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SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - DAL SINDACATO UN NUOVO PARTITO ? BELLISSIMA(UILP/UIL):"PER ORA SI TRATTA SOLO DI BATTUTE MA SE LA POLITICA NON RIESCE A TROVARE UNA SINTONIA CON LA SOCIETA' E LE PARTI SOCIALI..."

(2014-04-07)

  Un riconoscimento, ma anche un impegno nei confronti del nuovo partito dei lavoratori, nato in Brasile, "Solidariedade"
Riconoscimento per l'impegno profuso nelle relazioni sindacali che hanno favorito l'impegno che ha portato alla fondazione di questo partito ed un impegno per il prosiego di queste relazioni in ambito politico.  Italiannetwork/Italialavorotv parte da questa considerazione nell'intervista con il Segretario Generale della UILP, il Sindacato dei Pensionati della UIL, Romano Bellissima, (VIDEO: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=1763)  il cui rapporto di collaborazione ? stato ricordato dal Presidente di "Solidariedade", l'on.  Paulo Pereira da Silva, nel suo incontro, a Roma, con gli esponenti della UILP e dell'ITAL. video: (http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=1762)

"Indubbiamente, viviamo una fase storica molto complessa, i partiti politici non trovano pi? una via per dialogare con la societ?, non offrono pi? delle proposte condivise alla societ?, non dialogano pi? con le parti sociali. Tutto questo porta ovviamente a difficolt? notevoli, e quindi anche alla necessit? di rilanciare il ruolo della politica. Probabilmente come avvenne gi? nell'800 il sindacato si appresta a prendere in proprio la responsabilit? di rilanciare la politica,come avviene in altri paesi. Almeno io cos? interpreto questa iniziativa del sindacato brasiliano di dare vita ad un partito di lavoratori della solidariet?." afferma il Presidente Bellissima.


Lei prevede che anche in Italia una iniziativa di questo genere possa...

"Lo diceva la Camusso in una battuta nei giorni scorsi: "se la politica non vuole dialogare con le parti sociali allora vuol dire che noi stessi dobbiamo dar vita ad un nuovo partito". Per adesso sono solo delle battute - stigmatizza il Segretario Generale della UILP - ma ? chiaro che se la politica non riesce a trovare una linea in sintonia con la societ? e con le parti sociali, indubbiamente ci saranno altre formazioni.
D'altra parte - aggiunge -  se dobbiamo guardare alle recenti elezioni, quelle della Sicilia,  dove il 52% degli elettori non ? andata a votare, segno che l'offerta politica era insoddisfacente nonostante la presenza di populismi vari. E  se la proposta politica ? ancora insufficiente a fare partecipare i cittadini, probabilmente bisogna cominciare a pensare a qualcosa di diverso e di pi? impegnativo" ammette Bellissima.


Ma nel DNA del sindacato c'? una "vis" politica ?

"Certo che si, perch? a fine ottocento quando il sindacato si accorse di avere raggiunto una buona posizione nella societ?, ma di non avere una adeguata rappresentanza in parlamento, decise di costituire il partito socialista, e poi ovviamente con diverse declinazioni arrivarono i cattolici, i liberali" ricorda il sindacalista della UIL. "Ognuno tent? di dare risposte alla societ? per altre vie."  Una cosa ? pi? che certa per il Segretario Generale dela UILP "la necessit? di rappresentare le istanze dei lavoratori, dei pensionati, della parte pi? debole della societ?, c'? sempre stata e quindi, oggi che la crisi la evidenzia,  c'? la necessit? di avere risposte."  Ed aggiunge " Speriamo che la politica riesca a recuperare autorevolezza e soprattutto lucidit? nella scelta delle decisioni, altrimenti il sindacato dovr? assumere  la responsabilit? di far evolvere anche la politica".


Nel suo impegno sindacale Lei rappresenta una memoria storica della evoluzione politica italiana che la situazione possa evolversi positivamente o teme come taluini, ad esempio il Presidente del Senato Grasso, che si vada verso una deriva ?

" Il paese ha bisogno di grandi riforme per uscire da questa situazione di crisi. Il problema ? di metterci d'accordo su cosa vuol dire riforme, perch? spesso si vendono per riforme anche cose che non riformano. Anche il significato delle parole ? cambiato" avverte Bellissima. "Una volta per riforma si intendeva un miglioramento, non una retrocessione, oggi spesso per riforma si intende perdere qualcosa. Lo abbiamo visto con le tante riforme delle pensioni dove i pensionati ci hanno sempre rimesso, quindi la parola riforma non sempre ha pi? quel significato positivo che avevamo conosciuto nei tempi passati, questo anche sul piano istituzionale noi dobbiamo pensare ad una societ? partecipata, non abbiamo bisogno di rispolverare il centralismo  democratico di vecchi partiti, ma abbiamo bisogno di solidariet?, di partecipazione dei cittadini,  di condivisione delle scelte. Capisco che questo comporta fatica e sacrifici, ma ? la strada migliore per avere una buona qualit? della democrazia e non cercare semplificazione dicendo che il dialogo fa perdere tempo." (07/04/2014-ITL/ITNET)

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