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AMBIENTE - EUROPA/EFFICIENTAMENTO IMMOBILI - INTERROGAZIONE ON.LI LEGA. MIN.FITTO (AFFARI EUROPEI): "DA GOVERNO TUTTE INIZIATIVE NECESSARIE PER DECISIONI COMPATIBILI CON PECULIARITÀ' PATRIMONIO IMMOBILIARE ITALIANO"

(2023-01-18)

Fra i firmatari dell'interrogazione indirizzata al Ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto, di cui è primo firmatario on. Molinari -sulla proposta di direttiva europea sull'efficientamento energetico degli immobili, presentata dalla Commissione UE, anche l'on. Simone Billi, eletto dalla Circoscrizione Estero-Europa.

La direttiva europea che vorrebbe imporre la ristrutturazione in chiave green del patrimonio immobiliare degli Stati membri sta creando non poco allarmismo; il 9 febbraio 2023 il testo arriverà in Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (Itre).
Il testo della direttiva, tuttora in discussione, sembrerebbe prevedere che entro il 1° gennaio 2030 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere realizzati ad emissioni zero, mentre gli immobili già esistenti dovranno raggiungere almeno la classe energetica E; successivamente, dopo altri tre anni, nel 2033, dovranno arrivare alla classe D, ed essere ad emissione zero nel periodo compreso tra il 2040 e il 2050.

Sembra possano essere previste anche sanzioni ai singoli Stati che non adempiono all'obbligo; tra le iniziali proposte, poi saltate, c'è anche l'ipotesi di impedimento della vendita o dell'affitto dell'immobile;

Secondo la Commissione europea, ridurre queste emissioni è un passo fondamentale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050; la revisione della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici fa parte del pacchetto «Fit to 55%» e mira ad adottare politiche più green per l'edilizia in Europa.

Indubbiamente una transizione del genere e con questi tempi rappresenterebbe una vera e propria «stangata» per i cittadini italiani; secondo i dati dell'Associazione dei costruttori, oltre 9 milioni di edifici su 12,2 milioni diventerebbero «fuori legge» con la nuova normativa dell'Unione europea.

Tra l'altro, si deve considerare, peraltro, che l'Italia vanta una complessa rete di borghi e piccole frazioni caratterizzate da immobili secolari sia pure non qualificati come edifici di interesse storico, gran parte dei quali adibiti ad abitazioni principali.
Conseguenza certa di tale direttiva - secondo gli interroganti - la concreta irrealizzabilità degli interventi richiesti  in moltissimi casi per le particolari caratteristiche degli immobili interessati o, in alternativa, potrebbero esserlo alla sola condizione di deturparli; inoltre tali interventi comporterebbero una svalutazione inaccettabile degli immobili esistenti e, al contempo, una tensione sul mercato, con aumenti spropositati dei prezzi delle materie prime, di manodopera qualificata e altro.
Cio' detto, gli onorevoli hanno chiesto al Ministro Raffaele Fitto , titolare delle Politiche europee "se e in che termini il Governo intenda opporsi alla direttiva al fine di tutelare la specificità degli Stati membri, e nello specifico dell'Italia, e perseguire l'efficientamento energetico senza conseguenze drammatiche per il nostro patrimonio immobiliare."

Il Min. Raffaele Fitto (Politiche Europee...) dopo aver tratteggiato il percorso iniziato il  25 ottobre 2022, quando il Consiglio dei ministri dell'energia dell'Unione europea ha definito un orientamento generale, con  l'indicazione di alcune modifiche al testo proposto dalla Commissione...

Il testo modificato dal Consiglio prevede che, entro il 2030, soltanto gli edifici di nuova costruzione dovranno essere ad emissioni zero, mentre, per gli edifici residenziali esistenti, detto obiettivo dovrà essere conseguito entro il 2050, con alcuni traguardi intermedi previsti entro il 2033 e al 2040. Il testo, però,
- non contiene alcun divieto o limitazione alla possibilità di vendere o affittare gli edifici non riqualificati;
-  individua i singoli Stati membri e non i singoli proprietari come soggetti obbligati al conseguimento degli obiettivi di riqualificazione;
- prevede che ogni Stato membro definisca la propria strategia di riqualificazione del patrimonio immobiliare mediante l'adozione dei Piani nazionali di ristrutturazione edilizia, contenenti gli obiettivi nazionali e le indicazioni da questo previste;
- consente ai singoli Stati di esentare dall'applicazione degli standard minimi determinate tipologie di immobili dall'obbligo di riqualificazione.

Successivamente a questo provvedimento ci sarà la votazione da parte dell'Assemblea del Parlamento, che dovrebbe essere prevista entro la metà del prossimo mese di marzo, e verranno avviati i trilogie,per giungere al testo finale".
Per cui "Tanto durante i lavori del Parlamento quanto successivamente durante i triloghi, il Governo porrà in essere tutte le iniziative necessarie, affinché il testo finale della direttiva contenga delle previsioni che siano compatibili con la peculiarità del patrimonio edilizio italiano e che consentano una sua graduale riqualificazione, contribuendo in tal modo ad incrementarne il valore.

L'onere finanziario, inoltre, per gli interventi richiesti dalla proposta potrà – e, secondo noi, dovrà - essere mitigato da un quadro di incentivi, che potrà essere predisposto dagli Stati membri con il sostegno dell'Unione europea, per dare una risposta adeguata ai cittadini in questa direzione." ha concluso il Ministro. (18/01/2023-ITL/ITNET)

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