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ITALIANI NEL MONDO - APPELLO DELL'ASSOCIAZIONE PER LA REALIZZAZIONE DEL MUSEO NAZIONALE DELLE MIGRAZIONI

(2008-07-18)

    E' stato presentato a Roma dall'Associazione per il Museo Nazionale delle Migrazioni un Appello perch? si proceda finalmente alla  realizzazione dell'iniziativa attesa con grande interesse da parte del mondo delle migrazioni per la sua forte valenza socio-culturale.
Nel corso dell'incontro ? stata espressa, tra l'altro, forte preoccupazione  per la sostanziale riduzione dello  stanziamento originario ha subito.
In un momento in cui il dibattito sulle migrazioni in Italia ? al centro dell'attenzione vi ? la necessit? di creare luoghi dove i cittadini possano apprendere le realta' migratorie nell'ambito di un disegno culturale che le rendano pienamente visibili.

L'ASSOCIAZIONE PER IL MUSEO NAZIONALE DELLE MIGRAZIONI:

                                                              La realt? delle migrazioni
Le migrazioni sono una costante della storia umana. Non vi ? epoca storica che non abbia conosciuto movimenti migratori, n? area del pianeta che non ne sia stata investita. Oggi, nel contesto della globalizzazione delle disuguaglianze, le migrazioni continuano a coinvolgere fortemente i movimenti di opinione pubblica e determinano azioni di governo volte a regolarne gli sviluppi e a condizionarne gli esiti.
Per gestire adeguatamente il mondo delle migrazioni bisogna abbandonare le soluzioni settoriali, unilaterali e nazionaliste ed elaborare approcci globali capaci di tener conto dell?insieme degli attori coinvolti nei processi migratori, e dell?insieme degli aspetti economici, sociali, giuridici, politici, educativi, culturali, religiosi che accompagnano tali fenomeni.
Infatti, la presenza crescente di persone provenienti da paesi diversi diventa sempre pi? ?elemento strutturale? con conseguenze economiche, sociali e culturali per la vita dei paesi di accoglimento. E? il momento allora di prendere in considerazione l'esistenza sul proprio territorio di residenti stranieri che vivono, lavorano, partecipano alla vita quotidiana della societ? senza per? essere riconosciuti come veri cittadini. In questa prospettiva, tra le sfide che la comunit? mondiale deve affrontare c?? quella di gestire le differenze in societ? plurali. E la risposta non ? di erigere ostacoli e barriere supplementari, ma di cogliere le nuove occasioni di incontro, dialogo e azione comune.

                                                                          Il cammino dell?Italia
L?Italia non sfugge ai fenomeni migratori, ma ? diventata protagonista di questi processi. La lunga storia delle migrazioni interne ed esterne al Paese ? stata oggetto di una ricchissima ricerca sia da parte di studiosi italiani che di quelli dei Paesi di insediamento. Tuttavia, di questa proficua stagione di studi poco ? arrivato al di fuori della cerchia accademica.
Solo da alcuni anni il discorso pubblico sulle migrazioni si ? affacciato sul palcoscenico nazionale. Ma, mentre in moltissimi Paesi le storie migratorie sono entrate appieno nel discorso pubblico, in Italia manca ancora un riconoscimento ufficiale che, invece, il museo nazionale delle migrazioni potrebbe dare.

                                                                I musei delle migrazioni nel mondo
I musei delle migrazioni sono strumenti privilegiati d?informazione e di sensibilizzazione della societ? sul ruolo di risorsa e di novit? interculturale che il migrante svolge nelle societ? di accoglienza. Il museo delle migrazioni diventa, cos?, l?elemento capace di mettere in relazione il passato ed il presente, la memoria storica e la comprensione della realt?, l?appartenenza identitaria locale, regionale e nazionale e l?incontro con le molteplici e diverse relazioni culturali dentro le societ? plurali.
Sono proprio i grandi Paesi d?immigrazione, come Stati Uniti, Argentina, Brasile, Australia, Canada, ad offrire i primi esempi di musei delle migrazioni, situati spesso negli antichi locali di arrivo e di smistamento dei migranti. In Europa si ? sviluppata una serie di ?musei delle migrazioni? per riscoprire, conservare e promuovere le storie e le esperienze dei migranti che rischierebbero di andare perdute e per facilitare e arricchire la trasmissione culturale tra le generazioni.


