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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - RIFORMA PATRONATI - PESENTI(PRES.INAS CISL):"NO TENTATIVO GOVERNO PATRONATO "GRANDE CONSULENTE". SIAMO ELEMENTO DI COESIONE SOCIALE E MANTERRENO NOSTRA MISSION"

(2016-02-15)

  Viene da un settore, quello dell'edilizia,  che lascia ben poco margine alla retorica per affrontare con concretezza i termini di una quotidianità in costante, quanto controverso, cambiamento, talvolta in contrasto con gli stessi  diritti dei cittadini. Quei diritti che anche la politica di uno Stato, che si afferma democratico,  civile e moderno non sempre riesce a tutelare pienamente.  E, d'altra parte,  "fare sindacato vuol dire fare politica" - affermerà nel corso dell'intervista con Italialavorotv/Italiannetwork, il neo Presidente del Patronato INAS CISL, segnando un elemento di discontinuità  con il recente passato (VIDEO: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=2196)

Domenico Pesenti, d'altra parte, nella sua prima intervista ad appena un mese e mezzo dall'elezione all'unanimità da parte del Consiglio Generale della CISL, apre a prospettive nuove nell'affrontare le questioni al centro del dibattito fra istituzioni e  Patronati nel solco di un legame con il sindacato destinato ad acquisire nuovo vigore.

Un impegno nel segno della  "competenza, serietà, passione e rigore etico": questi gli elementi distintivi del nuovo Presidente del Patronato della CISL,  tracciati  dal Segretario Generale della Confederazione Sindacale, Annamaria Furlan, nel suo  messaggio di congratulazioni lo scorso 17 dicembre..

E che di conoscenza e competenza se ne abbia necessità al massimo grado nell'attuale difficile e complessa fase storica che il Patronato  attraversa è più che evidente. Il testimone  passato dall'ex Presidente Nino Sorgi è un lascito pesante, sia per la complessità del dibattito con il Governo, sia per la concreta attuazione di una  mission  sottoposta a norme e regole affatto chiare e definite, peraltro in costante evoluzione. E, soprattutto, nell'alea di un budget finanziario sempre più ridotto in termini inversamente proporziali all'incremento dei compiti.

Per non parlare di una riforma che pone molti interrogativi sui compiti degli Istituti di Patronato.

Per il Presidente del Patronato INAS Cisl, c'è il tentativo da parte del Governo "di trasformare il Patronato in una sorta di "grande consulente" per i lavoratori, per i cittadini. In fin dei conti, sempre un consulente, come gli altri. Ma noi - dichiara  Domenico Pesenti -  resisteremo a questa visione !" perchè c'è una netta differenza fra "l'opera di tutela dei più deboli che il Patronato,promosso da un'associazione sindacale, fa per le persone e quella del semplice consulente, avvocato o commercialista che sia. Noi  vogliamo essere anche un elemento di coesione sociale, che offre  speranza ai più deboli, che cerca di dare qualcosa anche a chi non ha più speranza verso il lavoro, perchè non sa come disbrigarsi nella burocrazia e nelle leggi dello Stato" spiega il neo Presidente del Patronato INAS CISL. E noi vogliamo essere  un punto di riferimento sul piano dei servizi, ma anche di ascolto dei problemi. Alla gente, oggi, puntualizza Pesenti, manca un luogo dove essere ascoltati.! "  Ecco perchè il Patronato deve "mantenere la sua missione originaria e reggere anche agli attacchi ! Si, perchè sono attacchi alla funzione dei Patronati quelli che il Governo sta portando avanti, mirando a trasformare uno strumento di tutela dei più deboli in uno dei tanti consulenti che ci sono nel Paese. Ma noi su questo punto non vogliamo cedere!" dichiara con irremovibile certezza il Presidente del Patronato della CISL.

Renzi, Poletti, Boeri...il  messaggio del Presidente del Patronato della CISL è chiaro: "Siamo una grande forza. Siamo presenti in quasi tutti i comuni d'Italia, oltre che all'estero. Siamo veramente un collante sociale e questo dato di fatto è la nostra forza !" afferma Pesenti che non rigetta in blocco la riforma.

