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ITALIANI ALL'ESTERO - RETE COMITES - SCHIAVONE(SEGR.COMITES): "PREOCCUPAZIONE CHIUSURA COMITES: DOPO BARCELLONA E TORONTO ANCHE VIENNA E... PIU' ATTENZIONE AL LAVORO COMITES"
(2017-05-12)
"Desta preoccupazione il reiterarsi di notizie sulle chiusure dei Comitati degli italiani all’estero. Dopo Barcellona e Toronto è di questi giorni la decisione della chiusura del Comites di Vienna." Ad intervenire sulla questione è il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, che aggiunge:
"Diverse sono le segnalazioni di difficoltà provenienti da Comites presenti in altre parti del mondo, che potrebbero assumere identiche drastiche decisioni. A seguito delle elezioni dell’aprile 2015 sono stati istituiti 101 comitati degli italiani all’estero elettivi e 5 di nomina consolare. Questi organismi di rappresentanza delle comunità italiane sono presenti in tutti i continenti, distribuiti in Europa (47), America Latina e Settentrionale (42), Africa (7) e Asia e Oceania (10).
Per prevenire analoghe decisioni - afferma Schiavone - sarebbe opportuno chiedersi quali sono le ragioni e perché ciò avviene, e quali potrebbero essere gli accorgimenti e le soluzioni per scongiurare ed evitare, che questi organismi perdano credibilità. La chiave risolutoria non è solo nell’azione politica, ma va ricercata nell’attenzione che il MAECI pone verso questi organismi.
"I comites - sottolinea il Segretario Generale del CGIE -hanno un’importante funzione di rappresentanza delle comunità italiane all’estero e perciò devono essere sostenuti con strumenti adeguati e risorse finanziarie sufficienti a svolgere il compito assegnato loro dalla legge 286/2003.
Svolgono un insostituibile ruolo di cerniera tra il territorio e i consolati ed in molte aree geografiche hanno una funzione sussidiaria alla presenza delle rappresentanze diplomatiche italiane."
Dunque, stigmatizza Schiavone "Rafforzarli nelle loro prerogative è un dovere del ministero degli esteri e della cooperazione internazionale affinché il loro lavoro venga valorizzato e riconosciuto, in particolare perché è svolto in forma volontaria.
Infine "Vorremmo augurarci che di fronte a questi manifesti segnali di sofferenza, la rete diplomatica consolare dedichi più attenzione al lavoro dei Comites e che, nelle circoscrizioni consolari chiamate a rinnovare la rappresentanza dei Comites si intervenga con maggiore informazione favorendo la partecipazione degli elettori e la formazione di più liste, che possano permettere ai nostri connazionali di scegliere con convinzione i propri rappresentanti". conclude il Segretario generale del CGIE.(12/05/2017-ITL/ITNET)
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