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ITALIANI ALL'ESTERO - CGIE - MALPASSI (IIa COMMISSIONE CGIE): LAVORO PROSEGUE NEGLI 'INCONTRI' TELEMATICI E NELL'INTERAZIONE FRA COMMISSIONI TEMATICHE. NUOVE ENERGIE E COMPETENZE NUOVE

(2016-04-01)

Si è chiusa da qualche giorno la settimana dedicata all'insediamento del nuovo CGIE ma l'attività del Consiglio, questa volta, non viene aggiornata al prossimo incontro a Roma o nelle riunioni continentali, come per il passato. A sottolinearlo è Andrea Malpassi, componente della Commissione Sicurezza e tutela sociale e sanitaria (IIa Commissione) del Consiglio Generale degli Italiani all'estero e responsabile  Area Estero del Patronato INCA CGIL.

" E' emerso all'interno della prima riflessione della nostra commissione, ma abbiamo riscontrato che è emerso anche nelle altre Commissioni, la necessità di non legare i lavori soltanto ai tempi canonici stabiliti dai regolamenti del CGIE.  E, quindi,  abbiamo sentito l'esigenza di organizzare immediatamente un calendario di incontri - ovviamente a costo zero per la collettività - ovvero tramite incontri telematici su internet, per dare una continuità al lavoro della Commissione.

  Quanto all'ampliamento delle competenze della Commissione, riguarda sia tematiche d'interesse per l'emigrazione  più tradizionale, con una soglia d'età più elevata, che la cosiddetta nuova emigrazione collocabile in una fascia d'età più giovanile.

Ma sui temi degli affari sociali la prima e più importante riflessione, sulla quale si sofferma Malpassi,  riguarda il dato di fatto che il lavoro della Commissione non può esaurirsi al suo interno ma deve avvenire una naturale interconnessione ed un necessario confronto con le altre commissioni." E Malpassi esemplifica:  faccio due esempi su tutti, sui temi della sanità è chiaro che è impossibile ragionare non cooperare costantemente con la commissione che si occupa anche degli affari regionali, dello Stato, degli aspetti istituzionali; quanto ai sistemi sociali nell'ambito dell'assistenza per la cosiddetta nuova emigrazione, ragazzi e ragazze  all'estero spesso precari o con contratti a tempo determinato, che si spostano da un paese all'altro, non si può certo non lavorare congiuntamente  con la commissione nuove emigrazioni. Quindi, si tratta di un lavoro che deve essere a 360 gradi costantemente in relazione con le altre competenze.

E, all'interno di questo CGIE, ammette Malpassi,  ci sono competenze specifiche molto forti, e penso possano essere una risorsa per tutti.
In buona sostanza, c'è maggior professionalizzazione rispetto al passato...  "Questo è stato possibile anche grazie ad un forte ricambio. Si poteva immaginare che restringendo i numeri, per un motivo fisiologico sarebbero stati elette all'estero le persone più note, quelle che da più anni si erano occupate del CGIE, dei Comites".
Per l'esponente del CGIE, sembrava più difficile che ci fosse un ricambio. "Ma così non è stato e penso sia un dato assolutamente positivo che in questo CGIE, eletto dopo tanti anni, ci siano energie nuove che portano competenze nuove. Non soltanto uno spirito innovatore e un entusiasmo diverso, ma anche vere e proprie competenze. E questo - aggiunge -  senza nulla togliere a quanti venivano dall'esperienza precedente e che permettono in questo senso un equilibrio tra esperienza passata e nuove competenze. Quindi penso che questo sia uno degli aspetti più belli di questo CGIE"."

Innovativo,d'altra parte, anche l'intervento del Sottosegretario....  "E' stato molto bravo perché è riuscito ad affrontare i temi al centro dell'attenzione in quei giorni, dando risposte rassicuranti e dimostrando una apprezzabile capacità diplomatica nel riuscire ad  affrontare in maniera più delicata i nodi più spinosi" afferma Malpassi.

E, d'altra parte, "su alcuni aspetti abbiamo apprezzato la disponibilità e l'interesse rinnovato del Ministero degli Esteri rispetto al lavoro del CGIE, nel prendere atto che è fondamentale per avere relazioni, conoscere ed aiutare la nostra emigrazione all'estero.  Al tempo stesso, però, dichiara l'esponente del CGIE, insisteremo ancora su alcuni aspetti, come la necessità che vi sia un diverso approccio del Ministero degli Affari Esteri alle tematiche dell'emigrazione e a quei soggetti che operano nell'emigrazione. Ed, in questo caso- sottolinea Malpassi - parlo più da rappresentante del Patronato che in quanto membro del CGIE. Sicuramente ci vuole un po' più di coraggio nell'affrontare nodi che da molti anni sono ancora aperti."

Stiamo parlamento dell'Accordo MAE Patronati, che suppongo sia stato argomento al centro del dibattito interno alla IIa Commissione Affari Sociali ?

" Stiamo parlando dell'accordo MAE- Patronati ! Una delle esigenze evidenziate  non soltanto da noi ma ripresa anche da molti interventi dei nostri parlamentari eletti all'estero. E' scontato che sia venuto fuori il discorso all'interno della Commissione affari sociali, afferma l'esponente del CGIE, ma è un tema che non può essere eluso, e su questo, la risposta solita, burocratica, non ci può lasciarci  soddisfatti"

Fa riferimento alla risposta del Direttore Generale per gli Italiani all'estero della Farnesina, che ha addotto motivi di privacy come elemento di freno ?

