ITALIANI ALL'ESTERO E IMPRESE ITALIANE NEL MONDO - SOLLAZZO(PRES. CIM): "IMPRENDITORI ALL'ESTERO HANNO NECESSITA' DI DIALOGARE CON ORGANIZZAZIONI IMPRENDITORIALI ITALIANE....ENTI ISTITUZIONALI: SOLO ANNUNCI"
In autunno il XII Congresso Mondiale della Confederazione degli Italiani nel Mondo, presieduta da Angelo Sollazzo. La presentazione a Roma la scorsa settimana (vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=22715) , nel corso di un incontro su “L’impresa la cultura e la creatività degli italiani nel mondo” al quale hanno preso parte rappresentanti dell'esecutivo della CIM e di importanti ospiti, fra cui esponenti dell'ambasciata di Cuba e del Brasile, ma anche da rappresentanti della comunità Capoverdiana in Italia, assieme a rappresentanti del mondo dell’economia, dell’impresa, del mondo politico italiano e della Business comunity italiana.
Quale il messaggio alla base del prossimo congresso ? Italialavorotv/Italiannetwork lo ha chiesto al Presidente Angelo Sollazzo: "Intanto la filosofia della CIM parte da quella che è la realtà nuova degli italiani nel mondo, che - voglio ricordare - è alla quarta e forse alla quinta generazione. Quindi non sarà un congresso basato sulle nostralgie, su quello che eravamo, sul perchè siamo andati all'estero ma su che cosa si può fare realmente perchè i 60 milioni di origine italiana che vivono nel mondo possano sostenere il nostro paese anche per farci uscire dalla crisi economica che ci attanaglia.
Voglio ricordare che i 60 milioni di italiani ed oriundi italiani all'estero possono essere non solo consumatori di prodotti italiani ma promotori del made in Italy. Questo è un argomento troppo spesso dimenticato e io credo che il governo, le forze sociali, economiche, ne debbano prendere atto e solo attraverso un coinvolgimento delle nostre collettività all'estero io credo che possiamo dare un contributo reale ai problemi di crisi in cui ci troviamo".
Il presidente della CIM parte da un assunto :"la stragrande maggioranza degli italiani all'estero sono imprenditori, piccoli, medi" e "chi è rimasto all'estero è chiaramente un uomo di successo, altrimenti sarebbe rientrato", Ebbene, sostiene " questi imprenditori hanno bisogno di rafforzare i legami economici oltre che culturali con la madrepatria, perchè loro possono realmente esserci utili, mentre negli ultimi 20 anni di questo aspetto si è parlato quasi con un senso di vergogna.
"Ebbene - ha proseguito Sollazzo - ritengo che sia assolutamente necessario che a livello associativo i nostri imprenditori di origine italiana nei vari paesi dove ci sono grosse collettività italiane possano dialogare con le nostre strutture italiane, con le confindustrie italiane, perchè il fallimento degli enti cosiddetti istituzionali è talmente davanti agli occhi di tutti. Parlo dell'ICE, delle Camere di Commercio italiane all'estero, della SIMEST.
Oggi l'imprenditore all'estero non ci crede più: si fanno molti annunci, si vuole dare la disponibilità per essere di aiuto a questi nostri imprenditori ed il risultato è sempre negativo. Io credo che a livello invece associativo tra privati ci si intenda meglio. Quindi a livello associativo noi dobbiamo creare un dialogo tra gli imprenditori italiani che vivono all'estero e gli imprenditori italiani che vivono in Italia che vogliono andare all'estero e che voglio utilizzare i nostri imprenditori che vivono all'estero.".....(23/06/2014-ITL/ITNET)
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