"Sappiamo che da questi attacchi ci si difende modificando un pò il nostro modo di fare. Finora abbiamo portato avanti tutta  la nostra azione in modo gratuito sia per le pratiche "riconosciute"  (ndr.previste dal cosiddetto "paniere"), che per quelle non riconosciute. Questa riforma, però,  ci impone una distinzione, per cui alle pratiche di mera consulenza viene riconosciuto un piccolo contributo da parte dei cittadini.
  Come patronato della CISL, spiega Pesenti,  cercheremo di valorizzare la figura del socio, di chi è associato al sindacato e già versa una quota per finanziare l'attività di tutto il sistema sindacale rispetto a chi non è ancora associato, partendo dalla domanda di iscrizione al sindacato e chiedendo un piccolo contributo alle spese che l'organizzazione supporta."

In questo modo diventa più stretto il legame fra sindacato e patronato all'interno della CISL ?

"Strettissimo ! Purtroppo, però, - ammette Pesenti -  "viene frammentato nei luoghi di lavoro, soprattutto in quelli più piccoli . In questi luoghi - sottolinea - non puoi parlare delle grandi teorie sindacali o contrattuali. Devi dare risposte anche sui piccoli problemi. Ecco, io credo che il ruolo del sindacato sia "contrattazione e patronato",  un unicum  che non si può scindere."

Presidente, questo legame fra patronato e sindacato è fruibile in Italia ma all'estero la situazione è ben diversa ?

"Certo, è diversa perchè bisogna inquadrarla nelle realtà dei singoli Stati. E' per questo motivo che siamo ben collegati con le realtà sindacali all'estero che hanno la nostra stessa idea di supporto alle persone, ai più deboli e di collegamento sociale. Questo collegamento ci permette di essere sostenuti in quei Paesi, portando avanti, insieme,  la nostra azione !" 
Ma Pesenti sottolinea inoltre, come oggi l'azione del Patronato riguardi "non solo i cittadini italiani che risiedono all'estero ma anche i cittadini che venuti a lavorare in Italia sono poi rientrati nelle nazioni di origine. In buona sostanza, " il Patronato oggi sostiene sempre più i lavoratori migranti nei vari Paesi. Non è più quello di un tempo !."

Un aspetto, quest'ultimo (ndr. tutela migranti all'estero) dell'azione del Patronato in contrasto con la visione espressa dal Presidente dell'INPS Tito Boeri...

"La prima domanda che mi sono fatto è se il Presidente dell'INPS Boeri faccia il Presidente dell'Istituto o faccia altro !."  Secondo me, prosegue l'esponente dell'INAS CISL, dovrebbe far funzionare bene l'INPS dando risposte e tutele ai lavoratori che versano  le proprie quote, mentre, mi sembra che si stia occupando di altro ed in modo anche sbagliato."

Poi aggiunge " Non vorrei essere cattivo: ma dai "professori" abbiamo già avuto una riforma che stiamo pagando duramente. E non vorrei che si distruggesse anche un servizio di Previdenza che abbiamo costruito tutti assieme..."
Un esempio ? Ce n'è una molteplicità, per il responsabile del Patronato INAS CISL "Oggi abbiamo lavoratori che non riescono a ricongiungere le condizioni previdenziali anche se i contributi sono stati tutti versati all'INPS; abbiamo fondi in perdita e non si spiega il perchè; ci sono  fondi di coloro che hanno pensioni basse che pagano quelle di chi ha avuto  retribuzioni alte... Come vede, il Presidente dell'INPS dovrebbe studiare di più la sua galassia e cercare di far funzionare meglio l'Istituto."

Pesenti non nega comunque che  "Passi in avanti ne siano stati fatti in passato" ma teme che ci si fermi. Quanto alle  riforme, "il Presidente Boeri  le lasci fare alle parti sociali !"
Ed a proposito di riforme, il Presidente dell'INAS si sofferma sulla questione della flessibilità in uscita, sottolineando  le preoccupazioni dei sindacati dei settori dove il lavoro è usurante, come nell'edilizia, dove di potrebbe verificare una sorta di "macelleria sociale"  dei lavoratori. "Laddove il lavoro necessita  di efficienza, lucidità, forza fisica, non può essere fatto fino a 67 anni. Così succedono gli infortuni mortali sui luoghi di lavoro" stigmatizza Pesenti.

