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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - DANTE NEL MONDO - "IN IRLANDA POSSIAMO CAPIRE GRAN PARTE DELLE TENSIONI CHE DIVIDONO IL MONDO DI DANTE" AFFERMA IL PROF.CORNAC Ó CUILLEANÁIN (TRINITY COLLEGE) IN UNA INTERVISTA ESCLUSIVA AD ITALIANNETWORK

(2021-04-08)

  Nella miriade di iniziative dedicate a Dante Alighieri ed alla sua "comedia", nella maggior parte dei casi promosse o patrocinate dalle Istituzioni della rete diplomatico-consolare e culturale italiana, quando non dai Comites e dall'associazionismo italiano nel mondo e non solo, si inserisce anche la proposta culturale di ITALIAN NETWORK che intende offrire ai propri lettori  un’occasione per riscoprire e tornare a riflettere sull'insigne poeta, scrittore e politico fiorentino, apprezzato universalmente per i suoi versi, oltre che per la fervida immaginazione. 

Ma anche per tentare di comprendere la vastità dell'eco che ha lasciato, a distanza di tanti secoli,  riuscendo ancor oggi ad illuminarci nel ‘cammin di nostra vita’… 
E da queste considerazioni  e’ partita una ricognizione sull'uomo Dante, sulla sua opera  e sulla sua attualita’, che vuole coinvolgere studiosi e professori italiani - taluni di "origini italiane"- ma soprattutto  stranieri - la cui carriera e’ stata dedicata od, ancor di piu’, profondamente segnata da Dante.  Un'operazione che permette di evidenziare la "lettura",
o meglio, le "letture"di "Dante nel mondo" nei cinque continenti. Un'iniziativa che potrebbe riservare interessanti sorprese. Ne siamo sicure! (ITALIANNETWORK)

La parola per questo secondo appuntamento a Cormac Ó Cuilleanáin, Professor Emeritus al Trinity College di Dublino.
In questa prestigiosa universita’ irlandese, il Professor Ó Cuilleanáin ha insegnato per piu’ di 30 anni, dirigendo anche il Dipartimento d’Italianistica. Ritiratosi nel 2016, il Professor Ó Cuilleanáin, che ama anche Boccaccio, la traduzione e la scrittura creativa, ha al suo attivo la redazione di numerosi libri sull'Alighieri, tra cui 'Dante and the Middle Ages' (Dublin 1995, scritto con John Barnes) e 'Patterns in Dante' (Dublin 2005, scritto con Jennifer Petrie).

Professore, cosa rende la 'figura' di Dante ancora attuale a 700 anni dalla sua morte?

"Dante non è solo un grandissimo poeta ma è anche un personaggio affascinante, scomodo, pieno di contraddizioni: uomo d’ordine autoritario eppure ribelle; fiorentino campanilista e fuoriuscito, schierato contro la patria; pieno di amori e odii; coraggioso e pauroso; intellettuale impulsivo; idealista e concreto; umorista e solenne; credente e mangiapreti; poeta e scienziato; maschilista adulatore di alcune donne…  Tanti aspetti contraddittori caratterizzano il Dante cittadino, scrittore, personaggio letterario" afferma il Prof. Cormac Ó Cuilleanáin, che spiega:

"Ogni epoca trova similitudini nelle culture del passato e Dante ci offre una miriade di spunti che ci permettono di trovare corrispondenze, in positivo o in negativo, con le nostre identità personali e collettive. Ce n’è per tutti, insomma. Per queste e per altre ragioni, Dante rimane uno scrittore squisitamente locale e allo stesso tempo universale"


Dante e’ conosciuto principalmente per la 'Divina Commedia’. Secondo Lei, quali sono i punti di forza di questo testo?

"Un linguaggio poetico da brividi. Grandi temi come per esempio la sorte dell’umanità!  La creazione di personaggi ed episodi indimenticabili. Un'enorme drammaticità.  La costruzione di intrecci da supergiallo. La scaltrezza e la destrezza nel narrare: come si fa a rendere interessante l’idea di un paradiso eterno per un lettore di oggi? Eppure lui ci è riuscito, anche attraverso le denunzie del nostro mondo e della nostra società nella terza cantica!

E poi una straordinaria coerenza: il primo canto dell’inferno sembra raccogliere 'in nuce'  quasi l’intero poema, e sono tanti i 'passi' che si parlano reciprocamente.
Tutti i punti di forza si potrebbero riassumere nell’equilibrio dinamico fra struttura e poesia, già riconosciuto da grandi dantisti".

  In che modo questo testo e' vicino, parla alle persone di oggi?

"Bella domanda, alla quale ci sono varie risposte possibili" risponde il prof. a Cormac Ó Cuilleanáin.

"Oggi viviamo in un’epoca marcata da conflitti sociali, di espansione intellettuale e scientifica, e di grande confusione culturale. Abbiamo perduto il senso dell’uomo come misura dell’universo e le nostre concezioni di Dio non riescono più a colmare il vuoto. Tra queste incertezze, ci fa bene leggere un autore che affronta questi stessi problemi, proponendo una chiara definizione dell’uomo e del posto dell’umanità nell’universo, pur essendo le sue risposte necessariamente diverse dalle nostre.

