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ITALIANI ALL'ESTERO - SORRENTINO (CGIL):"RIVEDERE EX NOVO NORMATIVA RAPPRESENTANZA ALL'ESTERO. FINORA HA VINTO RAPPRESENTANZA POLITICA SU QUELLA SOCIALE "

(2015-04-17)

  Rispondendo ad una intervista di Italiannetwork/Italialavorotv sull'iniziativa in corso oggi a Ragusa dal TItolo Donne migranti, passato e presente" (VEDI: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=29818), promossa da Fondazione di Vittorio, CGIL nazionale, assieme a FLAI CGIL e CGIL Sicilia, con il contributo di alcune associazione, fra cui Altre Italie, Claudio Sorrentino, esponente della CGIL, Politiche Globali, e responsabile Italiani all'Estero, è intervenuto sull'attuale necessità di superare il gap esistente nell'ambito delle politiche migratorie ispirandosi ad un nuovo modello che valorizzi presene, risorse e professionalità. 

Quindi l'attenzione si è spostata, in particolare sulle tematiche degli italiani all'estero: "Circa gli Italiani all'estero,  la nostra attenzione in questo momento va in particolare alla rappresentanze degli italiani all'estero, che stanno vivendo un momento di grande difficoltà. Anche le elezioni che in questi giorni si stanno svolgendo all'estero  (Comites) sono elezioni che non danno più il segno di una rappresentanza degli italiani".

E Sorrentino traccia un sintetico quadro della situazione: si sono registrati all'AIRE 4.800.000 persone, ma voteranno questa volta con le modalità che questo governo purtroppo ha voluto mettere in campo dopo 10 anni che non si votava. Poi si è fatto tutto di corsa, e voteranno se tutto va bene 230.000 persone. Una parte molto residuale dei possibili elettori. I Comites non saranno più  109, ma meno di 100, il CGIE non avrà più rappresentate tutte le nostre comunità sparse in tutto il mondo, ma sarà molto più limitato e nella rappresentanza sarà molto più presente quella  italiana che all'estero". 

Ed ecco la proposta: "Noi proponiamo, quindi.  di rivedere tutte le normative che presuppongono la rappresentanza all'estero, perchè o noi facciamo del sistema di rappresentanza una ricchezza, giacchè la nostra presenza nel mondo deve essere il veicolo per sviluppare una sorta di economia del made in Italy, della nostra cultura,  dei nostri prodotti, delle nostre capacità, oppure non serve a niente.

Di pari passo le comunità che vengono in Italia devono trovare un nuovo livello di dignità, devono potersi integrare con molto più favore  nel nostro paese e devono anche loro poter esprimere tutto quello che sono non solo i propri bisogni  ma anche le loro aspettative, anche sul piano della concretezza. Ne vengono tanti che possiedono grandi professionalità che vengono sempre mortificate mentre ci sarebbe bisogno che avessero risposte più positive".

In buona sostanza richiederebbe una revisione totale dell'attuale CGIE, Comites e quant'altro ?

Sorrentino afferma senza ombra di dubbio "Io penso che dopo questa tornata che sicuramente sarà negativa dal punto di vista della valutazione sulle elezioni dei Comites. Il governo dovrà per forza prendere atto che non c'è più una rappresentanza e quindi bisognerà ridiscutere del tutto, da quali cose noi vogliamo realizzare attraverso le rappresentanze, a quali sono i compiti, le funzioni, gli obiettivi . Se  non riusciamo a concordare con il Governo questi elementi, saremmo costretti a determinare strumenti non solo legislativi, ma anche sul piano organizzativo,  per dare delle risposte. Quindi va cambiato tutto.

Nel complesso, aggiunge Sorrentino "lo scontro che  in questi anni si è perpetrato tra la rappresentanza politica e la rappresentanza sociale, ha visto vincere a tavolino la rappresentanza politica come se la rappresentanza sociale in tutti questi anni non abbia rappresentato niente. Penso ai patronati all'estero e a che cosa rappresentano dal punto di vista della tutela, penso alle tante associazioni, anche quelle dei pensionati, di cui  ricordo la raccolta delle firme per l'assegno sociale  ai nostri italiani all'estero che vivono maggiori difficoltà. Ebbene, di tutte queste cose forse non si parlerà più. Si parlerà  forse di rapporti tra paesi. Il Senato scompare, scompariranno anche i senatori eletti all'estero. La  Camera avrà una rappresentanza più ristretta, gli eletti all'estero saranno di meno, forse anche loro si perderanno non avendo un retroterra nei loro paesi, ovvero queste forme di rappresentanza, come i Comites ed il CGIE.

Probabilmente il problema degli italiani nel mondo non si porrà proprio più. Devo confessarle che  sono abbastanza scettico da questo punto di vista. Ma come CGIL continueremo a fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per cercare di modificare questa situazione. Però - ammette Sorrentino - è proprio complicato in questo periodo."(17/04/2015-ITL/ITNET)

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