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ECONOMIA - ARGENTINA - ISPI (MORI): PROSPETTIVE OTTIMISTICHE ECONOMIA ARGENTINA. 2022 PIL 4% (FMI). CRESCE DOMANDA MATERIE PRIME. PRES. FERNANDEZ IN VISITA IN EUROPA.

(2022-05-13)

  "In questi primi mesi del 2022 vi sono fattori per essere più ottimisti sulle prospettive dell’economia in Argentina, anche se la situazione rimane difficile. L’attività economica è stata forte a gennaio e febbraio e la produzione è tornata ad essere superiore ai livelli pre-pandemia". Lo afferma  Antonelli Mori *** su ISPI Global Watch dedicato alla geo-economia.

"I buoni dati congiunturali sono spiegati dalla ripresa del turismo domestico e delle vendite al dettaglio, in parte perché i consumatori stanno anticipando la spesa per beni semidurevoli e durevoli come modo per proteggersi dall'inflazione" spiega l'esperta di Economia . Inoltre, con i prezzi delle materie prime in aumento, anche prima dell’invasione russa dell'Ucraina, le aziende nei settori estrattivi - minerario e idrocarburi - avevano già iniziato ad aumentare l’esplorazione e la produzione. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) stima per il 2022 una crescita del Pil del 4%, ma per altre istituzioni la crescita si fermerà al 3% circa (per esempio per l’Economist Intelligence Unit e la JPMorgan).
 
Un altro fattore importante per il Paese è che a marzo il Comitato Esecutivo del FMI ha approvato un nuovo accordo di 30 mesi nell’ambito dell’Extended Fund Facility (EFF) per un importo di 44 miliardi di dollari americani, di cui 9,6 sono già stati versati alle autorità argentine. L'accordo EFF mira a fornire all’Argentina un sostegno alla bilancia dei pagamenti e al bilancio pubblico, con misure volte a rafforzare la sostenibilità del debito, a combattere l’inflazione elevata anche con una graduale eliminazione del finanziamento monetario del disavanzo di bilancio, e ad aumentare le riserve di valuta estera. Il programma argentino, sostenuto dal FMI, affronta anche le carenze sociali e infrastrutturali del Paese, per promuovere una crescita inclusiva ed evitare un aumento della povertà, già elevata.

Infine, l’Argentina è ricca di materie prime agricole e industriali, che sono in una fase di forte domanda internazionale, come il grano, il petrolio, il gas e il litio. Vi sono enormi riserve di petrolio e gas non convenzionali nell’area Vaca Muerta e l’Argentina è il secondo Paese al mondo per risorse di litio, con circa il 20% delle risorse mondiali. Nel breve periodo, lo sfruttamento di queste risorse attrarrà capitali esteri e in futuro aumenteranno le esportazioni di queste materie prime, con effetti positivi sulla bilancia dei pagamenti e sulle riserve di valuta estera.

Nonostante questi fattori positivi, la situazione economica rimane difficile. Prima di tutto, l’inflazione è molto elevata, con previsioni tra il 50 e il 60% a fine anno. In Argentina il tema dell’inflazione è complesso perché le cause sono molteplici: alcune sono comuni a livello internazionale - dall’aumento dei prezzi dell’energia e degli alimenti all’aumento dei prezzi di beni manufatti dovuti a strozzature nelle catene di fornitura globali - ma si aggiungono a cause idiosincratiche legate all’espansione monetaria e al forte deprezzamento della valuta nazionale. A causa dei controlli sui mercati dei cambi, il tasso di cambio ufficiale è comunque più forte di quello che sarebbe senza vincoli: una buona indicazione viene dal tasso di cambio non ufficiale (cosiddetto “dollaro blu”) pari a circa 200 pesos per un dollaro americano, circa il 67% in più rispetto al cambio ufficiale (dati riferiti al 12 maggio 2022). Le politiche monetarie e fiscali per combattere l’inflazione purtroppo tenderanno a frenare l’attività economica.

Inoltre vi sono molti fattori esogeni, fuori dal controllo delle autorità argentine, che possono avere degli effetti negativi sulle prospettive dell’economia: in primo luogo, la siccità che colpisce i raccolti agricoli; in secondo luogo, le politiche monetarie restrittive nei Paesi avanzati, soprattutto negli USA, che possono causare pressioni sul tasso di cambio e uscite di capitali, al momento sottoposti a controlli; in terzo luogo, il rallentamento economico mondiale, dovuto all’invasione russa dell’Ucraina e alle conseguenze della politica cinese di zero-covid, che sta paralizzando parti del Paese asiatico e anche della logistica mondiale.

In questi giorni il Presidente argentino Alberto Fernández è in visita ufficiale in Europa (Spagna, Germania e Francia) sia come presidente pro-tempore della CELAC (Community of Latin American and Caribbean States) per promuovere il dialogo tra l’America Latina e l’Unione Europea, sia per rafforzare il ruolo dell’Argentina come fornitore stabile e sicuro di materie prime alimentari ed energetiche, al fine di aumentare le esportazioni argentine e le entrate di valuta estera. Questo viaggio è anche l’occasione per discutere delle prospettive per la ratifica dell’accordo UE-Mercosur, in attesa dal giugno 2019, che potrebbero essere migliori alla luce della necessità europea di diversificare l’approvvigionamento di materie prime, energetiche e non.
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Antonella Mori is Head of the ISPI Latin America Programme. Ph.D. in Economics at the Catholic University of Milan; MSc in Economics of Latin America, University of London and BA in Economics and Social Sciences at Bocconi University. She teaches Macroeconomics and Economic Prospects at Bocconi University and Macroeconomics and Political Economy at the Master's course in Diplomacy at ISPI. In 2011 she received an official award from the Italian Ministry of Foreign Affairs for having favoured the strengthening of Italian-Latin American relations.(13/05/2022-ITL/ITNET)

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