In Irlanda, poi, ci sono ragioni particolari per leggere Dante: qui la fede religiosa e’ stata solidissima per molti secoli, definendo non solo il destino del singolo cittadino ma anche le sorti del Paese. Negli ultimi cinquanta anni pero’ è crollata gran parte della religione strutturata e ci sentiamo meno minacciati dalla dannazione eterna. Eppure abbiamo sostenuto per trent'anni un’assurda guerra civile a causa delle diverse confessioni religiose.
Sebbene i conflitti nella Commedia non siano uguali ai nostri, possiamo comunque capire gran parte delle tensioni che dividono il mondo di Dante. Con questo non si vuol sostenere che altre epoche, altre culture siano escluse dalle letture dantesche: anche loro troveranno le proprie motivazioni per entrare nella 'selva oscura'.".


Professore, che seguito ha oggi Dante in Irlanda: quanto e’ studiato nei corsi universitari? Ci sono stati cambiamenti che hanno modificato lo studio di Dante e delle sue opere negli ultimi anni?

"L’italiano si studia pochissimo nelle nostre scuole ma nelle università irlandesi ci sono quattro dipartimenti di italianistica molto importanti.
La posizione di Dante nei piani di studio è variabile ma l’interesse per la ricerca dantesca e’ considerevole.
Da segnalare, quest’anno la formazione del CDSI - Centre for Dante Studies in Ireland (Centro di Studi Danteschi in Irlanda) - all’Università di Cork.
Inoltre, la casa editrice Four Courts Press (Dublino) da alcuni decenni pubblica un’importante serie di studi danteschi".


Secondo Lei, in  che modo lo scrittore e  i suoi testi  hanno influenzato la successiva produzione artistica e culturale ?

"La risonanza di Dante nella cultura irlandese è notevole !
Il primo che ha tradotto l'intera Commedia in inglese e’ stato l’irlandese Henry Boyd (1802).
E il poema più lungo della lingua gaelica, ben 14.233 versi, è proprio la 'Coiméide Dhiaga Dante' nella traduzione del Monsignor Pádraig de Brún (1889–1960)".

Ed ancora "Tre dei nostri Premi Nobel per la letteratura hanno subito l’influenza di Dante.
W.B. Yeats ha definito l’Alighieri “the chief imagination of Christendom: he has made that hollow face of his / More plain to the mind’s eye than any face / But that of Christ”.

Samuel Beckett, laureatosi in italiano presso il Trinity College di Dublin, esplora tematiche infernal-dantesche in molte sue opere, a cominciare dal primo racconto pubblicato nel 1934 dal titolo 'Dante and the Lobster'. E’ una profonda meditazione sulla “pietà”  dantesca: “Why not piety and pity both, even down below ? Why not mercy and Godliness
together?”

Seamus Heaney è tornato su Dante varie volte, accostando l’episodio di Ugolino alla guerra civile in Irlanda e spostando “Guido, i’ vorrei” sulla costa del Donegal nel 1960.

Per non parlare di James Joyce, Ciaran Carson e di altri scrittori irlandesi. 

Certo è che Dante ha ancora molto da dire agli irlandesi, anche se a volte la sua presenza si rivela pesante o ingombrante ..."  Ed il prof. Cormac Ó Cuilleanáin racconta: "Una laureata del Trinity College, insigne giornalista, parlandomi qualche anno fa degli studi fatti presso la nostra università, si è espressa così: “Of course we all hated Dante, but once you’ve read him, that’s how you see the world.” (n.d.r. "Naturalmente abbiamo tutti odiato Dante ma una volta che lo hai letto, vedi il modo proprio cosi’”).

Quindi, suggerisce "Per chi volesse approfondire gli 'echi danteschi’ in tre grandi scrittori irlandesi del Novecento, suggerisco  https://oa.ici-berlin.org/files/original/10.25620_ci-02/boitani_irish_dante.pdf

Grazie Professore  Cormac Ó Cuilleanáin .

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Oltre ai testi gia’ citati, il Professore a Cormac Ó Cuilleanáin, che ha studiato  ha studiato a Cork, Dublino, Cambridge e Firenze, ha scritto 'Religion and the Clergy in Boccaccio’s Decameron' (Roma, 1984), ha tradotto inoltre diversi testi e, con lo pseudomino di Cormac Millar, ha pubblicato alcuni gialli.

E’ stato Presidente dell'Irish Writers’ Centre e dell'Irish Translators’ Association che ha contribuito a fondare.

E’ stato insignito del Premio per la traduzione John Florio ed e’ membro onorario sia dell'Irish Translators’ and Interpreters’ Association che dell'American Boccaccio Association.

Il  Professore a Cormac Ó Cuilleanáin è Cavaliere dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana

Per coloro che desiderano saperne di piu’ su Dante in Irlanda:
https://www.spreaker.com/user/emonsedizioni/ga-dante-coimeide-dhiaga
http://casilac.ie/cdsi/
https://oa.ici-berlin.org/files/original/10.25620_ci-02/boitani_irish_dante.pdf
Centro di studi danteschi in Irlanda:
http://casilac.ie/cdsi/
Suggerimenti infine per alcuni brani scelti della Commedia in gaelico:
https://www.spreaker.com/user/emonsedizioni/ga-dante-coimeide-dhiaga . (08/04/2021- Letizia Guadagno/ ITL/ITNET)

Prima puntata di "Dante nel mondo" a cura di  ITALIANNETWORK dedicata agli Stati Uniti : link diretto:  http://www.italiannetwork.it/news.aspx?id=65150 . ( ITL/ITNET)

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