Iniziative a sostegno della povertà e tagli alle pensioni degli italiani all'estero. E' allarme !!!

"Progettare di non pagare le pensioni a chi ha versato i contributi per creare un sussidio sociale in favore di  quanti non hanno mai versato niente....ebbene credo che vada studiato meglio il problema"  "Oltretutto - ricorda il Presidente dell'INAS CISL - "abbiamo già dei problemi sul sistema delle pensioni". 

  Poi sull'argomento aggiunge  "Si dice che le pensioni sono basse, al minimo, però  non si dice che sono al minimo perchè non ci sono i contributi che hanno  garantito quei versamenti." Motivo per cui "pensare di ritoccare ancora le pensioni che sono state pagate per inventarsi uno strumento a vantaggio di  chi non ha versato niente  può voler dire, come molti lavoratori hanno capito,  che non serve più pagare i contributi all'INPS"  perchè "basta aspettare i 65 anni per  prendere la "sociale" oppure "lavorare a nero" perchè tanto poi qualcuno ci penserà... "

  "Vede, noi vorremmo un Paese diverso, dove si possano versare le tasse su un reddito da lavoro. Dove, però, si deve riconoscere che chi ha versato contributi possa vivere con quei contributi". "Semmai - avanza il sindacalista del Patronato INAS CISL - c'è un problema "di tetto" alle pensioni molto alte, oltre che sulle retribuzioni molto alte. Ma questo non è un tema previdenziale, quanto piuttosto di equità e di redistribuzione della ricchezza. Il che presuppone un tipo di società un pò più equilibrata di quella in cui viviamo." commenta Pesenti.

Per le pensioni pubbliche vi è la necessità di "maggiore equità" ! E le pensioni del secondo pilastro ?

"Sono un sostenitore del secondo pilastro. Tant'è che l'ultimo contratto degli edili ha previsto un versamento da parte del datore di lavoro per tutti i lavoratori, perchè nel settore delle costruzioni, come in altri settori tormentati del mondo del lavoro,  l'adesione volontaria non funziona".  Ovvero, "ha funzionato solo nelle grandi aziende, mentre nelle piccole  il lavoratore non ha compreso che la complementare "rende" ed il datore di lavoro ha capito solo che "costa".  Ecco perchè non funziona.
    Nell'ultimo contratto, invece, grazie anche alla controparte che ha compreso come il settore debba garantire qualcosa in più degli altri, abbiamo ottenuto che un pezzo di aumento salariale vada al fondo pensioni integrativo. E credo che dovremmo allargare questo concetto a tutto il mondo del lavoro, perchè oggi tutti i lavoratori hanno bisogno di una quota in più di pensione."

Presidente, è dei giorni scorsi il suo "appello",  in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati in occasione dell'audizione sull'impatto di genere della normativa previdenziale..., a considerare le diverse questioni connesse al sistema previdenziale in maniera ampia e non solo settoriale.
  "Abbiamo una situazione non fluida fra pubblico e privato, non chiara sugli esodati per i quali i danni fatti non si riusciranno mai a recuperare". E, d'altra parte, stigmatizza il Presidente del Patronato INAS CISL "bisognerebbe recuperare la dimensione che stiamo vivendo,  in cui "lo Stato non rispetta i patti fatti con il cittadino. I diritti acquisiti valgono solo per i magistrati e non per gli altri lavoratori...concetti di uno Stato civile che dovremmo rivedere....!

Il mio "appello" comunque, considerava il dato di fatto che ci sono numerose norme di legge un pò confuse, a volte contraddittorie. Sarebbe utile e necessario realizzare una sorta di Testo Unico sulle pensioni, dove ci siano norme uguali per tutti, dove il lavoratore che ha più contributi versati possa sommarli e ritrovarseli in un'unica posizione e inserire le normative fatte in periodi "eccezionali" in uno schema più fluido..." In buona sostanza "una riforma delle pensioni".