      Troviamo, allora, musei delle migrazioni con l?obiettivo pi? esplicito di valorizzare la presenza degli immigrati ed il processo d?integrazione; altri che privilegiano la costruzione di una identit? collettiva in cui professare una mentalit? cosmopolita; alcuni con obiettivi pi? specificamente regionali ed altri che vogliono essere punto di raccordo fra il passato e il presente, fra la famiglia ?qui? e la famiglia ?laggi??; un simbolo per gli emigranti e i loro discendenti in patria e all?estero; un luogo dove gli emigranti possano trovare conferme alla loro identit? e alla loro connessione con il Paese di origine; un collegamento con la diaspora dei cittadini di un Paese sparsi nei diversi paesi del mondo; un?occasione per identificare il ruolo delle migrazioni nei processi di cambiamento e sviluppo delle localit? dove si realizzarono i ritorni degli emigranti dopo il percorso migratorio.

                                                      Il museo italiano delle migrazioni
Nell?ultimo decennio, in Italia sono sorti o sono stati ?annunciati? almeno due musei locali dell?emigrazione all?anno. Alcuni sono nati dall?azione di associazioni di emigranti e di centri di studio e di documentazione, spesso come prolungamento di mostre fotografiche, documentarie e di esposizioni temporanee. Se diversi sono i contesti, gli ideatori e i percorsi museali offerti da queste realt? locali, tutte sono accomunate dall?obiettivo di non disperdere la memoria storica dell?emigrazione che, pur avendo forgiato l?identit? di un popolo, rischia di essere reclusa nella sezione degli oggetti folcloristici di un lontano passato. Mentre, come sappiamo, i fenomeni migratori, oltre a non essersi del tutto esauriti, presentano ancora oggi diverse sfide: le nuove mobilit?, le fughe dei cervelli, i ?rientri? dai paesi dell?America Latina e non solo, le seconde generazioni di italiani ancora a disagio all?interno di alcuni paesi dell?Unione Europea, per citare solo alcuni temi che riportano all?attualit? dei fenomeni migratori del nostro paese e che meritano di essere studiati e gestiti.
In questo contesto frammentato e disperso, la creazione del museo nazionale delle migrazioni potr? dare anche all?Italia un luogo pubblico della memoria e dell?attualit? delle sue migrazioni oltre a rappresentare un momento importante di raccordo e valorizzazione delle iniziative locali e regionali.

L?attuale panorama presenta infatti una forte articolazione di iniziative. Si moltiplicano quelle locali caratterizzate dalla conservazione della memoria dell?esodo e dalle raccolte documentarie relative alla formazione di comunit? in emigrazione, questo con riguardo a oggetti, foto, lettere, carteggi, soprattutto per il passato ed oggi anche con materiali visivi ed audiovisivi, con registrazioni. I musei rappresentano, allora, il momento di recupero della memoria privata per trasferirlo nella coscienza nazionale. Le iniziative regionali hanno, inoltre, incentivato la ripresa dei rapporti degli emigrati e dei loro discendenti con le realt? di origine. Negli ultimi anni si ? andata concretizzando l?idea di recuperare la storica funzione dei porti di partenza dell?emigrazione italiana creando, a Genova e Napoli, nuove iniziative museali di prossima apertura, caratterizzate da una dimensione territoriale e transnazionale pi? ampia e con una valenza fortemente evocativa dei momenti dell?emigrazione transoceanica. I musei di Genova e Napoli, inseriti in una prospettiva Nazionale, potranno cos? essere due sedi distaccate di un unico Museo delle Migrazioni, concepito come ?Museo Nazionale a rete?, capace di valorizzare le preesistenze e di ricondurre ad unit? un patrimonio ricchissimo e geograficamente diffuso.
Questo processo ha potuto realizzarsi grazie alla pluriennale attivit? di ricerca, sensibilizzazione e diffusione dei risultati scientifici assicurata da alcuni centri di alto profilo scientifico a livello internazionale. Queste reti costituite da musei e centri hanno la possibilit? di incrociarsi con analoghe reti che hanno prodotto e stanno producendo studi e approfondimenti sulla presenza degli italiani e dei loro discendenti in alcune realt? cruciali del mondo. Il museo nazionale potrebbe svolgere, perci?, un ruolo di coordinamento e di pi? ampia visibilit? di questa variegata realt?, superando il momento di recupero della memoria locale e privata per trasferirlo nella coscienza nazionale.

