|   
				 Sponsor  | 
				
				ECONOMIA ITALIANA - SVILUPPO SOSTENIBILE - RAPPORTO 2018 : ITALIA IN GRAVE RITARDO. PEGGIORANO POVERTA' DISUGUAGLIANZA E QUALITA' DELL'AMBIENTE (2018-10-04) Rapporto ASviS 2018, Italia in grave ritardo: peggiorano povertà, disuguaglianze e qualitàdell’ambiente. Il Governo adotti con la Legge di Bilancio misure per garantire la sostenibilità
 economica, sociale e ambientale del Paese e avvii la Commissione nazionale per il
 coordinamento delle politiche per lo sviluppo sostenibile istituita a Palazzo Chigi
 
 Il Rapporto dell’ASviS 2018, presentato stamani alla Camera dei Deputati, fa il punto sullo stato
 di avanzamento dell’Italia e dei suoi territori verso i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile e illustra
 proposte concrete per far sì che il Paese mantenga gli impegni presi nel settembre del 2015 con
 la sottoscrizione dell’Agenda 2030 dell’ONU.
 
 Il Portavoce dell’ASviS, Enrico Giovannini: “Si sono già persi tre anni per dotarsi di una
 governance che orienti le politiche allo sviluppo sostenibile. Il 2030 è dietro l’angolo e molti
 Target vanno raggiunti entro il 2020. Oltre all’immediata adozione di interventi specifici in
 grado di farci recuperare il tempo perduto sul piano delle politiche economiche, sociali e
 ambientali, l’ASviS chiede al Presidente del Consiglio di attivare subito la Commissione
 nazionale per l’attuazione della Strategia per lo Sviluppo Sostenibile, di trasformare il CIPE in
 Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile e di avviare il dibattito parlamentare
 sulla proposta di legge per introdurre il principio dello sviluppo sostenibile in Costituzione, al
 fine di garantire un futuro a questa e alle prossime generazioni”.
 
 L’Italia sta perdendo la sfida dello sviluppo sostenibile. E anche negli ambiti in cui si registrano
 miglioramenti, a meno di immediate azioni concrete e coordinate, sarà impossibile rispettare gli
 impegni presi dal nostro Paese il 25 settembre del 2015, all’Assemblea Generale dell’Onu, con la
 firma dell’Agenda 2030. Serve dunque un urgente cambio di passo. In particolare, tra il 2010 e il
 2016, l’Italia è peggiorata in cinque aree: povertà (Goal 1), condizione economica e
 occupazionale (Goal 8), disuguaglianze (Goal 10), condizioni delle città (Goal 11) ed ecosistema
 terrestre (Goal 15). Per quattro la situazione è rimasta invariata: acqua e strutture igienico-
 sanitarie (Goal 6), sistema energetico (Goal 7), condizione dei mari (Goal 14) e qualità della
 governance, pace, giustizia e istituzioni solide (Goal 16). Segni di miglioramento si registrano,
 invece, per alimentazione e agricoltura sostenibile (Goal 2), salute (Goal 3), educazione (Goal
 4), uguaglianza di genere (Goal 5), innovazione (Goal 9), modelli sostenibili di produzione e di
 consumo (Goal 12), lotta al cambiamento climatico (Goal 13), cooperazione internazionale (Goal
 17).
 
 Questo è, in estrema sintesi, il quadro che emerge dal Rapporto 2018 (www.asvis.it/rapporto-
 asvis) dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), nata due anni e mezzo fa per
 diffondere la cultura della sostenibilità e la conoscenza dell’Agenda 2030 e che, con i suoi oltre
 200 aderenti, è la più grande rete di organizzazioni della società civile mai creata in Italia.
 L’ASviS, grazie all’attività dei suoi gruppi di lavoro, dal 2016 fotografa la situazione dell’Italia, e
 quest’anno anche delle regioni, rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable
 Development Goals – SDGs) e propone misure concrete per far sì che il nostro Paese migliori le
 proprie condizioni economiche, sociali e ambientali attraverso un cambiamento del proprio
 paradigma di sviluppo.
 “Il messaggio che emerge dal Rapporto 2018, frutto del lavoro di oltre 300 esperti dell’ASviS, è
 di forte preoccupazione per i ritardi accumulati dalla politica che in questi tre anni non ha
 affrontato in modo integrato i tanti problemi del Paese”, sottolinea il Presidente dell’ASviS
 Pierluigi Stefanini. “Tuttavia, il Rapporto è anche portatore di speranza perché dà conto delle
 iniziative di numerosi soggetti economici e sociali, nonché di tantissime persone, che stanno
 cambiando i modelli di business, di produzione, di consumo, di comportamento, con evidenti
 benefici, anche economici”.
 Il Rapporto, infatti, segnala l’avvio di programmi educativi nelle scuole e nelle università sullo
 sviluppo sostenibile, di iniziative finalizzate a coinvolgere imprese, comunità locali e persone
 singole sulle diverse questioni dell’Agenda 2030, oltre che importanti politiche adottate negli
 ultimi dodici mesi (come l’introduzione del Reddito di Inclusione per ridurre la povertà) e le
 occasioni mancate, come l’interruzione degli iter legislativi in tema di riduzione del consumo del
 suolo, del diritto all’acqua, del commercio equo, o la mancanza dei provvedimenti attuativi
 della riforma del Terzo Settore.
 
 Se, dunque, nel Rapporto presentato stamane alla Camera dei Deputati alla presenza, tra gli
 altri, della Vicepresidente Maria Edera Spadoni e del Ministro dell’Economia e delle Finanze,
 Giovanni Tria, viene dato conto del crescente interesse della società italiana per il tema dello
 sviluppo sostenibile, dall’altro gli indicatori compositi elaborati dall’ASviS forniscono una visione
 chiara, e preoccupante, delle tendenze in atto per molti Obiettivi.
 
 “Ciò che manca”, aggiunge il Portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini, “è una visione coordinata
 delle politiche per costruire un futuro dell’Italia equo e sostenibile. Il confronto tra le forze
 politiche nelle ultime elezioni non si è svolto intorno a programmi chiari e con un orientamento
 in tal senso. L’imminente Legge di Bilancio deve cogliere le enormi opportunità, anche
 economiche, offerte dalla transizione allo sviluppo sostenibile. Il fattore tempo è cruciale”.(04/10/2018-ITL/ITNET)
 | 
				 Altri prodotti editoriali
				 Contatti  
				 
   |