  "Penso sinceramente che ci sia stato uno scivolone: una risposta così burocratica rispetto al tema della privacy. Anche perchè  si sa che i patronati lavorano da tempo su questi temi e sono rispettosi. Ci sono moduli per ogni tipo di pratica che vengono autorizzati per il rispetto della privacy di ogni singolo assistito, quindi è oggettivamente un non tema. Però diciamo anche - afferma Malpassi -  che quell'atteggiamento è come aver fatto un passo indietro di 10 anni, come se nulla si fosse detto e non solo tra noi e il Ministero degli esteri, ma del lavoro, per esempio, dallo stesso Comitato per gli  italiani all'estero della Camera dei Deputati.
Consideriamolo, dunque, uno scivolone, facciamo finta che non sia successo e ricominciamo a parlare seriamente di quell'accordo che va fatto e va fatto non per l'interesse dei patronati, perché non porterebbe un euro in più nelle tasche dei patronati e non costerebbe un euro in più allo Stato, ma permetterebbe soltanto di poter coadiuvare quei Consolati all'estero che vengono chiusi, tagliati, ridotti,  razionalizzati, in un ambito che - di fatto - i patronati già fanno: d'informazione e d'assistenza".

Come si riflette la difficoltà dei tagli imposti ai Patronati dalla Finanziaria 2016 sull'attività estera ? Suppongo che sia stato affrontato dalla Commissione .

"L'argomento è stato sfiorato ma si è deciso di partire da un'analisi sulle esigenze ed i bisogni delle nostre comunità all'estero, poi a pioggia ne discenderà tutto quello che ne consegue.  In realtà, già in questi primi mesi, l'ulteriore drammatico e strutturale taglio che è stato fatto ovviamente ha creato immediatamente un impatto negativo. E il nostro patronato, come tutti i patronati, dovrà affrontare una inevitabile razionalizzazione delle presenze, del proprio organico, ed anche della rete capillare di permanenze negli uffici, a costo zero, sostenuti soltanto dalle strutture locali. Uffici che garantivano la presenza in più, in città impossibili, pensiamo a quei paesi molto grandi dove ci sono distanze di centinaia di km.
Chiaramente una razionalizzazione e una riduzione di questa rete è inevitabile - fa presente - e già in questi giorni incontriamo problemi nella campagne sui  Rend estero. Se aggiungiamo quella dell'esistenza in vita, è scontato che questo crea  un impatto negativo sul lavoro di quegli uffici che sono oberati avendo meno risorse a disposizione. Chiaramente l'impatto è immediato, lo vediamo già in questi giorni, uffici più pieni, file più lunghe e spesso per molti nostri concittadini all'estero, questo significa  dover intraprendere un viaggio non solo per arrivare al Consolato, ma anche all'ufficio di Patronato.

Inevitabile conseguenza dei tagli dei quali si pensa, invece, che costituiscano un non problema, che ci siano sprechi da evitare, mentre  la rete  dei patronati all'estero ha subito, in questi anni, tagli così come i patronati in Italia, che hanno ridotto tutte le strutture all'osso. Continuare ad intaccarle significa renderli più deboli, meno efficienti e meno in grado di rispondere alle esigenze della collettività. E nonostante tutto, aggiunge Malpassi, rimangono, comunque,uno strumento e l'istituzione più diffusa all'estero.
Mi auspico  - conclude - l'esponente del CGIE - che non ci sia dietro tutto ciò l'idea di abbandonare la nostra collettività all'estero, di lasciare solo servizi essenziali minimi, perchè tanto 'alla fine se la cavano da soli'. Ebbene, questo non lo accetteremo mai !."

Lei ha dichiarato, poc'anzi, un incremento dei cittadini che si rivolgono ai Patronati. In quali aree geografiche è maggiore questo incremento ?

Premesso che si tratta soprattutto di giovani, e  sottolineato il fatto che sono in molti coloro che arrivano agli uffici dei Patronati dopo una esperienza di mobilità in altri Paesi, Malpassi segnala Paesi come la Germania, la Svizzera, il Regno Unito, il Belgio e la Francia ed al di là dell'Oceano gli Stati Uniti ed il Canada. Ma aggiunge anche che negli ultimi anni sono moltissimi ragazzi e ragazze, spesso molto giovani, anche alla prima esperienza di emigrazione ma attratti dalla lingua e dal modo di vivere, che arrivano in Argentina ed in Brasile per cercare un lavoro e costruirsi una vita, seguendo così le rotte dell'emigrazione tradizionale italiana, pur attraverso percorsi "di nomadismo".
Nuova emigrazione che, tuttavia, ha competenze diverse dall'emigrazione del passato ed esigenza e richieste diverse, che impongono competenze diverse e più elevate agli operatori dei Patronati all'Estero relative al welfare state, allo stato sociale, alle questioni amministrative del Paese estero. Un impegno che impone un rapporto molto forte con le strutture sindacali locali sui temi della mobilità dell'emigrazione, che in America Latina è ormai pari a quella europea."

Ed a proposito dell'emigrazione italiana nel mondo, Malpassi aggiorna sui prossimi avvenimenti che vedranno il Patronato INCA CGIL partecipare in America Latina al Social Forum per spiegare, tra l'altro, obiettivi e risultati dell'Istituto di Patronato italiano. . Mentre in Europa momento culmine degli appuntamenti sarà l'iniziativa promossa ad Bois Du Cazier  per ricordare le vittime della tragedia mineraria di Marcinelle, in occasione del sessantesimo, ma anche per riflettere in un Seminario-incontro sui temi dell'emigrazione odierna."(04/04/2016-ITL/ITNET)

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