                                                                                  L?APPELLO
Noi, che da anni ci dedichiamo allo studio delle migrazioni, sentiamo l?esigenza di mettere a disposizione della societ? civile un ampio patrimonio di ricerche e di rapporti a livello internazionale, in funzione della creazione del museo delle migrazioni in Italia, inteso come luogo di coordinamento e centro comunicativo.
Infatti, se le tendenze omologanti sospinte dalla globalizzazione hanno fatto riemergere esigenze di recupero della propria identit? storica e delle proprie radici anche agli occhi di milioni di giovani di origine italiana, che sembravano ormai essersi definitivamente allontanati dalla storia e dalla cultura del paese di origine, riteniamo che la rivalutazione del passato migratorio italiano ? proposta attraverso lo strumento museale ? pu? essere utile a riallacciare e rafforzare i rapporti con gli italiani di seconda o terza generazione.
Le nuove tecnologie offrono, peraltro, modalit? di scambio sconosciute nel passato e che consentono di superare la crisi delle forme tradizionali di associazionismo che finora hanno consentito di conservare, seppur in ambito sempre pi? limitato, i contatti, le memorie ed i documenti.
Siamo, ora, di fronte ad un?opportunit? inedita e di grande valenza che va colta in tempi giusti e con strumenti adeguati. Ci spiace, ancora, constatare che l?Italia ?, tra i ?grandi? paesi migratori, uno dei pochi a non aver dato una risposta adeguata alla complessit? dei fenomeni della mobilit? umana.
Abbiamo colto con favore e con personale disponibilit? l?idea della costituzione di un museo nazionale delle migrazioni attraverso una prima indicazione di risorse nella finanziaria 2008 e tramite il decreto istitutivo del museo e del suo Comitato scientifico da parte del Ministero degli Affari Esteri.
Invitiamo, perci?, i diversi responsabili istituzionali a dare un concreto e solerte sviluppo a queste misure evitando che ritardi di carattere amministrativo possano rimettere in discussione un progetto necessario, utile e di notevole richiamo per i milioni di italiani e discendenti nel mondo.
Teniamo infatti a sottolineare che un museo nazionale delle migrazioni ? non soltanto culturalmente necessario ed eticamente giusto, ma anche opportuno per un Paese che potrebbe integrare la sua gi? notevole offerta culturale con una realizzazione museale in grado di collegarsi ai sentimenti e alla volont? di conoscenza di un pubblico potenziale di decine di milioni di persone.
La stessa scelta di Roma come sede del museo nazionale, e di Genova e Napoli come sue prime articolazioni nel quadro di un sistema a rete che comprenda i principali musei locali e regionali e i centri di ricerca e documentazione (tra quali lo Cser, il Centro Altreitalie, l?Archivio Cresci, tutti enti che da decenni operano nel settore), rappresenta oltre che il riconoscimento nazionale che gli emigrati italiani hanno sempre atteso, anche una nuova opportunit? di relazioni e di scambi culturali con analoghe istituzioni mondiali.

Sostieni la creazione del Museo delle Migrazioni in Italia ed inviaci la tua adesione all?appello a: museomigrazioni@cser.it. La lista aggiornata delle adesioni ? disponibile all?indirizzo: www.roma-intercultura.it.

