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SINDACATI PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO - PEDRETTI(SEGR.NAZ.SPI CGIL):"NO INCREMENTO BUROCRATICO INPS PER PENSIONATI ITALIANI ALL'ESTERO. PERSEGUIRE ACCORDI LEGISLATIVI FRA STATI?

(2013-09-21)

  Nei giorni scorsi il Ministro del welfare Giovannini intervenendo ad un convegno della FIOM aveva dato assicurazioni al sindacato dei pensionati della CGIL circa il superamento del blocco della rivalutazione delle pensioni. Una risposta rassicurante alle insistenti richieste dei sindacati dei pensionati ed allo SPI in prima fila, che sulla questione ha intrapreso una costante battaglia per rircordare al Governo che, fra tasse, depauperamento delle risorse per i servizi sociali i pensionati e mancato adeguamento delle pensioni gli anziani pensionati in Italia sono la parte della popolazione italiana pi? tartassata (vedi: "http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=15693).

Tuttavia, a fronte delle rassicurazioni del Ministro del Welfare  non appaiono per nulla rassucuranti le statistiche sulla situazione economica del Paese che ha costretto ad una rivisitazione delle stime sulla creascita del Paese sempre pi? affossato dal debito pubblico con la conseguenza di una probabile nuova manovra economica, come ha anticipato il Ministro dell'Economia Saccomanni.  Con il deficit al 3,1% del Pil, oltre il 3% stabilito come tetto dall?Unione europea, serve una nuova finanziaria. Affermazioni, seguite dalla dichiarazione "non avr? nessun grosso impatto sulla situazione economica che invece risente, positivamente, del fatto che abbiamo rimesso in circolo 12 miliardi di euro con decreti approvati in questi mesi?.  Ma il timore serpeggia. Quel decimale, infatti, costa un miliardo e mezzo.E la questione dell'aumento dell'IVA, con l'inevitabile rincaro della spesa quotidiana a carico delle famiglie non fa star tranquilli pensionati e non.

Sulla situazione dei pensionati, a fronte delle stesse dichiarazioni del Presidente dell'ANCI (Associazione dei Comuni d'Italia), Piero Fassino sulle difficolt? che i Comuni incontrano su tuttii fronti, e dunque anche su quella dei servizi sociali di cui gli stessi pensionati fruiscono Italialavorotv/Italiannetwork ha intervistato Ivan Pedretti, Segretario nazionale dello SPI e responsabile del Dipartimento (vedi: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=1587) e temporaneamente su  (http://www.youtube.com/watch?v=96FPBx88vJI&feature=youtu.be )

  Problemi d'Italia, quelli affrontati nell'intervista, cosa c'entrano con gli italiani all'estero, si potrebbe argomentare ? La risposta viene da un dato sul quale media specializzati per gli italiani all'estero e non non si soffermano quasi mai :  l'incremento del flusso migratorio di giovani e meno giovani dall'Italia rinnova il problema della solitudine degli anziani, delle difficolt? in cui vengono a trovarsi soprattutto allorch? il vigore fisico viene a mancare con la conseguenza di una "onerosa" non autosufficienza in un Paese in cui permangono macroscopiche differenze nell'erogazione dei servizi sociali e della sanita' .  E la situazione non riguarda solo l'Italia, anche molti altri Paesi europei in cui l'emigrazione italiana ? numericamente importante, come ? stato sottolineato nei mesi scorsi nella presentazione dell'ICE (la proposta di iniziativa popolare europea) sulla non autosufficienza (vedi: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=1576) .

Ed Italialavorotv/Italiannetwork parte proprio da questa premessa (della cui lunghezza ci scusiamo ma che riteniamo doverosa per una compiuta riflessione sulle problematiche della stessa emigrazione italiana) nell'intervista al Segretario Nazionale dello SPI CGIL Ivan Pedretti  (http://www.youtube.com/watch?v=96FPBx88vJI&feature=youtu.be ) giacch? proprio il sindacato dei pensionati della CGIL ? stato il principale fautore e mentore della proposta presentata nei giorni scorsi dalla FERPA (vedi: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=1580) alla Commissione Europea.

  Soddisfazione, dunque, da parte dello SPI che da anni porta avanti ma anche una vera e propria "necessit? per l'Italia, Paese nel quale non esiste una legge sulla non autosufficienza" afferma Pedretti, che aggiunge come una normativa europea in materia sia altrettanto urgente in altri Paesi in Europa in cui occorre far s? che gli anziani non autosufficienti e fortemente in difficolt? abbiano una vecchiaia pi? dignitosa".  Per il sindacalista dello SPI si tratta di una "legge di civilt?". l'Europa deve essere il capostipite di un welfare solidale e positivo".  "Noi- aggiunge - ci impegneremo fortemente a raccogliere le firme necessarie perch? la proposta diventi una legge europea e sicuramente sar? una risposta positiva per tutti i Paesi e per i soggetti pi? fragili della societ?".

  E nel frattempo, in un'Italia dalle forti differenze regionali, quali interventi si possono realizzare? "La proposta che noi facciamo ? di avere una legge nazionale di livello essenziale, a carattere solidale, ovvero tramite una legge finanziata, in grado di rispondere alle differenze sociali tra regione e regione, tra quelle pi? ricche e quelle pi? povere. Poi ci sono le leggi regionali che intervengono sulle leggi territoriali esistenti: un conto ? essere anziani in Lombardia ed un conto ? essere anziani in  Calabria. Noi non diciamo che bisogna essere tutti uguali ma bisogna evitare che in Calabria, essendo la regione pi? in difficolt? su questo piano, l'anziano, il non autosufficiente non sia assistito mentre in altre realt? si.Di qui la necessit? di una legge nazionale di solidariet?".