Tornando al tema centrale dell'audizione, Pesenti puntualizza a Italiannetwork/Italialavorotv la necessità, "espressa anche in passato, di tutelare meglio la maternità".
"Un paese non può pensare al proprio  futuro se non sostiene le famiglie che hanno figli. Ma per farlo occorre tutelare anche la carriera lavorativa delle donne, il posto di lavoro, l'assenza della maternità che valga alla stregua del lavoro" In buona sostanza, per il sindacalista della CISL occorre un sistema di previdenza - "riscopriamola questa parola" - che dia un riconoscimento a chi porta avanti azioni a favore della nostra stessa società" 
  Il problema non è più nell'esigenza di "riformare alcune parti della legge Fornero, quanto piuttosto di rivedere "insieme"  (ndr: "insieme alle parti sociali") l'intera materia per far emergere norme che non siano contrastanti fra di loro. "Non inventiamoci piccole proposte rispetto ai grandi problemi" è l'invito del Presidente del Patronato INAS CISL

  Presidente, ritiene che l'attuale Governo possa accogliere questo invito ad una riflessione totale del "sistema" previdenziale ?

"Sicuramente non era nelle intenzioni iniziali di questo Governo. Valuto, però, positivamente l'apertura sulla "flessibilità" di cui si è incominciato a parlare e credo che sia la strada giusta per iniziare a far qualcosa di positivo. Certo i problemi di bilancio pongono vincoli seri, ammette Pesenti, ma è possibile, se ragioniamo sul sistema sociale, sulla tutela sociale delle persone senza sperare - e qui la dico un pò pesante - che muoiano tutti, per ripianare i conti o se ragioniamo  sulla tutela previdenziale come ad un momento di civiltà di un Paese che riconosce quanto le persone danno nell'arco della loro vita, per cui vanno tutelate nella fase più debole. Se questo Governo ha questa sensibilità io credo che dovrebbe partire proprio da questa riforma". E, aggiunge il Presidente dell'INAS, "nell'audizione in Commissione lavoro alla Camera abbiamo trovato grandi sensibilità e spero che ci siano spazi di avanzamento su questa linea anche in chi decide".

  La ripresa dell'emigrazione italiana all'estero, soprattutto dei giovani expat ma anche dei meno giovani, impone un ampliamento dell'intervento del Patronato anche sul fronte del lavoro.

  " E' un tema nuovo per il patronato, anche se ritengo sia un tema che il sindacato avrebbe dovuto affrontare da tempo, partendo dal dato di  fatto che il momento più debole per un lavoratore è quando si trova senza un lavoro. Poi ci sono i contratti nazionali, la contrattazione aziendale...le tutele, ma è fondamentale che l'associazione sindacale si occupi del ricollocamento delle persone  nell'incontro tra domanda e offerta di lavoro. E'  uno dei temi forti in questo momento nel nostro Paese - rammenta il Presidente dell'INAS CISL - ma questa dimensione  rientra anche in una visione più allargata, europea, nonostante sia difficile ragionare oggi  in questi termini  un'Europa in cui sta prevalendo l'egoismo. Dobbiamo però rilanciare questa idea europea perchè solo stando insieme, solo con la collaborazione, con la stabilità,  si crea la pace che poi genera ricchezza. 
  Ecco, noi dobbiamo pensare a come sostenere i nostri giovani che vanno alla ricerca di un lavoro nei paesi europei e nel mondo. Come riuscire a mantenere il loro collegamento alla terra di origine, dandogli, però,  un sostegno forte nei Paesi dove lavorano. Ma credo anche che dovremmo non considerare diversamente  i lavoratori stranieri che vengono a lavorare in Italia. Lo  stesso criterio, lo stesso diritto, perché dobbiamo considerarci sempre di più persone e non solo cittadini di uno Stato."

Il  patronato della CISL è pronto per questo impegno ?

"Il patronato della CISL ci sta provando ! Abbiamo esperienze, abbiamo già studiato alcune modalità. Vogliamo non lasciar passare il 2016 senza nuove iniziative.
Stiamo studiando, inoltre, la possibilità di far pagare un piccolo contributo ai non iscritti al sindacato per dare il messaggio che l'adesione a un sindacato è un'azione preventiva rispetto ai bisogni, non un pagamento di prestazioni a posteriori. Però vogliamo continuare a puntare sulla nostra capacità di gratuità per dare prestazioni ed aiuto ai più deboli.