I primi firmatari dell'appello

Lorenzo PRENCIPE, presidente Centro Studi Emigrazione Roma ? CSER
Maddalena TIRABASSI, direttrice Centro Altreitalie
Franco SALVATORI, presidente Societ? Geografica Italiana
Catia MONACELLI, direttrice Museo Regionale dell?Emigrazione ?P. Conti?
Maria Rosaria OSTUNI, direttrice scientifica Fondazione Paolo Cresci
Marcello SAIJA, direttore Rete dei Musei Siciliani dell'Emigrazione
Leopoldo MARCOLONGO, presidente Museo dell?Emigrazione Veneta
Michele COLOMBINO, presidente Ass. Piemontesi nel Mondo e Museo dell'Emigrazione di Frossasco (TO)
Fabio CAPOCACCIA, presidente Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana ? CISEI di Genova
Francesco DURANTE, presidente Fondazione Museo dell?Emigrazione di Napoli
Roberto SPECIALE, presidente Fondazione Casa America di Genova
Corrado TRUFFELLI, responsabile Centro di Documentazione sull'Emigrazione di Bedonia - Parma
Norberto LOMBARDI, direttore Centro Studi Molisani nel Mondo
Piero Ausonio BIANCO, responsabile Museo dell?emigrazione sarda ? Centro di documentazione delle culture migranti , Asuni (OR)
Sergio D'AMARO e Matteo COCO, Centro di Documentazione sulla storia e la letteratura dell'emigrazione della Capitanata, San Marco in Lamis (FG)
Sergio D'AMARO, Centro Studi ?Joseph Tusiani?, San Marco in Lamis (FG)
Elio BENATTI, curatore del Museo dell?Emigrazione Mantovana di Magnacavallo
Noemi UGOLINI, direttrice Centro Studi Emigrazione-Museo Dell'Emigrante della Repubblica di San Marino
Ana Maria DA COSTA LEIT?O VIEIRA, diretora executiva Memorial do Imigrante, S?o Paulo - Brasile
Joseph V. SCELSA, presidente Italian American Museum, New York ? USA
Giuseppe FIN, presidente Federazione Veneta del Nuovo Galles del Sud, Sydney ? Australia
Giancarlo MARTINI-PIOVANO, direttore, Co.As.It. Comitato Assistenza Italiani di Melbourne, Australia
Paolo BARACCHI, Co.As.It. - Societ? Storica Italiana, Melbourne, Australia
Carine ROUAH, Project Manager, International Network of Migration Museums
Daniela COSTA, Multicultural Communities Council del Sud Australia, membro CGIE
Fred GARDAPH?, presidente American Italian Historical Association; direttore Italian American Studies Program, State University of New York
Ram?n VILLARES, director Arquivo da Emigraci?n Galega - Consello da Cultura Galega
Enrico PUGLIESE, direttore Irpps-Cnr
Graziano BATTISTELLA, preside, Scalabrini International Migration Institute
Emilio FRANZINA, docente universitario, Universit? degli Studi di Verona
Matteo SANFILIPPO, direttore Archivio Storico dell?Emigrazione
Maria I. MACIOTI, docente universitaria, La Sapienza ? Roma
Armando GNISCI, docente universitario, Universit? La Sapienza di Roma
Paola CORTI, docente universitaria, Universit? di Torino
Maria Luisa GENTILESCHI, docente universitaria, Universit? degli Studi di Cagliari
Margherita MUSSI, docente universitaria, Universit? La Sapienza di Roma
Pietro CLEMENTE, docente universitario, Universit? di Firenze
Flavia CRISTALDI, docente universitaria, Universit? La Sapienza di Roma
Filiberto AGOSTINI, docente universitario, Universit? di Padova
Enrico TODISCO, docente universitario, Universit? La Sapienza di Roma
Edith PICHLER, Institut f?r Sozialwissenschaften, Humboldt Universit?t, Berlino
Massimiliano FIORUCCI, docente universitario, Universit? Roma Tre
Francesca GOBBO, docente universitaria, Dip. di Scienze dell'Educazione e della Formazione, Torino
Mauro REGINATO, docente universitario, Universit? degli Studi di Torino
Simone CINOTTO, docente universitario, Universit? degli Studi di Torino
Toni RICCIARDI, Universit? l'Orientale di Napoli
Franco PITTAU, coordinatore Dossier Statistico Immigrazione - Caritas/Migrantes
Maria CERUTTI, ?L?Eco d'Italia?, Buenos Aires - Argentina
Rodolfo RICCI, coordinatore nazionale FILEF
Luciana FACCHINETTI, S?o Paulo - Brasile
Cristiana NARDUCCI, Roma (18/07/2008-ITL/ITNET)

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