati membri devono effettuare una valutazione individuale di ogni domanda di asilo, indipendentemente dal fatto che la persona provenga o meno da un paese di origine sicuro.
Spetta ora al Parlamento europeo e al Consiglio raggiungere un accordo su questa proposta.
--------------------------------------- Nell'ambito del suo lavoro di attuazione del Patto, la Commissione ha aiutato gli Stati membri a individuare i settori in cui è possibile concentrare i lavori, per accelerare determinati aspetti del Patto che miglioreranno l'efficienza del nostro sistema di asilo.
La valutazione volta a stabilire se un paese terzo sia un paese di origine sicuro ai sensi del regolamento sulla procedura di asilo si è basata su una serie di scambi con gli Stati membri, l'EUAA, il Servizio europeo per l'azione esterna, nonché l'UNCHR e altre parti interessate, quali le organizzazioni non governative.
L'EUAA ha definito una metodologia per supportare l'identificazione dei paesi di origine sicuri, prendendo in esame i paesi di origine da cui proviene un numero significativo di casi di asilo nell'UE. Tra questi rientrano i paesi candidati all'adesione all'UE; paesi di origine con un tasso di riconoscimento a livello UE pari o inferiore al 5% che creano un carico significativo di casi di asilo nell'UE; Paesi senza visto con un tasso di riconoscimento a livello UE pari o inferiore al 5% che creano un carico significativo di casi di asilo nell'UE; e i paesi che figurano già negli elenchi dei paesi di origine sicuri degli Stati membri.(16/04/2025-ITL/ITNET)
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