Stiamo, poi, pensando di rafforzare le iniziative già in atto. In quest'ambito la richiesta di 'autorizzazione ad operare  nell'incontro tra domanda e offerta di lavoro, insieme con altre strutture della CISL. In questo senso, - sottolinea Pesenti - le esperienze che le categorie hanno già fatto portano ad affermare che questa azione rafforzerebbe il ruolo di collante sociale e coesione sociale che un sindacato e un patronato possono fare, perché la prima risposta è dare al lavoratore un punto dove può appoggiarsi per iniziare la ricerca del lavoro. Poi è chiaro che puntiamo ad avere la capacità non solo di  raccogliere le aspirazioni e le richieste dei lavoratori, ma anche proporgli di fare formazione, percorsi formativi che possono favorire la rioccupazione, dare la speranza di una nuova vita lavorativa  per il proprio futuro".

Torniamo alla riforma dei Patronati ed ai decreti attuativi. In quanto Presidente del Patronato INAS CISL le sono giunti  chiarimenti in merito a decreti di non facile lettura ?

Pesenti concorda sull'esigenza di "approfondimenti" dei decreti legislativi ed è d'accordo sulla necessità di uno statuto - tipo ed un bilancio-tipo, ma ritiene che prima di tutto  serva una  "selezione dei patronati 'seri', quelli che possono dimostrare di essere in grado di dare un buon servizio". Troppi i praticoni in linea "con una cultura che purtroppo esiste in molte parti del nostro paese e che dovremmo stroncare, favorendo una reale  selezione dei patronati".

  L'ipotesi che il Presidente del Patronato della CISL avanza è: "poche strutture ma grandi e  che siano verificate e controllate." Tant'è che si dichiara d'accordo con i decreti laddove si prevede uno 'statuto - tipo', un 'bilancio-tipo' , ma allo stesso tempo, sottolinea " la necessità di non essere messi tutti sullo stesso piano. Non si può tagliare a tutti perché non siamo tutti uguali, precisa. Occorre selezionare e verificare. Quindi ben venga,  siamo disponibili a una riforma che porti maggior trasparenza nel comportamento del patronato, ma che riconosca anche  il lavoro che fa il patronato."

Ed a quanti intendono ignorarlo non manca di ricordare che "senza l'azione del patronato l'INPS e l'INAil potrebbero anche chiudere i battenti, ovvero, non sarebbero in grado di seguire i loro assistiti, ai quali sono obbligati a dare risposte." E conclude "Oggi scaricano sui patronati molte delle loro attività. Ma - avverte il responsabile del Patronato della CISL - "scaricare il lavoro e poi non pagarlo  è una doppia azione contro la società ".

L'impegno descritto poc'anzi verso una maggiore sindacalizzazione non teme che si riveli incontrasto oggi con una certa idea dell'attuale politica  ?.

"Vorrei dire che è totalmente in contrasto, perché un'associazione sindacale che fa bene il proprio lavoro fa politica, Cioè non permette quello che oggi tutti pensano sia il modo di far politica: il capo, il principe che parla al popolo. Noi vogliamo che ci sia un'azione che possa dare parola ai più deboli. Attraverso l'associazione, attraverso il mettersi insieme, attraverso le parti sociali, le forze intermedie della società. Certo - ammette Pesenti - questo contrasta con la logica di questa politica, ma invece è quello che serve per avere una società coesa, una società dove si sostiene il più debole, non quello più fortunato. Da alcuni decenni in questo paese si è data l'idea che ognuno deve arrangiarsi, perché i più bravi emergeranno e gli altri  "colpa loro". Noi dobbiamo, invece, far emergere un ragionamento esattamente opposto. Se vogliamo il bene nostro dobbiamo lavorare per il bene degli altri." Perchè spiega il neo Presidente del Patronato INAS CISL "noi possiamo stare bene in una società se anche gli altri stanno bene. Altrimenti si vive in una situazione di continuo conflitto e di guerre !." (15/02/2016-M.F./ITL/ITNET)

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