Ma attualmente, qual'? lo statu quo ? "Come abbiamo detto, dove ci sono delle risorse ci sono le risorse migliori, dove non ci sono gli anziani sono soli. Sono sole le loro famiglie e si sobbarcano il costo della non autosufficienza perch? non ci sono le risorse per curarlo, per assisterlo e spesso si determinano casi fortemente preoccupanti.Ormai in un alcune realt? chi ha in casa un non autosufficiente rischia di essere una famiglia che scivola nella poverta' con tutti i problemi che ci? comporta. "

Sempre sul fronte della non autosufficienza, al recente incontro di Genova al quale hanno preso parte i tre segretari generali (SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL), ? stat affrontata la questione dell'indennit? di accompagno e dell'universalit? di tale diritto per i non autosufficienti gravi. Pedretti sull'argomento precisa: "ritengo che dovrebbe essere individuata la gravit? della patologia e differenziato il valore economico da dare. Diversamente ? rispondere ad un problema di povert? che il Paese ha. Ed a quel punto il ragionamento non ? pi? l'assegno di accompagno, che ? riferito ad una patologia socio-sanitaria, ma invece ad una idea di reddito minimo per le persone. Ovviamente vanno trovate le risorse e c'? la necessit? di dare anche delel risposte differenziate. Per esempio, si pu? pensare di rispondere ad un disagio come quello della non autosufficienza non solo attraverso la casa di riposo o l'assegno di accompagno e "poi ti arrangi" ma provare ad avere un'assistenza domiciliare vicino a casa propria, che aiuta i propri familiari a tenere l'aznaino in casa, che pu? tradursi in servizi pi? significativi economicamente rispetto all'assegno di accompagno e ridurre la prativa del voucher. Il che equivale ad affermare "ti do i soldi e poi ti arrangi, per? te ne do pochi ed alla fine devi sempre arrangiarti, per cui devo prenderti la badante. Magari in nero , che poi ti denuncia perch? non ? stata assicurata e credi quindi attorno a quella persona ed alla sua famiglia delle gravo situazioni anche dal punto di vista amministrativo e fiscale. Va, quindi, trovata una risposta pi? compiuta sul territorio, pi? significativa. Ed ? questo quello che noi vogliamo.

In buona sostanza, afferma il sindacalista dello SPI, l'assegno di accompagno pu? essere una quantit? da discutere, da affrontare e speriamo che il Governo - quello che ci sar? - sia disponibile a discutere sul miglioramento del suo utilizzo per un miglioramento della legge sulla non autosufficienza pi? equa, pi? giusta !"

Quanto al blocco della rivalutazione delle pensioni. Spiega il segretario nazionale dello SPI "Ormai da qualche anno c'? il blocco della rivalutazione, considerato che per? non c'? una rivalutazione al 100%, ci? avviene solo per le minime. Per il resto di rivaluta solo parzialmente. Di conseguenza negli ultimi trent'anni le pensioni italiane hanno perso il 30% del loro potere d'acquisto. Se poi ci aggiungiamo il blocco si riduce ulteriormente il potere d'acquisto delle pensioni. E parliamo di una media pensione italiana che viagga dalle 600 euro ai mille euro, come media, per cui non parliamo delle grandi pensioni, e dunque, sono gi? di per s? deboli. Ma se a fianco di ci? co aggiungiamo il ticket sanitario ed il costo di ogni visita diagnostica abbiamo ormai situazioni di pensioni che tendono automaticamente a non curarsi perch? non ce la fanno. Per cui abbiamo bisogno di qualificare il servizio e enderlo pi? gratuito per una fascia importante di persone ed al contempo rivalutare la pensione per evitare che milioni di pensionati scivolino velocemente verso la soglia di povert?.

E questo - aggiunge il sindacalista dello SPI - non significa un bene per lo Stato perch? comunque dovr? intervenire e rispondere economicamente. Dunque ? sempre meglio avere una persona che sta bene, in salute e far s? che l'anziano possa dare un contributo alla societ? piuttosto che renderlo indigente e poi assumerci il carico del costo dell'indigenza per tutti i cittadini."  In buona sostanza, il da farsi "un welfare migliore. Pi? adeguato alle nuove condizioni della societ? italiana, che ? una societ? invecchiata e siccome ? invecchiata aumentano le patologie bisogna dare delle risposte di servizio a quelle patologie. Se facciamo cos?- sostiene Pedretti - aiutiamo la crescita del Paese. diversamente il rischio ? pesante per tanti milioni di persone. "

Quanto allo specifico degli italiani all'estero. Come risolvere una volta per tutte le difficolt? - ogni paese di accoglienza ha le sue -  della certificazione dell'esistenza in vita ?  "Noi abbiamo spinto a pi? riprese nel rapporto con l'INPS che l'Istituto e lo Stato italiano definiscano rapporti migliori con gli Stati in cui risiedono le nostre comunit? all'estero. evitando un incremento dell'attivit? burocratica e una legislazione tra Stati pi? vicina alle situazioni delle persone, compresi gli italiani all'estero perch? oggettivamente va riconosciuto che una fascia di quelle persone ? in difficolt? e bisognerebbe favorirla piuttosto che metterla in difficolt? "  Pedretti non nasconde che trovare un accordo sul piano legislativo fra Stati ? materia complessa, "per? sicuramente ? questione che noi contueremo a sostenere e saremo vicini ai pensionati all'estero nelle sedi di patronato e nelle nostre sedi affinch? si trovino soluzioni migliori."(21/09/2013-ITL/ITNET)

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