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ITALIANI ALL'ESTERO - GIORNATA CORREGIONALI ALL'ESTERO - PRES. CONS.REG.FVG BORDIN "GRAZIE ALLE ASSOCIAZIONI CHE MANTENGONO VIVO IL LEGAME ANCHE CON SECONDE E TERZE GENERAZIONI"
(2024-10-29)
"Rendere omaggio a chi in un momento economicamente difficile è stato costretto ad emigrare con dolore e sacrificio, mantenendo comunque un legame importante con la terra d'origine. Ma anche ricordare che oggi il Friuli Venezia Giulia è una realtà diversa, sana, con una buona qualità di vita, che che offre tante opportunità di crescita".
Il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, ha riassunto così il significato della Giornata dei Corregionali all'estero, introdotta nel 2016 con una modifica alla LR 7/2002 e celebrata in apertura dell'odierna seduta dell'Assemblea legislativa.
"Grazie per aver portato all'estero i nostri valori, la nostra cultura, il senso di appartenenza al Friuli Venezia Giulia - ha sottolineato Bordin -. Ormai l'emigrazione è cambiata, non è più una necessità ma una scelta. Tanti giovani scelgono un'esperienza all'estero perché attratti da prospettive di crescita maggiori rispetto a quelle che possono avere in Italia e questo deve far riflettere le istituzioni, perché questa fuga mette a rischio il futuro di tutti noi. Grazie alle associazioni che mantengono vivo il rapporto con tutti i corregionali all'estero, anche quelli di seconda e terza generazione, perché possono aiutarci a veicolare il messaggio che il Fvg offre opportunità anche nel presente".
Un messaggio condiviso dai rappresentanti delle sette associazioni dei corregionali all'estero e anche da tanti emigrati e loro discendenti presenti in Aula. Tra questi, cinque giovani neolaureate, provenienti da Argentina, Stati Uniti e Australia, qui per uno stage grazie a un'iniziativa dell'Associazione giuliani nel mondo. "È uno - ha ricordato il presidente Giorgio Perini - dei tanti progetti che realizziamo, anche con il sostengo della regione, non un regalo ma una modesta compensazione per chi, esule emigrato, non ha potuto nemmeno nutrire la speranza di ritornare nella sua terra natale".
Franco Iacop, presidente dell'Ente Friuli nel mondo ha sottolineato la rinnovata missione di queste associazioni che hanno saputo ricreare nel mondo un luogo dove mantenere vivi l'identità e i valori della propria comunità e che ora devono trovare nuova linfa dai giovani, circa 3.000 all'anno, che dal Fvg si trasferiscono all'estero. "Pensiamo che il rientro degli emigrati sia possibile e l'auspicio è che il nostro lavoro vada a beneficio degli emigrati ma anche del Fvg".
Ha inviato un saluto agli emigrati di tutto il mondo Gino Gregoris, presidente di Efasce. "Questa giornata rappresenta un anello di congiunzione importante tra le attività delle associazioni e la Regione, animate dagli stessi obiettivi".
"L'attaccamento dei nostri corregionali all'estero è molto forte - ha ricordato Giuseppe Petrei, presidente di Alef - a aumenta in modo proporzionale alla distanza dalla Madre patria. L'Alef da oltre 50 anni cerca di mantenere viso il contatto tra loro e la terra d'origine".
"È un onore essere qui - ha detto Bruna Zuccolin, vicepresidente Eraple -. Gli emigrati sono i primi ambasciatori del Fvg nel mondo. Portavo avanti un'identità culturale e linguistica. Grazie per il sostegno che ci date".
Ha ricordato l'importanza delle rimesse dei minatori delle valli del Natisone emigrati in Belgio, Mariano Zufferli, vicepresidente Unione Emigranti Sloveni del Fvg. "A distanza di molti anni possono tornare a essere protagonisti importanti per lo sviluppo sostenibile del turismo. Risorsa preziosa per una ripresa quanto mai necessaria nel nostro territorio".
Giovanna Colautti, componente del comitato di presidenza della Clape, ha raccontato invece la sua esperienza di giovane emigrata, rientrata in regione dopo alcuni anni in Australia e Nuova Zelanda. "Qui l'università pubblica permette a tutti di studiare, all'estero spesso non è accessibile. Tutti noi abbiamo un legame forte con la nostra terra d'origine e spesso è necessario sradicarsi per capire quanto siano solide queste radici. Le associazioni di corregionali all'estero consolidano questi legami e danno linfa a chi vive a chilometri di distanza".
La mattinata ha visto un momento particolarmente emozionante con la consegna del sigillo del Consiglio regionale ad Annamaria Marincovich, esule da Fiume, emigrata in Argentina 72 anni fa. "Ci deridevano, ci definivano morti di fame - ha raccontato Annamaria -. Abbiamo unito le forze per mantenere la nostra dignità, puntando sul valore del lavoro e stando assieme abbiano mantenuto il senso di comunità. Oggi abbiamo bisogno del vostro aiuto per mantenere in vita i nostri circoli". Un appello concluso con un commovente ringraziamento. "Era da 13 anni che non vedevo la mia famiglia, non pensavo di viaggiare, ma grazie a chi si è prodigato a mio favore sono tornata in Italia e ho potuto salutare mio figlio, mancato 3 anni fa".
L'importanza di tenere allacciati i contatti con gli emigrati e le loro associazioni è stato sottolineato anche dall'assessore regionale Pierpaolo Roberti, in chiusura di giornata. "Continuiamo a collaborare per il bene dei nostri corregionali e di tutto il Fvg", ha concluso Bordin.(29/10/2024-ITL/ITNET)
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