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ITALIANI ALL'ESTERO - EMIGRAZIONE - ALLA CAMERA DEI DEPUTATI IL FILM SU "MOTHER CABRINI"

(2019-09-21)

Martedì 24 settembre verrà trasmessa, alle ore 16, presso l'Aula del Palazzo dei gruppi parlamentari, in Via di Campo Marzio 78, il film "Mother Cabrini", di Daniela Gurrieri.
Dopo il saluto introduttivo del Presidente della Camera, Roberto Fico. interverranno Monsignor Rino Fisichella, presidente del pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, Maurizio Lupi, deputato, e la regista Daniela Gurrieri.
Gli interventi verranno trasmessi in diretta webtv.

Il film su santa Francesca Saverio Cabrini dal titolo “Mother Cabrini”, con Cristina Odasso per la regia di Daniela Gurrieri è prodotto da CRISTIANA Video, in collaborazione con la tv cattolica americana EWTN e le Suore Missionarie del Sacro Cuore,  con il patrocinio del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.

Nata il 15 luglio 1850 era l'ultima degli undici figli di Agostino Cabrini e Stella Oldini. Diplomata maestra elementare, maturò la vocazione religiosa nel collegio del Sacro Cuore di Arluno, fattasi religiosa nel 1874, nel 1880 fondò a Codogno la congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù e aggiunse al proprio nome il cognome Saverio, in onore di San Francesco Saverio, sacerdote missionario nell'Estremo Oriente. Nel 1889 raggiunse gli Stati Uniti per prestare assistenza agli immigrati italiani. Non si fermò solo alla costa, ma penetrò all'interno del continente, conoscendo, benedicendo e convertendo tribù alle quali nessun bianco si era mai accostato. Imparò lo spagnolo e a cavalcare a dorso di mulo per superare i valichi più impervi. Operò in altri 7 paesi con 80 istituti. Costruì asili, scuole, convitti per studentesse, orfanotrofi, case di riposo per laiche e religiose, ospedali a New York e Chicago. Nel 1909 prese la cittadinanza statunitense.

Aprì un collegio femminile a Granada (Minnesota). Divenne una moda, un simbolo di superiorità per i potenti locali iscrivere a quella scuola tenuta da religiose europee le proprie figlie in età da marito, cattoliche e non. Per quanto riguarda la religione, Francesca Cabrini era tollerante: era pronta ad accogliere tutte le ragazze che le mandava Dio, anche se erano di un'altra fede. Non transigeva però, pena l'esclusione delle loro figlie dall'istituto, sul fatto che quei potenti legittimassero con il loro nome le ragazze frutto di unioni passeggere oppure di relazioni con schiave o prostitute. "Non ci si libera di un essere umano dandolo in balia alle suore per lavarsi la coscienza!" tuonava.

La Compagnia femminile fondata dalla Cabrini, la congregazione cattolica delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, fu la prima sia ad affrontare l'impegno missionario (tradizionalmente prerogativa degli uomini), sia ad essere totalmente autonoma, ovvero non dipendente da un parallelo ramo maschile.

Le sue iniziative caritative ben presto si sviluppavano in opere di assistenza economicamente autosufficienti grazie all'erogazione congiunta di servizi a pagamento. Le missionarie fornivano agli immigrati corsi di lingua, assistenza burocratica, corrispondenza con le famiglie di origine, raggiungendo anche i più emarginati sia logisticamente, sia perché infermi, istituzionalizzati o reclusi.

Nel 1890, quando a New Orleans il capo della polizia locale fu assassinato da ignoti, e la colpa ricadde, senza alcuna prova, sui Dagos, cioè gli italiani laceri, malnutriti, senza fissa dimora, la Cabrini si recò nella città due anni dopo, annunciando: "Gli italiani sono stati diffamati, al punto che la folla, aizzata da chi ne voleva l'espulsione, ne ha linciati a dozzine". Prima di andarsene fece nascere dalle rovine un orfanotrofio e poi un ospedale. Il giorno della sua morte le sue membra vennero spostate alla Mother Cabrini High School a New York.

La Cabrini fu viaggiatrice: ventotto traversate atlantiche e l'attraversamento delle Ande per raggiungere Buenos Aires partendo da Panama.

Francesca Cabrini valorizzò la religiosità femminile in un modo considerato moderno, adatto ai tempi in cui visse, rispondente a problematiche ancora attuali per via dell'evento migratorio. Per le sue iniziative è ritenuta uno dei riferimenti del moderno servizio sociale. Vide nei principi della democrazia americana una via di integrazione e di avanzamento sociale per gli emigrati italiani. Promosse l'emancipazione delle capacità di iniziativa femminile. Visse la sua devozione al Sacro Cuore interpretando il concetto di riparazione alle "offese fatte a Gesù" come motivo di impegno nelle opere caritatevol

Nel 1938 fu proclamata beata, nel 1946 santa (la prima della Chiesa cattolica statunitense), nel 1950 "Patrona degli emigranti". La festa liturgica ricorre il 22 dicembre, giorno della sua morte. (21/09/2019-ITL/ITNET)

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